
Come spesso ed estremamente molto volentieri abbiamo parlato in questo blog di sci di velocità come uno sport meraviglioso ed unico che ha dato tanto lustro al nostro tricolore e che dovrebbe avere molto, tanto, tantissimo più risalto, anche questa volta lo facciamo molto volentieri con la notizia più bella che da trasmettere: Simone Origone pone in essere una pazzesca doppietta affianco l’oro iridato anche la Coppa del Mondo.
Un dominio assoluto della sua prova che gli è valso il gradino più alto del podio numero 43 della sua carriera nel circuito internazionale totalizzando una misura di 183.40 km/h nella gara disputatasi in terra d’Andorra a Gran Valira, portandosi a casa la sfera di cristallo numero 11 della sua inarrivabile carriera che, nello scaffale targato 2019, va ad affiancare il sontuoso sesto titolo mondiale preso ai Campionati Iridati disputati in quel di Vars qualche settimana addietro; si tratta della sesta doppietta per il fuoriclasse azzurro, una roba da insegnare nelle accademie universitarie e da raccontare ai nipoti.
Le soddisfazioni nello sci di velocità non si fermano qui grazie anche alla vittoria di Valentina Greggio che nonostante non si sia confermata al vertice della classifica generale dopo tre annate a vantaggio di Britta Backlund, porta in terra piemontese la seconda vittoria stagionale totalizzando una misura di 178,92 km/h e lasciando grandi speranze per la prossima stagione che vedrà la nostra fuoriclasse a caccia di nuovi successi certi che, quest’annata un pò sfortunata, per lei sarà stata soltanto di passaggio.
Tra le certezze più importanti quindi non si può che abbracciare per l’ennesima volta questo meraviglioso sport che rende fiero e orgoglioso nella sua interezza l’intero movimento sportivo generale italiano.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)