Primo acuto austriaco allo start ufficiale dello Sci Alpino a PyeongChang
Marcel Hirscher ha vinto la prima gara di Sci Alpino nella categoria della Combinata Alpina a questi XXIII Giochi Olimpici di PyeongChang arpionando la prima medaglia d’oro a cinque cerchi della sua straordinaria e probabilmente inarrivabile carriera.
Se dovessimo usare un’aforisma per rappresentare il fuoriclasse di Annaberg per ciò che è oggi, direi che la frase di George Bernard Shaw, importante drammaturgo irlandese, “fare ciò che deve essere fatto non può farti felice, ma ti farà grande”, penso che sia la più appropriata in assoluto.
Quando hai scritto “discrete” pagine di storia sportiva nello sport invernale e in generale, e quando all’appello manca l’ultima vera consacrazione, non puoi comunque non avere quel tipo di pressione che fa parte della normalità di un qualsiasi uomo, di un qualsiasi ragazzo di 28 anni… Ma la differenza Hirscher la realizza proprio lì, ossia nella gestione del tutto soprattutto mentale.
Ha sciato come se si stesse allenando ma parimenti con la voglia e la determinazione di griffare la prima gara olimpica di Sci Alpino con la firma più prestigiosa, la sua. E’ stato semplicemente sensazionale. Nella discesa libera che ha contrassegnato ovviamente la prima manche di questa specialità, è riuscito a cogliere la tecnicità del tracciato difendendosi molto bene e distanziandosi dal leader provvisorio Dressen di solo un secondo e trentadue decimi.
Ha sciato pulito, con la consapevolezza che le condizioni meteo e tecniche erano quelle che potevano mettere maggiormente in risalto le sue qualità e la sua audacia nella seconda manche di slalom. E così è stato.
E così facendo ha scritto la storia e una pagina personale e generale dello Sci Alpino; scendendo senza pensieri e accompagnato da notevoli folate di vento trasversale come se il tempo volesse anche lui rendergli omaggio e accompagnarlo agli allori che contano, ha indotto un ritmo impressionante sin da subito facendo capire a tifosi e addetti ai lavori che non ce ne stava per nessuno, come spesso accade quando scende in gara Hirscher.
Si sono inchinati tutti, a partire da un eccellente Alexis Pinturault che coglie uno splendido argento a coronamento di due manche notevolissime ma il cui gap dall’inarrivabile austriaco è ben evidente e sotto gli occhi di tutti. Medaglia di bronzo per l’altro transalpino Muffat-Jandet a coronamento di una splendida stagione che già lo aveva visto vincere in questa specialità in Coppa del Mondo il 12 gennaio scorso a Wengen in Svizzera.
Quanto agli italiani purtroppo non si è riusciti a fare meglio della discesa in quel dello slalom; Innerhofer che aveva chiuso quinto nella prima manche, si classifica in quattordicesima posizione a più di 3 secondi dalla vetta, mentre Paris e Fill a causa di un’inforcata chiudono la gara fuori dalla classifica. In prima manche erano rispettivamente ottavo e sesto.
A fine gara, ai microfoni di Karen Putzer di Eurosport, Hirscher ha affermato di essere sceso senza preoccupazione perché ciò che ha fatto in carriera, già lo aveva pienamente soddisfatto. Adesso, in attesa poi delle due Gare principali per King Marcel, può esserlo ancor di più dopo aver forgiato i suoi sci nel prestigioso fuoco di Olimpia.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)