Il Biathlon femminile perde la sua regina: si ritira Laura Dahlmeier

La regina ha detto basta.

Da questo weekend il mondo del Biathlon ma soprattutto dello sport in generale non soltanto limitato all’ambito invernale è nettamente più povero di personaggi che hanno scritto gran parte della storia dell’atletismo internazionale.

La campionessa Olimpica e mondiale Laura Dahlmeier ha deciso di appendere carabina e sci al chiodo ponendo fine ad una carriera a dir poco incredibile a soli 25 anni.

Lo score finale ci parla di un palmares che annovera nella sua prestigiosa bacheca personale composto da due ori olimpici, ben sette titoli iridati e una Coppa del Mondo generale con 16 vittorie nel circuito intercontinentale, dei traguardi assolutamente invidiabili difficilmente raggiungibili che la annoverano tra le atlete più forte di tutti i tempi nonostante la sua giovane età.

Quando vedevi questa splendida tedesca all’azione ti dava sempre la sensazione di poter trovare anche nelle difficoltà più estreme il coniglio dal cilindro sovvertendo la situazione e andando a centrare quello che è sempre stato il suo obiettivo che l’ha sempre contraddistinta da sempre, ossia la vittoria.

La capacità di leggere il vento annesso ad una incredibile precisione sono state le armi, ovviamente annesse ad una scorrevolezza sugli sci sublimi degna di una classe enorme, che hanno permesso a Laura Dahlmeier di primeggiare sempre e comunque all’interno del Biathlon a prescindere dalla competizione in cui si trovasse situata.

Atlete di questa caratura è difficile sempre trovarle soprattutto per la tecnica innata unita a una super determinazione, ingredienti fondamentali per realizzare un connubio letale per tutte le avversarie che han dovuto alzare sempre di più l’asticella per batterla cercando di prenderla come punto di riferimento all’interno di uno sport estremamente tecnico e complicato come quello del biathlon

L’addio alle competizioni della splendida Laura, lascia inevitabilmente un buco enorme alla voce vittoria e tecnica, privandoci di una delle migliori atlete mai vissute nell’ambito invernale a sole 25 primavere, dandoci parimenti però la soddisfazione di averla potuta ammirare attraverso delle gesta che rimarranno indelebile scritte all’interno del libro degli eroi dello sport di cui, lei, è e sempre sarà parte integrante.

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