Il grande smalto azzurro nell’ultimo weekend americano nello sci alpino

Cosa ci ha lasciato questa due giorni di Coppa del Mondo di sci alpino sia al maschile che al femminile in termini puramente di squadra italiana? La risposta senza dubbio è tanta roba.

Sia a Killington con le ragazze che a Lake Louise con i ragazzi il nostro tricolore ha avuto ampio lustro attraverso un forte segnale di competitività nonché di netta forza con tante speranze volte verso il futuro.

Sulle prime, detto degli Infortuni purtroppo gravi che hanno minato la nostra stagione in tutto o in parte come quelli di Sofia Goggia (Rientro all’anno che verrà, recupero già iniziato e positivo), di Elena Fanchini e Johanna Schnarf (Stagioni finite), non si può non parlare della vincitrice del gigante di Killington dove l’ambito tecnico ci ha detto in maniera chiara e tonda che Federica Brignone è ancora una volta un’atleta da battere nonché una delle esponenti di tale specialità più forti esistente sul panorama internazionale. La sua crescita, merito del duro lavoro e della capacità mentali della nostra valdostana, è stata costante e progressiva nonché duratura nel corso del tempo: indubbie e sotto gli occhi di tutti sono le migliorie sia dal punto di vista della stabilità sugli sci che in fatto di maggiore tranquillità durante i percorsi, merito anche di maggior consapevolezza della propria forza di un’atleta che, ancora una volta, sta dimostrando anche in questa stagione il suo valore riprendendo senza problemi la sua marcia anche dopo quel piccolo incidente di percorso in sede di preparazione estiva.

Consistenti segnali di risveglio anche in abito maschile per quanto concerne le discipline veloci: Christof Innerhofer e Dominik Paris hanno messo in evidenza una forma notevole attraverso un doppio podio in discesa libera (Rispettivamente secondo e terzo alle spalle solo di Max Franz, vincitore) che sanno sa non solo di conferma dei propri valori ma anche di rivalsa verso anche troppi commenti non proprio teneri da parte della critica generale; tale risultato denota un grandissimo auspicio per l’avvenire: se per quanto concerne il tecnico maschile ci sarà ancora da lavorare al suo, in ambito veloce la strada arpionata sembra proprio quella giusta senza sottovalutare il fatto che, naturalmente, ci sarà ancora ci sarà da lavorare, elemento anche visto che la domenica in super-g non si è riusciti a replicare alla splendida performance del sabato, ma con una stagione ampiamente lunga ci sarà tutto lo spazio per progredire nelle migliorie e acquisire ulteriore consapevolezza attraverso il duro lavoro e la cura dei dettagli che il nostro staff è solito ad applicare.

Siamo soltanto agli inizi maquesta due giorni in terra americana è stata notevolmente importante per dirci che il livello azzurro è ancora altamente competitivo e che ci sono tutti i margini per poter vivere ancora enormi, grandi, ed infinite gioie.

Il meglio, d’altronde, deve sempre ancora venire.

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