La velocità al servizio della tecnica: il connubio perfetto per la 25enne norvegese con un grande futuro davanti

Una delle sorprese più gradite della stagione che si è conclusa qualche mese fa è rappresentata senza dubbio da Ragnihild Mowinckel.
La piccola norvegese nativa di Molde ha rappresentato indubbiamente un exploit notevole andando a raccogliere tutto ciò che aveva seminato nel corso di questi anni mostrando davanti al palcoscenico dello sci alpino tutte le sue doti tecniche che già, in epoca juniores, le avevano dato grandissime soddisfazioni con tre ori mondiali di cui uno, il primo, a Roccaraso in Italia.
La Mowinckel ha posto in essere una stagione a dir poco grandissima: al di là della sua prima vittoria ottenuta in Coppa del Mondo in quel di Ofterschwang in gigante oltre ad altri due podi (Secondo e terzo posto). La sua continuità le ha permesso di arrivare a prestigiosi piazzamenti olimpici in virtù dei Giochi Invernali in scena a PyeongChang: infatti non han destato sorpresa i momenti in cui la classe 1922 ha portato a casa la medaglia d’argento nella discesa libera (Facendo tremare tutta Italia visto che aveva messo in discussione, con il suo tempo, la medaglia d’oro poi vinta dalla nostra Sofia Goggia) e nello slalom gigante; inoltre si è classificata tredicesima nel supergigante e ai piedi del podio in quarta posizione nella combinata.
Difficilmente al giorno d’oggi troviamo delle atlete polivalenti nel panorama sciistico alpino, Ragnhild Mowinckel riesce ad essere performante sia sul tecnico che sul veloce con una visione di gara a dir poco sublime contemplando la precisione sui paletti alla scorrevolezza e all’attenzione nelle gare di rapidità.
Negli anni addietro questa splendida ragazza aveva già mostrato segni di talento indubbio facendo capire che, nel corso di pochi anni grazie a uno spirito di abnegazione e ad un’intensa attività di lavoro atletico volto a far emergere il suo carattere e a far scoprire sempre di più i suoi margini di miglioramento, avrebbe recitato un ruolo da protagonista assieme a tutte le altre campionesse attualmente presenti in quel del circo bianco.
Se la Norvegia era alla ricerca di una nuova fuoriclasse che facesse infiammare il tifo e i cuori dei supporter nordici, ha trovato in Ragnhild Mowinckel un perfetto connubio tra forza ed eleganza.
C’è una frase estremamente bella realizzata da Eleanor Roosevelt la quale una volta ebbe il pregio di affermare che “il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”; a questo bisognerebbe aggiungere, per attribuire tale aforisma nel concetto di spiegazione in merito all’atleta corrente, l’aspetto della costanza che proprio in Mowinckel è ricorrente: un continuo credere nei propri mezzi applicando ogni giorno la cultura del lavoro e dell’allenamento in modo tale da poter inseguire il raggiungimento del proprio sogno, del proprio apice.
Non migliori così, dall’oggi al domani, se non ti applichi e se non ci credi. A 25 primavere d’altronde è così, non puoi non farlo se hai deciso di dare una svolta alla tua vita e se hai la consapevolezza che quel sogno una volta tanto lontano si avvicina sempre di più. Perché è così, in certe atlete già vedi il pedegree del talento e sai che prima o poi andranno a scrivere pagine importanti nello sport quando si possiede una base notevole e, in questo contesto, siamo dei veri e propri precursori del prossimo futuro.
Quello che abbiamo visto sino a quest’anno probabilmente è stato solo un abbondante antipasto; le qualità da mostrare sono ancora molte e, se tanto dà tanto, possiamo in ottica della prossima stagione già sederci belli comodi per assistere ad un nuovo progressivo miglioramento.
Il futuro di certo per lei, è adesso. La Norvegia ha trovato una nuova stella.
Shiffrin e socie, sono avvertite.
Attacking Vikings. Ragnihild Mowinckel.
https://www.youtube.com/watch?v=kJ35APTFU-s
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)