Alla scoperta della nostra campionessa che con eleganza e umiltà si è imposta nei risultati che contano
Gandhi una volta disse: “in un atteggiamento di silenzio l’anima trova il percorso in una luce più chiara, e ciò che è sfuggente e ingannevole si risolve in un cristallo di chiarezza.”
Non so perché, ma quando ho letto questo aforisma mi è venuto immediatamente e spontaneamente in testa il gesto sportivo di Federica Brignone.
Probabilmente perché le atlete più eleganti coniugano il concetto di vittoria con quello del silenzio lasciando far rumore solo ed esclusivamente a quei fattori che coincidono con la vittoria, e che sono nettamente più frastornanti delle semplici parole.
Già, perché non sei una qualunque se vinci un Mondiale Junores, un argento mondiale, un bronzo olimpico, 5 campionati nostrani e classificandoti (Per adesso…) come la terza atleta italiana più vincente della storia tra le donne dietro certe persone che portano all’anagrafe i cognomi ed i nomi di Compagnoni Deborah e Kostner Isolde.
Federica Brignone è semplicemente un’atleta sensazionale. Polivalente e performante sia sul tecnico che sul veloce, negli anni a partire dalla prima vittoria in Coppa del Mondo nell’ottobre del 2015 nel gigante di Solden, ha lavorato costantemente giorno dopo per migliorarsi ed aumentare la progressione nella sua sciata che l’ha portata a conquistare 8 vittorie attualmente parziali tra gigante, combinata, e super-g affermandosi non soltanto come atleta di livello ma anche denotando notevolissimi margini di miglioramento per le stagioni che verranno anche sulle superfici più rapide dove, agli inizi carriera, un pò faticava ad emergere.
Nata a Milano ma residente in Val d’Aosta, la nostra ventisettenne gigantista si è distinta sempre oltre ai risultati anche per essere una leader davvero silenziosa del nostro movimento non ponendo in essere mai una parola fuori posto ed essendo anche un esempio per le colleghe e i tutti gli addetti ai lavori cui la stima non manca mai.
Di certo non poteva essere altrimenti, perché se sei in gamba e fai della tua passione il tuo lavoro andando al di là di ogni ostacolo, di ogni infortunio, non demordendo mai e cercando sempre con le unghie e con i denti di essere ciò che magari sognavi da bambina, di ottenere quelle medaglie iridate e olimpiche che sono nei desideri di chiunque intraprenda una professione sportiva, il futuro non può che sorriderti sempre e ripagarti con le migliori soddisfazioni possibili luminose tanto quanto lo sguardo unico e raro in fatto di immensità della nostra splendida atleta facente parte del gruppo sportivo dell’Arma dei Carabinieri.
Di Federica personalmente l’immagine più bella che ho di lei è di epoca recente, e riguarda la vittoria della medaglia di bronzo nello slalom gigante di PyeongChang qualche giorno fa alle XXIII Olimpiadi Invernali; vero, c’è il rammarico perché per un distacco davvero breve poteva arpionare qualcosa in più, ma al di là delle posizioni podistiche (Che ai Giochi Olimpici contano TUTTE), la soddisfazione di questa ragazza di aver arpionato un risultato che sognava da quando ha mosso i primi passi sulla neve, di aver coronato un desiderio pazzesco, mi ha dato la sensazione che essa per lei si fosse tradotta in un coronamento meraviglioso, in uno spazio dove il tempo si fosse fermato e avesse fatto largo a un profondo mare di emozioni dove sono confluiti tutti gli affluenti che con se han trascinato anni di sacrifici e di lavoro, di gioie e di dolori, di sensazioni ed emozioni che ti fanno capire che ce l’hai fatta.
Che sei riuscita dove tanti vogliono e dove pochi arrivano, ma con la certezza e la consapevolezza che non sia quello un punto di arrivo né di partenza ma, al pari di ciò che disse Sofia Goggia dopo aver vinto il fantastico e magico oro olimpico in discesa sempre in Corea, una tappa di un percorso di crescita verso una carriera che può divenire ancor di più straordinaria.
E’ raro trovare in una persona un talento così innato sia dal punto di vista personale che dal punto di vista sportivo, con una voglia di misurarsi che va di pari passo con l’impegno in palestra e in pista, con l’auspicio e la determianzione ogni giorno di regalarsi un’emozione, ancora e ancora.
E’ questo il leit motiv dei campioni, che però le emozioni non solo le creano per sé stessi, ma le condividono. Non solo con la gloria, ma con tutti coloro che ti spingono dal vivo o da casa consapevoli che le stelle, a volte, scendono giù in terra per farti sognare e farti capire quanto sia potente una luce del cielo in un gesto sportivo.
Semplicemente, Federica Brignone.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)