Meta Hrovat: il futuro dello sci alpino sloveno (E non), potrebbe essere adesso

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Quando pensiamo alle atlete emergenti nella nuova generazione femminile dello sci alpino, i primi nomi che vengono in rilievo sono quelli di Marta Bassino, Alice Robinson, e Nicol Delago considerando che, la stagione che ci siamo da poco lasciati alle spalle, ha sancito una prima loro consacrazione attraverso successi e primi traguardi stabilmente all’interno delle top 10 e 5.

Oltre queste, un nome che stuzzica e molto la fantasia di appassionati e addetti ai lavori alla voce “future certe promesse”, è indubbiamente quello di Meta Hrovat. Classe 1998 e nativa di Radenci, un piccolo centro in collina della Slovenia settentrionale, Meta negli ultimi tempi ha lavorato duramente per fare il salto di qualità e, recentemente, sta cominciando a raccogliere i primi gustosi frutti del suo alacre raccolto.

Atleta tecnica e allo stesso tempo notevolmente veloce, col tempo è stata in grado di affinare la sua classe cominciando a confermare le attese che sono sorte vedendola all’opera in ambito giovanile dove è riuscita a centrare la bellezza di ben tre titoli iridati juniores nella gara a squadre a Sočil/Roza Chutor 2016, in slalom speciale a Davos nel 2018, e nello slalom speciale nella nostra Val di Fassa lo scorso anno, oltre a 2 argenti in combinata ad Åre 2017, e nello stesso segmento di gara ma a Davos nel 2018.

Quando ti affacci al circuito maggiore con un simile biglietto di prestazione, è logico che le attese cominciano ad essere spasmodiche e notevoli considerando che la sensazione che sia abbia davanti una atleta dal futuro assolutamente brillante è davvero forte; quest’ultima parola è assolutamente corretta nel corredo di Meta Hrovat che nel 2017 brucia subito le tappe nel circuito continentale di Coppa Europa andandosi a prendere due successi entrambi in gigante ad Hajfell e ad Andalo nel mese di dicembre.

E’ nel 2018 che si vede la sua prima apparizione nel podio nel circuito intercontinentale maggiore dove sempre in slalom gigante a Lenzerheide arpiona l’ultimo gradino disponibile concludendo terza. L’anno dopo ai Mondiali di Åre 2019, suo esordio iridato, è stata 22ª nello slalom gigante e non ha completato lo slalom speciale; il 20 febbraio dello stesso anno si è aggiudicata la medaglia d’oro nello slalom speciale ai Mondiali juniores disputati sulle nevi della Val di Fassa: il secondo podio in Coppa del Mondo arriva lo scorso febbraio a Kranjska Gora sempre nel suo amato gigante a pari merito con Wendy Holdener.

Meta Hrovat è riuscita negli ultimi tempi davvero a migliorare tantissimo la sua tecnica di base e fisicamente ha fatto un lavoro notevole per alzare l’asticella e proiettarsi definitivamente nelle posizioni che contano nello sci alpino: la sensazione è davvero che si abbia davanti un’atleta davvero notevolmente importante, che ha tutte le carte in regola per raggiungere traguardi notevoli e dar battaglia all’interno di segmenti di gara dove atlete come Federica Brignone e Mikaela Shiffrin negli ultimi anni han fatto segnare pagine, e che pagine di storia, notevolissime.

Con l’addio di autentiche veterane come Haver-Loseth, Weirather, le sorelle Fanchini, Anna Veith, la nuova generazione di sciatrici può cominciare davvero a fare la voce grossa ed inserirsi nelle posizione di vertice accanto a dominatrici autentiche come quelle che si sono menzionate nel precedente capoverso.

Nel caso di Meta, davvero, il futuro potrebbe essere già adesso.

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