La matematica applicata alla logica del campione: i numeri pazzeschi di Marcel Hirscher

Quando sei un fuoriclasse e le tue prestazioni in pista ti fanno entrare in una dimensione differente che, paradossalmente, fa travalicare addirittura lo sport facendo sfociare il tuo lavoro nella leggenda tale da consegnarti alla storia come il migliore di sempre, l’enunciazione dei numeri che testimoniano le tue prestazioni possono addirittura “offenderti”, ma il menzionarli é cosa altamente necessaria in quanto essi restano la prova più tangibile della magnificenza ottemperata gara dopo gara nonché la definizione più nitida uno strepitoso Campione.

Parlare per l’ennesima volta del re delle nevi potrebbe risultare ai più ripetitivo e monotono, ma si ha sempre un grande piacere nel disquisire su quelle che sono le imprese di un gigante dello sport in generale e non soltanto dello sci, perché ridurlo soltanto alla sua disciplina sarebbe cose poco carina oltr che riduttiva.

I numeri di Marcel Hirscher, fuoriclasse salisburghese, cominciano a diventare importanti e a pesare tanto quanto le sfere di cristallo da lui conquistate nel corso di questi anni, ecco nel dettaglio di chi stiam parlando:

partendo da questa stagione, in Coppa del Mondo il numero 89 ha portato a casa sin qui 9 successi con la curiosità che, ogni volta che è salito sul podio (Considerando anche l’assegnazione a tavolino della vittoria del gigante a Beaver Creek con la squalifica di Luitz per l’oramai celebre caso dell’ossigeno tedesco) lo ha fatto solo da vincitore senza alcun tipo di piazzamento differente sugli altri gradini: 4 sono stati gli slalom speciali portati a casa, come quello di esordio a Levi, poi Saalbach davanti al pubblico di casa, Zagabria, e quello di ieri ad Adelboden, i giganti sono parimenti 4, arpionati a Beaver Creek come detto, Val d’Isére, Alta Badía, ed Adelboden, e questi bisogna aggiungere la vittoria in slalom parallelo sempre in Alta Badía davanti al pubblico italiano.

Ad oggi Hirscher ha collezionato un palmarés di 67 vittorie (1 in supergigante, 32 in slalom gigante, 31 in slalom speciale, 3 in slalom parallelo) in Coppa del Mondo senza contare 43 secondi posti (16 in slalom gigante, 23 in slalom speciale, 2 in combinata, 1 in supercombinata, 1 in slalom parallelo) e 22 terzi posti (2 in supergigante, 10 in slalom gigante, 7 in slalom speciale, 2 in supercombinata, 1 in slalom parallelo), 19 di distacco da Stenmark, con la possibilità di aumentare ancora i suoi trionfi avvicinandosi sensibilmente al record già accarezzato da tempo da Lindsey Vonn (Ci vorrà matematicamente come minimo un’altra stagione per l’austriaco per provare ad avvicinarsi) e nell’anno dei mondiali ad Åre, in terra svedese, può andare all’assalto di ulteriori titoli iridati lui che ne vanta già sei (slalom speciale e gara a squadre a Schladming 2013; combinata e gara a squadre a Vail/Beaver Creek 2015; slalom gigante e slalom speciale a Sankt Moritz 2017) per un totale di nove medaglie complessive, cifra che si raggiunge grazie ai 3 argenti scaturiti dallo slalom gigante a Schladming 2013, nello slalom gigante a Vail/Beaver Creek 2015, e nella combinata alpina a Sankt Moritz 2017.

Tanto per riepilogare il tutto e non farci mancare nulla, in attesa della matematica che lo consacrerà anche per questa stagione in ottica sfera di cristallo generale e specifica per per le discipline tecniche, Marcel è stato vincitore della Coppa del Mondo nel 2012, nel 2013, nel 2014, nel 2015, nel 2016, nel 2017 e nel 2018, vincitore della Coppa del Mondo di slalom gigante nel 2012, nel 2015, nel 2016, nel 2017 e nel 2018, vincitore della Coppa del Mondo di slalom speciale nel 2013, nel 2014, nel 2015, nel 2017 e nel 2018, cui bisogna anche menzionare la vittoria della classifica del parallelo nel 2013 e quella della Coppa Europa, che gli permise di mettere in risalto al mondo le sue doti 11 anni fa nel lontano 2008; circa il discorso a cinque cerchi detiene 3 medaglie olimpiche di cui due del metallo più pregiato prese agli ultimi Giochi Olimpici di PyeongChang 2018 in Combinata Alpina e Gigante, e l’argento a Sochi nello slalom nel 2014.

Numeri a dir poco impressionanti che non possono in alcun modo mentire su un gigante inarrivabile e difficilmente ripresentatile nel corso del tempo da altri esponenti dello sci alpino, un fenomeno incredibile che non si accontenta mai sciando come un forsennato anche quando la vittoria potrebbe essere in ghiaccio non conservandosi mai, ma accettando tutti i rischi al fine di imprimere sempre la sua firma autorevole in ogni discesa; le stigmate di un alieno le vedi da questi particolari, sia tecnici che mentali.

Ad oggi Hirscher ha ancora fame come nella prima gara di Coppa del Mondo e, sempre ad oggi, possiamo tranquillamente definirlo oltre come il più forte di sempre nello sci alpino come detto, anche il più devastante atleta invernale e uno dei più influenti in generale sulla faccia della terra.

Grauteliere Kaiser Marcel.

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