Vai Domme: sta tornando l’ora in cui vieni a farci sognare ancora

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Tra le punte di diamante della Coppa del Mondo che qualche giorno fa ha visto il suo avvio a Soelden in questa stagione, con grande orgoglio e con enorme soddisfazione in senso tricolore, Dominik Paris è assolutamente annoverato tra queste rappresentando certamente uno dei talenti più puri in ambito alpino con laurea specialistica in terreno veloce. Molto veloce.

Dominik ha tanta, tantissima voglia di riscatto per lasciarsi alle spalle una stagione, quella passata, avara di soddisfazioni e colma di di problemi: una stagione che per il nostro fuoriclasse si era aperta alla grande con i due secondi posti ottenuti a Lake Louise e con la storica vittoria a Bormio che lo ha fatto schizzare tra i più grandi sciatori alpini della nostra storia, ottenendo lì cinque vittorie consecutive sulla stessa pista (quattro discese libere e un supergigante) e divenendo il primo sciatore a riuscire in una simile impresa, diventando con 18 trionfi nel massimo circuito internazionale dello sci, il terzo sciatore italiano più vincente di sempre dietro Alberto Tomba e Gustav Thöni, scusate se è poco. Dalla luce però l’arrivo nelle tenebre, con il brutto infortunio occorsogli a Kitzbühel in sede di allenamento dove, a seguito di una caduta, il risultato delle analisi racconta di una la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, oltre ad una microfrattura della testa del perone. Naturalmente stagione finita, e addio al sogno di centrare la Coppa del Mondo generale poi vinta dal suo amico Kilde.

La vita di una sciatore, spesso, è composta da tante gioia ma anche da altrettanti dolori che si mettono sempre in considerazione e in conto quando si decide di intraprende uno sport come questo, colmo di rischi ma che, nel nome di un sogno, vale maledettamente la pena correre. Scivolare lungo la neve vedendo passare inesorabilmente decimi di secondi sotto le lamine che decretano senza appello il destino di un podio, di un trofeo, di una prestazione. Prestazione che spesso nel segno di Dominik Paris corrisponde all’appellativo di grandezza.

L’esplosività e i margini di miglioramento posti in essere in questi anni dal 31enne nativo di Merano sono sotto gli occhi di tutti: un 2019 assolutamente incredibile che lo ha posto in vetta al mondo del super-g conquistando sia un iride incredibile (Più un argento in DH) e la relativa Coppa del Mondo di specialità mettendo in fila gli avversari trovando finalmente il totale feeling con le nevi raggiungendo quel salto di qualità che era solo questione di tempo circa il suo arrivo, perché quando possiede quella forza, quel carattere, e quella tecnica non puoi che essere un predestinato nel dettar legge in ciò che fai in senso sportivo.

Gli infortuni e gli ostacoli capitano ma per campioni di questo calibro rappresentano un momento per forgiare ancor di più il proprio spirito incentivando la voglia di centrare gli obiettivi che si prefissano giorno dopo giorno, lavoro alacre dopo lavoro alacre, facendo schizzare nelle vene assieme al sangue tutte le motivazioni possibili per crederci ancora e continuare a sognare, forse più di prima. Per dimostrare ancora una volta quanto sia bello poter andare al di là delle difficoltà, e sorridere in faccia ad esse tenendo in mano, ancora una volta, la gloria e la passione.

Quindi caro Dom, comincia a scaldare i motori che tanto azionano le corde delle nostre emozioni: queste ultime sono già qui davanti a noi pronte ad illuminarsi e a riscaldarci, centimetri dopo centimetri percorsi dai tuoi sci, verso il portale della gloria e dei trionfi dove tu sei solito a domiciliare e dove tornerai presto ad alzare le braccia al cielo.

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