La tenacia e la forza di volontà: le armi di Peter Fill

Peter Fill
Peter Fill

Ci sono degli atleti i quali, nonostante riescano nel corso del tempo ad inanellare dei risultati incredibili e prestigiosi, non meritano a differenza di altri le luci della ribalta che meriterebbero.

Peter Fill, indubbiamente è uno di questi atleti che le luci dovrebbe averle sempre e comunque in viso per tutto ciò che ha fatto e che continua a regalare soprattutto ai nostri colori.

Oramai grande veterano della nostra pattuglia azzurra di sci alpino, specializzato nelle discipline veloci (Super-G e discesa libera), Peter ha saputo coniugare la sua tecnica ad una grande forza di volontà non sottraendosi mai al confronti di atleti magari nettamente più forti, e tutto questo lo ha premiato consentendogli di togliersi innumerevoli soddisfazioni.

Negli ultimi anni, in quel del maschile per quel che concerne i nostri colori tinti di azzurro, è stato lo sciatore alpino più vincente di tutti: il 35enne nativo di Bressanone infatti è stato in grado di conquistare due Coppe del Mondo di discesa in via consecutiva, nel 2016 e nel 2017, e una di combinata alpina lo scorso anno nel 2018.

Peter inoltre non si è fermato qui, perché il suo curriculum oltre a 22 podi e 3 vittorie in Coppa del Mondo, si è spinto ancora oltre e nel recente passato ha dato grande lustro alla velocità italiana anche a livello mondiale: infatti, ai Campionati del Mondo, nel 2009 ha portato a casa uno splendido argento in supergigante a Val-d’Isere e un bronzo in supercombinata a Garmisch nel 2011.

La classe e la sua forza la si erano già notate a livello juniores quando vinse il titolo iridato nel 2002 in terra friulana in quel di Tarvisio quando fece vedere al mondo che una nuova stella si stesse per affacciare sul panorama internazionale: come si è avuto modo di vedere in questi anni le premesse erano tutte giuste perché se coordini una grande forza fisica ad una mentalità sempre volta all’evoluzione e alla vittoria la ricetta non può che essere vincente.

Facente parte del prestigioso gruppo sportivo dell’Arma dei Carabinieri, Peter non si è fatto attendere mai e pensate che, in ottica italiano, dopo il ritiro del grande Alberto Tomba fu il primo italiano dopo il fuoriclasse di San Lazzaro di Savena a riprendere la testa della classifica generale della Coppa del Mondo, cosa non da poco considerando l’eredità pesante che aveva lasciato il nostro Alberto sulle sci internazionali.

Peter meriterebbe senza dubbio alcuno di essere menzionato molto più spesso nelle cronache sportive nostrane non soltanto per i risultati ottenuti ma anche per l’esempio e la signorilità davvero rare nel corso dello sport e propria di un ragazzo d’oro come lui sempre disponibile e con il sorriso sulla faccia con amici, colleghi, ed addetti ai lavori.

I grandi sacrifici ottemperati in questi anni hanno dato successi notevoli che per la serietà che ha posto in essere in tutto questo tempo son anche riduttivi in quanto avrebbe meritato certamente molto di più, ma le gioie che ha regalato a sé stesso e a gli altri son già storia, e la passione che lo ha spinto sempre più lontano è stata la chiave di volta per la sua infinita carriera la quale, ci auspichiamo tutti da tifosi italiani, possa continuare sempre più lontano verso nuovi successi già a partire da questa fantastica stagione che è alle porte e che, indiscutibilmente, non vediamo l’ora di poterla ammirare attraverso le stelle del circo bianco più lucenti e di cui, Peter senza dubbio, è parte integrante di questo splendido firmamento che anche lui ha contribuito in larga scala a rendere sempre più lucente.

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