Anna Veith, la guerriera austriaca sempre in prima linea

Photocredits: Manfred Werner / Tsui

All’interno del mondo dello sport ci sono degli atleti i quali, al di là del tempo che passa, aldilà dei notevoli infortuni patiti, al di là di ogni cosa, rimangono sempre in prima linea per amore della propria passione e della professione che, col tempo, hanno modellato a loro immagine e somiglianza in ordine di grandezza per farla entrare nell’appendice più prestigiosa del libro dello sport mondiale, raccontandoci delle storie meravigliose.

La storia che ci menziona Anna Veith, è di quelle dolci e speciali, la storia di una atleta straordinaria che ha saputo resistere al massimo contro molte sfortune fisiche che le sono occorse nell’arco della sua carriera, e che ha sempre fatto emozionare tanti, forse tutti coloro che l’hanno sempre ammirata e vista all’opera in ogni start dai cancelletti che ci hanno sempre menzionato un po’ di tutti coloro che hanno intrapreso lo sci alpino; non importa se hai vinto praticamente tutto quasi quello che c’era da vincere, non importa se gli anni passano e magari lo smalto non è più quello di una volta, non importa se il tuo corpo è stato segnato da tanti infortuni, ciò che importa è che se hai la forza mentale che possiede questa ragazza qui, puoi andare sempre lontano e puoi coltivare prima nel cuore e poi nei tuoi muscoli, quelle certezze che ti sussurrano sempre che c’è ancora margine per sognare, per fermare il tempo, per scrivere la storia e, perché no, che il meglio magari debba ancora venire.

La splendida Anna è sempre rimasta fedele alla sua passione, dal momento soprattutto del suo approdo definitivo nel pianeta dell’elite internazionale dello sci alpino soprattutto in quei fantastici anni del 2014 e del 2015 quando ancora gareggiava col cognome da celibe, Fenninger, che l’hanno vista laurearsi campionessa Olimpica, iridata, e due volte in overall di Coppa del Mondo più relative specialità, degli anni magici che hanno messo in risalto la sua grandezza soprattutto nella sua polivalenza all’interno delle varie discipline e, soprattutto la sua enorme determinazione con una tecnica spaventosa degna delle più grandi altre del mondo in fatto di classe ed estetica nel gesto sportivo.

In queste ultime settimane abbiamo assistito alla ritiro di tante atlete anche piuttosto giovani dal punto di vista della carta d’identità, Anna Veith l’anno prossimo inveve sarà ancora lì, pronta a dare battaglia calandosi la sua visiera dall’alto del suo casco con il disegno a macchia di leopardo volta a determinare e ad evidenziare ancora una volta la guerriera che ancora è con la fame che ha sempre contraddistinto le atlete come lei, che non mollano mai, e che sono capaci non soltanto a griffare la storia ma di affrontarla ancora e ancora cercando di segnare il top sempre di più senza arrendersi mai e con la voglia di vincere: tante parole in un articolo che potevano essere racchiuse anche in poche e semplici in quanto, alle volte, per determinare qualcuno o qualcosa bastano un nome e un cognome e la storia si inchina togliendosi il cappello: Anna Veith.

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