
Il weekend dello sci alpino inizia nel segno di Mikaela Shiffrin che si riscatta dalla sconfitta di Sölden e piazza la prima vittoria stagionale in Coppa del Mondo.
Sulla mitica “Levi Black” finlandese, la fuoriclasse statunitense si riscatta dopo una prima manche non troppo brillante e va a vincere lo slalom nordeuropeo approfittando anche della caduta finale di Vlhová, per fortuna senza conseguenze, che di fatto consegna il trionfo a “Her Majesty”.
Al secondo posto si piazza una ritrovata Wendy Holdener a +1.78 dopo la frattura di qualche settimana al braccio ottemperata in palestra, mentre completa il podio Katharina Truppe, per lei prima volta, che riporta in alto i colori austriaci con un gap di +1.94: chiudono le prime 5 Swenn-Larsson e Haver-Loseth: per le italiane primi punti in carriera per Peterlini unica qualificata per la seconda manche in fatto d’azzurro che si prende la casella numero 26.
Per Mikaela Shiffrin continua la rincorsa ai record con la 61ma vittoria nel circuito intercontinentale, la 41ma in slalom speciale con un feeling con Levi che si rinnova in quanto questo è il trionfo numero 4 sulle nevi finlandesi dopo i successi del 2013, 2016, e quello dello scorso anno nel 2018 per un back-to-back di pregevolissima fattura.
Nella prima manche Vlhová aveva preceduto Shiffrin che chiudeva seconda a 13 centesimi dalla vetta, nonostante alcuni errori della statunitense scesa col pettorale numero 1, e la Truppe staccata invece di 99, mentre per le italiane Peterlini chiudeva ventesima con Irene Curtoni e Lara Della Mea che non sono riuscite a qualificarsi per la seconda frazione di gara.
L’appuntamento con lo sci alpino è previsto per domani allo stesso orario di quello odierno (10:15 prima manche, 13:15 per la seconda) per lo slalom maschile.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)