
Quando ripensiamo ad Alberto Tomba e ai Giochi Olimpici di Calgary, ripensiamo non soltanto alla gloria e all’immensità ottenuti in quel frangente, ma anche dell’importanza che in quel momento ricopriva nel nostro paese lo sci alpino attraverso uno degli interpreti più fieri della storia di questo sport.
Quando era impegnato nella sua discesa e nel tentativo di rimonta per il titolo olimpico in slalom speciale, si stoppa il collegamento con il Teatro Ariston per assistere alla manche numero due decisiva per l’oro, con Alberto che non si fa trovare impreparato e segna uno dei suoi primi rilevanti successi per la sua carriera, scrivendo una pagina indelebile dello sport in generale; l’Italia è ai suoi piedi, il teatro stesso si alza tutto in piedi in tripudio consapevole di aver assistito ad un assolo incredibile a testimonianza dell’importanza magnificente dell’atleta azzurro.
Era il 25 febbraio del 1988, e l’Italia aveva appena avuto la conferma di aver trovato non soltanto un talento, ma anche un grande Campione che, col tempo, sarebbe diventato uno dei più grandi interpreti con gli sci ai piedi di sempre.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)