#Memories: Alberto e il gigante iridato di Sierra Nevada nel 1996

“Alberto per vincere deve battere i migliori.”

Questo lunedì’ lo iniziamo parlando di una delle imprese sportive sulle nevi più importanti di tutti i tempi, ossia quando Alberto Tomba riuscì a sfatare il tabù iridato e sul bianco della Sierra Nevada andrò a prendersi il primo dei due ori iridati in quella rassegnata ai Campionati del Mondo datati 1996.

Quando era in vena di imprese memorabili, il nostro Albertone non deludeva mai le attese ed esattamente come una bomba di emozioni, andava sempre a squarciale il cielo del nostro animo riempiendolo d’oro, elemento di pregio e di gloria che spesso e volentieri ha costellato la sua incredibile carriera contrassegnandolo come uno dei più grandi sportivi dello sci di ogni epoca.

Alberto Tomba era in testa in sede di prima frazione su Kaelin con 65 centesimi di vantaggio, ma siccome nello sport e nello sci alpino in particolare, il pericolo è sempre dietro l’angolo, dopo pochi secondi dallo start al cancelletto di partenza in seconda manche “la bomba” si salva per il rotto della cuffia prendendo una spigolata che per un pelo non lo ha sdraiato, rimanendo in piedi da grande Campione con la C maiuscola e riprendendo la gara esattamente come pochi eletti avrebbero fatto gestendo una situazione sul filo del rasoio.

Il resto è un assolo di un atleta sensazionale che, nel momento più importante e parimenti più complicato, mette in risalto tutto il suo talento esattamente come farebbe un primo violino all’interno di un concerto d’opera in un’arena volta a tributargli tutta la gloria per un assolo mondiale. Resiste, continua, va veloce, vince. E il mondo cade ai suoi piedi tributandogli l’onore che merita, il primo in quella rassegna, tutto a tinte dorate.

Campione.

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