
Chi vi scrive, ogni tanto mette come sottofondo qualche base musicale specifica per lasciarsi guidare dall’ispirazione in modo tale apporre su questo foglio bianco come la neve ma digitale, nel migliore dei modi possibili, una serie di parole volte a raccontare determinate vicissitudini in merito agli sport invernali.
Stasera, mercoledì 4 settembre poco dopo le ore 21, passa per lo stereo un pezzo abbastanza noto che sa di immensità, ossia “Shine On You Crazy Diamond”, Pink Floyd, una composizione quasi sacrale composta da David Gilmour, Roger Waters e Richard Wright nel lontano ’74, realizzata per omaggiare un “certo” Syd affermando, nel testo, che esso continuerà a brillare: alle volte la musica va di pari passo con le emozioni e con gli eventi, e siccome spesso molte cose non capitano per caso, questo è un autentico richiamo per celebrare e ringraziare uno che di storia ne ha scritta parecchia e che stasera, attraverso un semplice ritiro a sole 30 primavere, fa ufficialmente il suo ingresso nel Gotha delle Leggende dello sport in generale laddove la storia non si conclude, ma brilla e splende in eterno: Marcel Hirscher.
Danke Marcel.
Danke per averci mostrato prima e spiegato poi come si può interpretare una curva in mezzo a una serie di paletti ad una velocità folle, mantenendo ben saldo l’equilibrio e rimanendo in piedi, facendoci comprendere successivamente che sfidare le leggi della fisica, si può.
Danke per averci condotto, a prescindere dalla nazionalità di appartenenza, sotto la tua ala di tifo sfegatato contagiando tutti con la tua forza e la tua immensità degna dei più grandi sportivi di ogni epoca.
Danke per essere stato un autentico esempio da seguire, vero, unico, dove nonostante le inarrivabili vittorie, sia dal punto di vista estetico che numerico, hai mantenuto sempre la classe e la semplicità di un qualsiasi esordiente dentro e fuori la pista, non sottovalutando mai nessuna gara, e dando il massimo in ognuna di esse sia in vittoria che in sconfitta.
Danke per la tua infinita lealtà, Campionissimo apprezzato anche dai tuoi più acerrimi avversari che, anche grazie a te, hanno alzato l’asticella per cercare di batterti in ogni format dando vita ad autentici duelli incredibili facendoci sognare uno ad uno.
Danke per il tuo modo di approcciarti alle gare, per aver lasciato correre via veloce, paletto dopo paletto, bandierina dopo bandierina, il tuo talento che ha disegnato non solo autentiche traiettorie, ma firme d’autore ad ogni tuo singolo gesto che non è stato mai banale bensì frutto di autentica concentrazione derivante da una cultura del lavoro degna dei più grandi sportivi di sempre.
Danke perché quando il cronometro diceva P1, dovevamo riprendere in mano il libro dei record per doverli riaggiornare di continuo attraverso la più autorevole delle firme, quella di un austriaco salisburghese, che ha reso tutto più speciale; non c’è stato lavoro migliore.
Danke per essere un atleta semplice, fattore, che ti ha reso unico e ha definito anche nei contorni più celati la tua grandezza.
Danke per aver aver fatto sognare milioni di ragazzini che si sono avvicinati, anche grazie a te, a questo sport sognando un giorno di divenire autori di imprese degne di quel magico sciatore con i colori bianco e rosso: danke per essere stato questo esempio positivo che tutti ricerchiamo nel mondo dello sport e che difficilmente riscontriamo.
Ma soprattutto, e qui parlo a titolo personale, Danke Mr. Marcel: come personale è la foto in alto all’articolo di quel cappellino che custodisco gelosamente e che conserverò come una reliquia sacra, per avermi fatto innamorare dell’arte mescolata allo sci e per permettermi magari un giorno, magari ai nipoti, di raccontare di te, il più grande sciatore di sempre che vinceva, facendo scaldare il cuore degli appassionati e di questo mondo che, grazie alle tue imprese, sei riuscito a far battere incessantemente. Danke, per avermi ispirato assieme a Sofia Goggia, ad aprire questo piccolissimo spazio che, incredibilmente giorno dopo giorno sebbene nasca da un posto estremamente lontano dalla neve cresce, ama raccontare delle emozioni allo stato più puro e più limpido che riesce a suscitare questo sport meraviglioso, reso immortale grazie a voi, immensi fuoriclasse.
C’è stato un prima, e ci sarà un dopo di te agonisticamente parlando; tutto ciò che è in mezzo porta e porterà per sempre il tuo nome, ed è la spiegazione più semplice e più valida per tutti coloro che vorranno approcciarsi a questo sport che prima era immenso e che tu hai reso unico.
Come te, nessuno mai.
Danke, Marcel Hirscher.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)