
Ci sono delle storie all’interno del nostro grande libro dello sport che non smettono mai di emozionare: quella di Edoardo Frau, dall’alto delle sue 39 primavere, è senza dubbio alcuno una di queste.
Ai Campionati del Mondo di Marbachegg, in terra elvetica, ha saputo come pochi danzare sull’erba tingendo di gloria i colori azzurri portandoli per l’ennesima volta in cima al mondo.
Andando per gradi, partiamo dal 14 agosto, data in cui il fuoriclasse dell’Italia va a trionfare nella supercombinata, gara che ha segnato lo start dei Mondiali tirando fuori una prestazione pazzesca fra i rapid gates mettendo dietro gli austriaci Sascha Posch e Hannes Angerer con un gap rispettivamente 12 e 34 centesimi dalla vetta relegandoli rispettivamente all’argento e al bronzo; una gara pazzesca che invece tra le donne ha sancito l’oro, mai in discussione, alla nipponica Chisaki Maeda, con un podio che si completa con l’austriaca Jacqueline Gerlach, e dall’altra giapponese Marina Maeda.
Il giorno successivo, nella calda giornata di ferragosto, il bis è bello che servito: Edoardo Frau, un fenomeno al Mondiale, strappa un bronzo nello slalom gigante in una gara che assegna il titolo iridato allo svizzero Stefan Portmann, e l’argento al ceco Martin Bartak, grande rivale di Frau in Coppa del Mondo: buonissime notizie per glia altri azzurri con un grande Pietro Guarini, quarto a 1″50 dal vincitore, e tanti altri azzurri all’interno dei primi 10 con Daniele Buio ottavo, Fabrizio Rottigni nono, Nicholas Anziutti decimo, e Nicolò Schiavetti undicesimo, mentre va out nella prima manche Lorenzo Gritti; tra le donne secondo oro per la giapponese Chisaki Maeda che consolida la sua supremazia in questa rassegna, andando a precedere l’austriaca Jacqueline Gerlach, e la compagna di squadra Yukiyo Shintani a 1″92.
Giorno 16 invece medaglia di bronzo a sorpresa per l’altro azzurro Pietro Guerini nello slalom speciale che porta a casa la prima medaglia in carriera; una giornata che era partita molto positivamente per i nostri colori con la seconda piazza di Lorenzo Gritti, cui è seguita poi, sfortunatamente per lui, una squalifica in una gara dove l’oro è andato a Mirko Hueppi e l’argento a Stefan Portmann, atleti di casa: tra le donne nessuna sorpresa inarrivabile Chisaki Maeda, alche porta a casa la terza medaglia d’oro precedendo la compagna di squadra Minori Tamura e l’austriaca Daniela Krueckel, con un quarto posto, ai piedi del podio, per la nostra atleta Federica Milesi, distanziata di poco meno di ben 15 secondi.
L’apoteosi arriva il 18 agosto, l’ultimo giorno, che segna l’autentico trionfo ancora di marca Edoardo Frau, che porta a casa con veemenza il secondo oro e la terza medaglia personale trionfando anche in super-g, contrassegnando questo come il miglior mondiale della sua carriera che, parla di ben 18 medaglie complessive dell’azzurro ai Campionati Mondiali; in questa gara, con il tempo di 27″92, Frau fa il vuoto lasciando l’argento allo svizzero Mirko Hueppi e il bronzo all’austriaco Hannes Angerer, con ancora un grande Pietro Guerini, che chiude al quinto posto con 52 centesimi di ritardo dalla vetta del fuoriclasse italiano; ennesimo capolavoro per la giapponese Cbhisaki Maeda tra le donne, che fa quattro su quattro, prima con il tempo di 30″84, davanti alla ceca Adela Kettnerova, alla compagna Marino Maeda, a 68: menzione d’obbligo per le nostre azzurre dove la migliore è stata Margherita Mazzoncini con l’ottavo posto, davanti ad Antonella Manzoni.
Un Campionato del Mondo che si chiude alla grande per l’Italia che tira una somma osservando uno score definitivo di quattro medaglie, due d’oro e due di bronzo e la certezza, assoluta, di avere nella propria squadra un autentico fenomeno corrispondente al nome di Edoardo Frau.
Ora, più che mai, il cielo è azzurro sotto Marbachegg.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)