PyeongChang 2018 termina nel segno di una immensa Marit Bjørgen

Si mette giù il sipario in Corea per passare il testimone a Tokjo per le Olimpiadi estive tra due anni.

PyeongChang

La giornata conclusiva di questi XXIII Giochi Olimpici invernali la possiamo definire utilizzando uno, e un solo aggettivo: inarrivabile.

Il ricevente di quest’ultimo ha come oggetto sempre e solo la stessa leggenda che porta un nome e un cognome che si presentano da soli: Marit prima, Bjørgen poi.

La più grande fondista di sempre nonché una delle migliori atlete nella storia in generale, alla veneranda età di 37 anni, conclude la sua meravigliosa carriera olimpica (Forse…) vincendo la 30km di Sci di Fondo raggiungendo quota otto medaglie d’oro ai Giochi Olimpici parificando Bjorndalen e Daehlie. Tra l’altro la stessa norvegese rafforza la sua leadership in fatto di totalità di medaglie olimpiche prendendosi oggi la quindicesima. Si prende la medaglia d’argento la finlandese Krista Parmakoski, bronzo per una ancora ottima Stina Nilsson per la Svezia che brucia sul finale la Oestberg.

La terza e quarta discesa di Bob a 4 decisive per l’assegnazione delle medaglie, per la Germania si sono rivelate un autentico trionfo. Medaglia d’oro per l’equipaggio di Francesco Frederich che bissa il successo nel bob a 2 oggi andando a precedere l’altro team teutonico capitanato da Nico Walther che vince la medaglia d’argento con la Corea del Sud ex-aequo.

 Trionfo storico quello della nazionale femminile svedese di Curling la quale, battendo le padrone di casa della Corea del Sud nella finale, vince un oro incredibile con un punteggio di 8-3 che non lascia spazio a commenti alcuni nonostante una partenza migliore da parte delle asiatiche che poi han dovuto arrendersi ad una supremazia di gioco notevole da parte delle scandinave. La medaglia di bronzo va al Giappone che completa un podio per 2/3 asiatico dopo aver battuto per 5-3 le britanniche in un match molto più equilibrato.
Infine, si conclude la spiegazione dell’ultima giornata di competizioni a PyeongChang con la bellissima finale di Hockey su ghiaccio maschile che ha visto il trionfo della squadra russa battente bandiera neutrale su una Germania che, ad un minuto scarso dalla fine del terzo tempo e della partit,a aveva accarezzato il sogno dell’oro poi spentosi dopo il pari degli avversari con Gusev che ha portato il confronto al supplementare, poi vinto al primo powerplay con Kaprizov per il 4-3 definitivo. Quindi niente secondo miracle nella storia olimpica dopo quello statunitense di Lake Placid del lontano 1980. Medaglia di bronzo a un Canada deluso che comunque batte nella finalina per il terzo posto la Repubblica Ceca per 6-4.

Si concludono così le XXIII Olimpiadi Invernali di PyeongChang con un medagliere vinto dalla Norvegia che colleziona 14 ori al pari della della Germania, ma con un maggior numero di argenti, ossia quattordici, raggiungendo anche il record di medaglie complessive uno score totale di 39. Nessuno, mai, ci era riuscito.  L’Italia si piazza in dodicesima posizione con 10 medaglie complessive, portando a casa 3 ori, 2 argenti e 5 bronzi.

Grazie PyeongChang! Ci hai fatto emozionare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *