Sci Alpinismo: alla scoperta dello sport in pole per Pechino 2022

Divertimento, agonismo, sicurezza, imprevedibilità: un nuovo fenomeno sportivo si affaccia sulla scena del palcoscenico sportivo bianco

Sci Alpinismo

In un recente post dove si parlava in questa sede di quelli che sono gli sport papabili che potrebbero essere inseriti all’interno del carnet dei prossimi Giochi Olimpici Invernali, quello che ha suscitato maggiore interesse è senza dubbio lo Sci Alpinismo.

Lo Sci Alpinismo, dato addirittura in pole position in fatto di ingresso a cinque cerchi se il CIO aprisse a nuovi innesti, è uno sport che nell’ultimo periodo ha avuto un incredibile boom di successo soprattutto tra i più giovani.

Per sapere un pò di più di esso, bisogna innanzitutto affermare che questa è una disciplina sportiva che potremmo definire da “freelance” in quanto si pratica fuoripista ergo al di là degli impianti sciistici pre-impostati in particolare su pendii notevolmente ripidi, e nasce intorno ai primi anni del novecento nei paesi scandinavi.

Per praticarlo occorre una notevole tenacia e una forte resistenza tecnica, a scanso da tutti coloro che possano andar a pensare che si tratta di passeggiare nella neve, niente di più sbagliato; tra l’altro il tutto non è di certo privo di rischi: gli atleti, nell’esecuzione di gara, si espongono davanti al pericolo di valanghe in quanto quando si va a tagliare il pendio il pericolo è quello di far venir meno la coesione del manto nevoso, ed è per questo che, prima di avventurarsi in attività di questo tipo, è sempre fondamentale avere alle spalle una buona ed adeguata scuola di preparazione che immetta gli atleti nella pratica vera e propria sia in senso tecnico sia di scelta dei materiali, ed è proprio quest’ultima che va a fare la differenza più che mai in questo ambito a seconda delle condizioni meteorologiche e nevose in quel del terreno.

Circa i materiali, occorre fare una distinzione tra quelli tecnici e quelli di sicurezza: 

  • per quanto concerne i primi innanzitutto è fondamentale la presenza di pelli di foca, ora sintetiche, che vanno applicate alla soletta dello sci nelle operazioni di salita per far presa sulla neve per poi staccarle all’inizio della discesa, mentre sci, scarponi (Con gli attacchi che permettono di liberare il tallone), e bastoncini sono assolutamente simili a quelli utilizzati dagli atleti di Sci Alpino con la differenza di una leggerezza maggiormente più accentuata per favorire una maggiore fluidità;
  • circa i secondi, ricollegandoci a quanto detto all’interno dei primi capoversi sul rischio di valanghe durante lo svolgimento dello Sci Alpinismo, è indispensabile dotarsi di dispositivi di sicurezza tra cui Artva/Recco con sonda di valanga inserita, pala, airbag, e anche respiratori; quando si verifica una valanga è fondamentale avere sempre con se dei ricevitori che permettano di individuare il luogo in cui determinate persone possano essere travolte e, grazie alle nuove tecnologie, si ha la possibilità di avere maggiore tempestività nei soccorsi che può fare una enorme differenza per la salvaguardia delle vite umane rispetto al passato.

La scala di valutazione dello Sci Alpinismo, è la cosiddetta “Scala Volo”, introdotta con l’avvento degli ultimi anni 90’ che segnò una netta linea di demarcazione rispetto al passato consentendo una descrizione assolutamente maggiormente più dettagliata di tutti gli elementi del pendio che uno sciatore vuole intraprendere dando così le informazioni necessarie per studiare preventivamene il percorso.

Tutto questo si conforma attraverso la presenza nel suo interno di tre “Elementi” che definiscono nello specifico tutti i caratteri fondamentali di una zona da prendere in considerazione:

  • in primo luogo menzioniamo “l’Elemento Sci”, il quale denota una porzione di valori suddivisa in cinque livelli che differenziano i vari pendii, dal più basso al più ampio: il livello 1 che riferisce pendii inferiori ai 30°, il livello 2 quelli che raggiungono alle volte i 35°, il livello 3, che è quello standard, per quelli che non superano i 35° con passaggi al massimo sui 45°, il livello 4 con pendii mediamente ripidi a 40/45°, ed infine il livello 5 che è il più estremo che raggiunge addirittura i 50°;
  • in secondo luogo abbiamo “l’Elemento Esposizione”, il quale si riferisce all’ambito di cadute che potrebbero avverarsi all’interno del percorso attraverso una scala contraddistinta dalla lettera E che va dal livello 1 al livello 4 che fa conformare l’atleta alla conoscenza del rischio in cui si imbatte;
  • infine abbiamo l’ultimo, ossia “l’Elemento Ingaggio”, che va dall’I al IV e a seconda dell’identificazione si definisce un percorso in cui si consiglia o meno una buona conoscenza e padronanza della disciplina.

Quindi sulla base di quanto ciò affermato, si può tranquillamente desumere che lo Sci Alpinismo è uno sport notevolmente complesso a anche abbastanza tecnico da praticare solo ed esclusivamente se in possesso in una buona conoscenza disciplinare e atletica tale da consentire a tutti coloro che vogliono imbattersi in questa avventuristica attività di realizzare il tutto con estrema sicurezza.

Soprattutto negli ultimi anni esso ha ricevuto tanto successo in quanto è praticabile anche al di là dei circuiti internazionali alpini che siamo soliti a sentire menzionati nelle gare di Coppa, ricevendo soprattutto un grande “boom” tra i più giovani e non c’è da stupirsi se il CIO sta prendendo in seria considerazione il suo ingresso già dai prossimi Giochi Olimpici.

Fatica, divertimento, tecnica, ma soprattutto assoluta sicurezza sono le chiavi di volta dello Sci Alpinismo il quale, ne siamo certi, con l’andare del tempo e con il susseguirsi delle varie esperienze storico-reali scorrevoli all’interno dello stesso, andrà via via sempre più a spopolare ed a ritagliarsi uno spazio importante nel panorama internazionale anche dal punto di vista delle competizioni sportive.

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