Viaggio alla scoperta della donna più veloce al mondo

Valentina Greggio. Se dobbiamo parlare di velocità presa nel vero senso della parola coniugata nell’ambito dello sport e, subito dopo, dovessimo collegarla a una donna di certo quelli sono rispettivamente il nome e il cognome da utilizzare.
Stiamo parlando INDISCUTIBILMENTE della donna più veloce del globo terrestre.
In Italia troppo spesso e volentieri si compie l’errore madornale di sottovalutare delle discipline notevolmente spettacolari nonché importanti per puntare i riflettori su quelli che sono i consueti sport nazionali. Così facendo, però, si rischia di occultare atleti nostrani soprattutto vincenti che gara dopo gara spesso e volentieri portano il nostro tricolore sui grandini più alti del podio.
Valentina Greggio è semplicemente un’atleta straordinaria. La sua disciplina in cui gareggia è lo Sci di Velocità (Noto anche, soprattutto qualche tempo fa, come “Chilometro Lanciato”) e, per chi non lo sapesse, è una disciplina sciistica purtroppo non inserita nel programma olimpico (Sebbene abbia fatto una comparsa come esibizione ai Giochi Olimpici di Albertville nel 1992) consistente nello scendere da un pendio con lo scopo di raggiungere la velocità massima. Siamo nel tempio della rapidità sulla neve: la Formula 1 degli sport invernali. Nello Sport di Velocità sono due le categorie da menzionare, ossia quella S1 (Speed One) dove si gareggia con le tute specifiche di Speed Ski, e la S2 (Speed Two) precedentemente nota come SDH dove invece le competizioni vengono svolte indossate le tute di sci alpino anche se, in quest’ultima categoria, i punteggi e la sfera di cristallo non vengono più assegnati con discorso analogo per quanto concerne i mondiali.
28 anni ancora da compiere, originaria di Verbania situata sulla sponda occidentale del Lago Maggiore, questa splendida ragazza dal 2012 anno in cui ha esordito in questa specialità è diventata la donna più veloce del mondo e ha portato il nostro paese a dominare in questa categoria: il suo palmarés annovera 3 Campionati del Mondo (in categoria SDH nel 2013 a Vars, e in categoria S1 nel 2013 a Pas de la Casa e nel 2017 a Idrefjäll), 3 Coppe del Mondo (in categoria SDH nel 2013, e in categoria S1 nel 2015, 2016, e 2017) ma soprattutto, oltre le tantissime vittorie di cui le ultime due in questo weekend a Vars facendo una splendida doppietta nella due giorni di gare in questa nuova edizione della Coppa del Mondo, detiene il record mondiale di velocità sia in categoria S1 che in categoria S2; quando parliamo di record di velocità in questo contesto, intendiamo vette che spesso sentiamo menzionare nelle prove su strada di autentiche supercar: Valentina Greggio infatti ha raggiunto in Speed One 247,083 km/h, mentre in Downhill 202,576 km/h.
Basta menzionare solo questo curriculum per evidenziare la grandezza di questa ENORME atleta che ha portato e sta continuando a portare in alto i nostri colori sulle nevi più veloci al mondo in campo femminile; e non dimentichiamo l’enorme contributo nostrano che lo Sci di Velocità ha arpionato anche in campo maschile soprattutto con i fratelli Ivan e Simone Origone che insieme hanno portato a casa la bellezza in complessivo di 6 titoli mondiali e 2 argenti e 10 Coppe del Mondo condite con il record di velocità raggiunto da Simone 254,958 km/h.
Numeri incredibili che sottolineano lo sforzo incredibile di questi atleti che scendono da un pendio a una velocità supersonica praticando uno sport dove oltre l’aerodinamica e la scelta dei materiali contano una tempra mentale d’acciaio e un coordinamento incredibile frutto di mesi di preparazione, di spirito di sacrificio, e soprattutto di caparbietà nella voglia di migliorarsi e di misurarsi ancora con tante sfide davanti a sé. Quello che impressiona di Valentina non è soltanto l’ovvio coraggio e l’immensa tecnica che le han fruttato in tutti questi anni a più di 200 orari gli onori e gli allori davanti a tutti i supporter e agli addetti ai lavori, ma soprattutto l’impressionante concentrazione che questa meravigliosa azzurra riesce a mantenere intatta dallo start sino al termine della sua gara ponendo in essere nella stragrande maggioranza delle occasioni tutte le sue intenzioni aggredendo il vento e mordendo la velocità fino alla fine. Una Campionessa con la C maiuscola silenziosa ma che fa tanto rumore attraverso dei risultati a dir poco sensazionali.
La cosa che più spiace è l’assenza, a PyeongChang, di questi meravigliosi atleti perché in questo mondo si privano i Giochi Olimpici dell’essenza non soltanto del tempio della scontata velocità ma soprattutto del loro coraggio e di un gesto tecnico praticamente unico al mondo garantito solo ed esclusivamente dallo Sci di Velocità e, facendo un discorso prettamente patriottico, anche da medaglie azzurre che sicuramente pioverebbero dal cielo in maniera netta e gioiosa.
Il plauso va a Valentina e a tutti gli altri atleti italiani del Chilometro Lanciato per portare in alto la nostra bandiera in tantissime gare di Coppa del Mondo e ogni volta anche ai Mondiali lanciando, con i loro risultati, un urlo incredibile in cima al palcoscenico del mondo per renderci ancora una volta più fieri di essere italiani e per farci rendere conto di quanto il nostro paese sia grande anche nelle discipline magari non (Erroneamente) troppo menzionate ma inferiori a nessuno e nessuna che nei risultati ottenuti, denotano la loro universale grandezza.
Chapeau.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)