Sci alpino 2018/19: tra gli uomini, caccia alla rivalsa e a nuove certezze

Una nuova meravigliosa, intensa, ed entusiasmante stagione di sci alpino ci attende.

Ripartiamo dallo scorso anno, da una serie di trionfi meravigliosi, da un titolo olimpico, da due sfere di cristallo di specialità, da tante vittorie, da numerosi podi, e dalla certezza più grande sia al femminile che al maschile basata sul fatto che il nostro indubbio talento può portarci lontano.

Ci saranno sfide spettacolari, con delle nazionali molto forti che, al pari nostro, non rimarranno a guardare e che sempre come i nostri atleti hanno lavorato duramente per migliorarsi ed arrivare ai traguardi più prestigiosi considerando, anche, che quest’anno si concorrerà per i Campionati del Mondo di scena in Svezia; basti pensare ad Hirscher e Kristoffersen nel tecnico, a Svindal, Jansrud, Feuz nel veloce tanto per citarne pochi… Insomma, la carne al fuoco di certo non manca.

Ma ripartiamo anche dalla fame di vittorie che, nello specifico, non manca mai: se mentre in quel delle donne si cercherò una netta continuità con i meravigliosi risultati della scorsa stagione, in ottica degli uomini questa sarà una stagione di netto riscatto, un riscatto sia sul veloce che nel tecnico dove abbiam avuto tanta tenacia ma pochi acuti anche, spesso e volentieri, per colpa di una sfortuna che ha accompagnato il nostro team troppo spesso e volentieri.

Lo scorso tra gli uomini in Coppa del Mondo abbiamo ottenuto una sola vittoria con Dominik Paris a Bormio sullo Stelvio, una sfera di cristallo di specialità combinata alpina con Peter Fill grazie ai suoi piazzamenti, 3 secondi posti, e un terzo; una situazione in netto calo rispetto all’edizione 2016/17 dove l’Italia ha mietuto successi, con la coppa di specialità in discesa libera (La seconda di fila fu) con Peter Fill, con 4 vittorie, 7 secondi posti, e 6 terzi.

La voglia di riscatto è tanta, sia sul veloce che sul tecnico, e soprattutto su quest’ultimo fronte dove il desiderio di rivalsa è tanto per dimostrare ancora una volta le qualità indubbie di una nazionale formata da elementi di grande esperienza, che dovranno fare anche da chioccia a giovani promettenti che avranno il domani fra le mani della nostra formazione.

La sensazione è che le armi sportive non manchino, infatti nel finale di stagione abbiamo visto degli atleti come Innerhofer, anche in ottica olimpica, ritrovare quel piglio giusto che mancava da tanto tempo elemento significante che alle volte alcuni periodi no possano capitare, ma che di certo non scalfiscono minimamente le qualità che tanto conosciamo e che ci hanno portato in passato ad esultare veementemente. Tutto con un sano realismo e, come detto, con un occhio buttato verso il futuro che spesso può rivelarci che esso può essere già adesso.

Il resto, lo scopriremo solo vivendo come diceva Battisti. D’altronde, manca una settimana scarsa oramai allo start.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *