
La neve.
Immaginate di tornare indietro nel tempo, tutti voi che amate la montagna, chiudete gli occhi, e ripensate a tutti quei momenti in cui da piccoli vi hanno messo ai piedi degli sci: inconsapevolmente in quel preciso frangente si è creato un legame indissolubile.
Un legame improvviso, che senti già tuo, esattamente quando ci si innamora di una persona: senti immediatamente la voglia e il desiderio di farla tua per sempre, di consegnargli direttamente il tuo cuore aprendo il tuo animo e avvolgendoci dentro una infinita corrente di sogni e di pensieri.
Coniugare gli sci a quella neve è una sensazione prettamente magica: senti che tutto sia possibile sin dall’inizio, scendi giù chiudendo gli occhi e trattenendo il respiro come solo poche cose possono riuscire a mozzartelo. Vai veloce, sempre più veloce, esattamente come il vento in una gelida sera d’inverno riscaldata solamente dal bruciare, come benzina dentro a un motore, dai brividi e delle emozioni come una miscela esplosiva che ci fa sentire perennemente vivi.
Poi entra in gioco lo sport, la competizioni, la crescita, e la magia diventa anche responsabilità e senso del dovere: capisci che le minuzia dei particolari e la cura dei dettagli diventa la chiave di volta per la tua vita, per i tuoi successi, per una passione che è diventata professione; osservi il tutto attraverso le gesta di grandi Campionesse e Campioni, come Sofia Goggia per esempio, e capisci quanti sacrifici ci sono dietro a un sorriso che, seppur nel dovere, ha mantenuto quella magia di quando eri piccino mentre ti stavano regalando l’amore più grande della tua vita.
Passa il tempo ma non la voglia di emozionarsi ancora e ancora, con quegli stessi occhi che non mutano con il tempo a differenza del corpo, che conservano ancora quella luce e quella sensazione di grandezza e di stupore; già, lo stupore di credere che sia sempre come la prima volta, che è realmente così, ed è una cosa che solo lo sci può darti in quanto semplicemente cosa diversa da tutto il resto del mondo.
Ci sei solo tu attraverso quel silenzio pronto in un nano secondo a scatenarsi tra la furia della tua sciata, attraverso il fruscio della neve che cede sotto le tue carvate porta dopo porta talvolta degne di una pennellata di un pittore celebre di un’epoca oramai passata, mediante il desiderio e la forza di cercare sempre di migliorarsi punto dopo punto, ma sorridendo fuori e dentro un cuore che esplode di sensazioni e vibra di emozioni uniche, identiche, a quella fondamentale prima volta in cui ti insegnarono ad amare veramente. Quel suono unico, che nessuno può riprodurre in altro luogo.
Già cara neve, tendi sempre ad emozionarci guardando sia uno schermo attraverso campioni immensi e sia osservando un qualsiasi panorama innevato dopo puoi dare sfogo all’armonia del tuo cuore andando oltre lo sport facendoti il regalo più grande, quello di fermare lo spazio coniugando un tempo unico dove tutto è perfetto isolandoti da ogni cosa eccezion fatta per i brividi mescolati a quella musica silenziosa gentilmente donataci da questo meraviglioso ed infinito bianco.
Quelli che ti scorrono lungo la schiena. Quelli che ti fanno stare bene e che ti fanno capire che la magia al pari dell’amore esiste: entrambi spesso hanno scelto un luogo unico con il quale convolare a nozze, quello di un grande tappeto bianco che spesso ci fa volare trasformando in solide realtà tutti i sogni che deteniamo dentro, allentandoci da ogni pensiero, e catapultandoci in un mondo che conosciamo solo noi, dove possiamo aprire delle porte infinite con gli sci, che durerà per sempre, spinti da quell’infinito desiderio di amare attraverso delle curve sulle nevi tesi come corde di violino, ma infinitamente vivi e felice attraverso dei gesti che, sempre e comunque, ci insegneranno per sempre a continuare a sognare come delle stelle luminose nel più brillante dei firmamenti.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)