
“Sapevo solo che non c’era più bisogno di afferrare tutto a mani nude, che lasciar scorrere l’acqua del fiume era sufficiente, che era tutto. La mia vita come ogni vita: misteriosa, irripetibile e sacra… così vicina, così presente, così pienamente mia.”
(dal Film Wild – 2014)
No, non ci eravamo scordati di lei. Chi vi scrive non si era dimenticato di Sofia, anzi, stava continuando a seguirla assiduamente in tutto questo tempo, determinante per un atleta invernale, dove la preparazione è la chiave di volta per la stagione che verrà.
Stavamo semplicemente ascoltandola. Di continuo. Già, perché lei oltre alle sue parole ci ha abituato molto bene anche a ciò che esprime attraverso il silenzio, un silenzio talmente assordante che in lei dice molto di più, in quanto ci lascia ogni volta intuire la fame di vittorie, il desiderio di migliorarsi, e la specialità di una persona che anno dopo anno ha sempre voglia di scoprire dei limiti nuovi da varcare.
Un superamento di limiti dove ha sempre assaporato tutto, le vittorie colorandole con la sua essenza, le sconfitte dove ha saputo trarre rialzandosi da sola come sempre tutte le motivazioni più uniche per ripartire, ma anche le porte da varcare attraverso il desiderio e la curiosità di spingersi ancor di più oltre. Verso l’infinito magari perché no, e pure oltre, come diceva un film Pixar più bello che mai.
Ci sono atleti e atleti, e solo i più grandi lasciano parlare la fatica quando non c’è niente da dire mediante le labbra, una fatica che poi lascia spazio ai fatti che nel caso dei grandissimi, trovano dimora nel grande libro dei gesti sportivi e negli albi d’oro da raccontare attraverso gli anni ricordando le imprese leggendarie mediante i “ferri del proprio mestiere”.
C’è chi ha un pallone, chi ha un volante, chi un manubrio, chi un paio di sci. Ecco, Sofia mette ai piedi i suoi sci e attraverso la sua regalità che ci permette di condividerla, scrive la storia griffando curve sinuose ed eleganti, che soltanto all’interno della grande sala dei fuoriclasse, si ha l’opportunità di apprezzare e di rivivere continuamente come un museo storico e di rara bellezza.
Una stagione che la nostra campionessa azzurra sta cominciando già a mordere attraverso la sua voglia emergente dal profondo della sua determinazione e attraverso il sudore degli allenamenti che sin dalle prime luci dell’alba, stanno avvolgendo Sofia e tutto il suo staff per non lasciare un minimo dettaglio, come sempre, al caso. La fatica e la determinazione saranno sempre le armi più grandi per cercare di andare al di là anche nelle difficoltà più pure e ogni anno lei, come un guerriero pronto alla battaglia, le affila per ottenere sempre ciò che vuole. Per provare a farlo. Per cercare nuova gloria. Per trovarla sotto un cielo misto tra il bianco della neve e l’azzurro della limpidezza.
Sofia Cara, continua così a spingere e far urlare questo tuo silenzio, non smettere mai di farlo: tornando al primo capoverso di questo articolo, ti avvertiamo sempre in ogni tuo gesto regale dentro e fuori la pista in questa vita, la tua, che hai reso colma di gloria e di gioia per te stessa e non solo.
Così vicina, così presente, Così pienamente tua.
Così per sempre, Sofia.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)