Decidere il momento in cui lasciare la propria passione che col tempo è diventata il proprio lavoro, per la vita di un atleta è sempre il passo più complicato; ma tutte le cose nel corso della nostra esistenza come iniziano poi finiscono, ma non deve esserci tristezza quando hai dato praticamente tutto mi hai reso felice e fieri milioni di appassionati; è il caso delle sorelle Elena e Nadia Fanchini che oggi hanno annunciato l’addio alle competizioni.
Esempio di garbo e di gentilezza, fattori che le hanno sempre contraddistinte all’unisono con forza e tecnica, le sorelle Elena e Nadia si sono sempre destreggiate come un vero e proprio esempio di determinazione e di mentalità vincente all’interno del circuito dello sci alpino, ambito intercontinentale che le han viste protagoniste da tanto tempo sino a farle diventare delle autentiche veterane del circo bianco.
Stimatissime dalle colleghe, Elena lascia con una medaglia d’argento ai Campionati del Mondo di Bormio, in casa, nel 2005 in discesa libera, disciplina che le ha regalato due sorrisi in Coppa del Mondo sempre nello stesso anno a Lake Louise, e a Cortina d’Ampezzo dieci anno dopo; Nadia invece vanta due medaglie iridate entrambe in discesa libera, una d’argento a Schladming nel 2013, e l’altra di bronzo in Val-d’Isère nel 2009, mentre in Coppa del Mondo due successi anche per lei rispettivamente in super-g e in discesa libera a Lake Louise nel 2008 e a La Thuile nel 2016, ultimo successo in casa Fanchini.
Le due atlete di Lovere mancheranno tantissimo il prossimo anno ai cancellati di partenza, con il loro sorriso e la loro positività, e per tutto ciò che hanno regalato a noi appassionati di sport invernali non possiamo che fargli i più grandi in bocca al lupo per il resto della loro vita in questa nuova pagina di storia che scriveranno per se stesse e per le loro famiglie.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)