Roland Fischnaller: il guerriero di Bressanone che incanta il mondo da 21 anni

Photocredit: Oliver Kraus – http://snowpassion.lastampa.it/photoalbum/11291/1

Occorre essere sinceri, in giorni come questi la voglia di scrivere è davvero ai minimi storici per le preoccupazioni che concernono noi e le persone a noi più care, vicine o lontane, in merito all’emergenza globale del Covid-19; tuttavia, chi vi scrive, pensa che occorre cercare quantomeno di ripartire regalandosi un paio di sorrisi e una buona dose di emozioni come “medicine” che ci diano, in un modo o nell’altro, la forza di andare avanti e pensare positivo: lo sport ci viene in aiuto e la figura di Roland Fischnaller ne è parte integrante per la giornata di oggi.

Chi vi scrive, quando sente il nome Roland, pensa subito al celebre personaggio dell’opera massima di Stephen King, “La Torre Nera”, dove Roland di Gilead era un pistolero leggendario che negli 8 tomi dell’opera letteraria condusse una lotta infinita contro le forze del male assieme alla sua compagnia; qui, naturalmente, non abbiamo ambientazioni né fantasy né degne di far-west, ma il coraggio in senso sportivo non manca in quanto Fischnaller rappresenta una delle vette più alte del panorama sportivo italiano e mondiale.

Roland è un atleta a dir poco straordinario, con una passione per lo snowboard innata che scorre nelle sue vene sin da ragazzo e che, fino ad oggi con una cultura del lavoro minuziosa e straordinaria, lo ha portato a perseguire i più importanti traguardi sportivi facendosi beffe di ostacoli e carte di identità mantenendo sempre altissima la sua asticella e la su competitività: tra i più importanti interpreti dello snowboard parallelo mondiale, dal 1999 è un assoluto punto di riferimento nel circuito intercontinentale, e ha scritto delle pagine di storia indelebili.

Si menzionano l’oro iridato nello slalom parallelo a Kreischberg sei anni fa nel 2015 per un totale di 5 medaglie complessive ai Mondiali tra argenti e bronzi, porta a casa un risultato straordinario nel 2012 con Coppa del Mondo generale, trionfa per ben tre volte nel 2013, nel 2016 e nel 2018 nella classifica di Coppa del Mondo di slalom parallelo, ma le emozioni più forti sono avvenute quest’anno, in questo 2020, dove dalla vetta delle sue 39 primavere si regala per la prima volta in carriera le sfere di cristallo concernenti la Coppa del Mondo generale di parallelo e quella di slalom gigante parallelo.

Una testimonianza importante in quanto l’età sportiva per un atleta, se hai la passione e la voglia di migliorarti ancora nonostante l’età (E Simone Origone, dall’alto delle sue 12 Coppe del Mondo nello sci di velocità ce lo insegna), conta relativamente perché se hai fame e sei competitivo, questi fattori aumentano la tua voglia di alzare sempre più l’asticella per conquistare quei traguardi che ti sei prefissato e che magari ti mancavano.

Roland è stato in grado di farlo, e rappresenta un vero e proprio esempio per tutti coloro che vogliono intraprendere questa passione come una professione, spiegandoci chiaramente cosa voglia dire coltivare ed alimentare il proprio talento e la sete di vittoria, fattori che stanno alla base di ogni successo sportivo condite da una abnegazione totale alla cultura del lavoro; in più, Roland, come detto in sede di apertura in questo post di questo piccolo blog, ha il merito di aver raggiunto questi risultati nel più negativo dei periodi contemporanei in portata mondiale e di averci dato, assieme alla sua indubbia soddisfazione, un lampo di gioia in un periodo triste facendoci comprendere come lo sport, assieme alla sua magia, nel gesto tecnico di un atleta possa confermarci che la luce per sorridere è sempre presente anche quando delle nubi celano la luce del sole; grazie Roland, quella luce sei stata anche tu.

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