Costruita una grande vittoria grazie alla magnificenza di una grande ed unica atleta.
Una meravigliosa Michela Moioli conferma i favori del pronostico e si porta a casa un sontuoso titolo olimpico dominando la finale di Snowboardcross alle Olimpiadi di PyeongChang 2018.
Iniziare così una giornata, un semplice post su internet inserendo queste parole, mette i brividi perché al di là della vittoria è normale pensare a tutti i sacrifici fatti da questa grandissima persona, da questa grandissima atleta, dopo la delusione e i dolori di Sochi nel 2014.
E’ nel DNA degli atleti superiori conoscere le sensazioni, aggredirle, farle proprie, e sentirle scorrere all’interno delle proprie vene. Michela Moioli ha sempre dimostrato un’estrema umiltà anche a dimostrazione di ciò che ha detto alla fine della gara ai microfoni dei giornalisti, ma sono pressoché certo che lei lo sapeva: sapeva che ce l’avrebbe fatta per tutto il lavoro che ha fatto e che l’avrebbe ripagata. Doveva solo metterci la sua essenza e la sua forza coniugate all’estrema maturità che raramente si ritrova già in una ragazza di sole ventidue primavere. Un esempio di come ci si debba allenare sin dalla giovane età e di come ci si risollevi quando le cose non vanno per il verso giusto anche se capitano negli appuntamenti che contano. Con il sorriso sulle labbra. Sempre.
Con una progressione impressionante da metà gara sino alla fine non c’è stata praticamente alcuna storia e, quest’ultima, a farla è stata la nostra azzurra che ha regalato all’Italia la prima medaglia dal metallo più pregiato in questa disciplina. Argento alla francese Julia Pereira De Sousa Mabileau e bronzo alla ceca Samková.
Per l’Italia si tratta del secondo oro dopo Arianna Fontana e della medaglia numero sei qui in Corea.
Oggi tutti si ricordano di te nel momento di luce, ma la vera differenza l’hai fatta quando sei caduta e ti sei rialzata con una forza che nemmeno un gigante.
Brava Michela. Unica. Superiore.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)