
Sono Ester Ledecka e Alexis Pinturault gli assoluti protagonisti di questa domenica di gare di Coppa del Mondo di sci alpino al termine di un’altra giornata entusiasmante ed estremamente competitiva. La campionessa olimpica di super-g nativa di Praga centra con una prova pressoché perfetta il primo successo nel circuito intercontinentale in questo segmento di gara, il secondo in carriera dopo quello a Lake Louise lo scorso anno in discesa libera. Ester riesce ad essere più pulita in un tracciato disegnato dal tecnico tedesco in Val d’isère e fa la differenza in modo assoluto andando a precedere sul podio Corinne Suter di soli 3 centesimi e la nostra Federica Brignone, eroica con ancora qualche dolore dopo la caduta di tre giorni fa, che accusa un ritardo di 35 centesimi. Da segnalare una bellissima prestazione ancora di Marta Bassino che anche in super-g dimostra un feeling assoluto che chiude quarta ai piedi del podio a 46 centesimi. Circa le altre italiane concludono al settimo posto Sofia Goggia ieri vincitrice in discesa libera a 85 centesimi, all’ottavo Elena Curtoni a 1.17, poi 16ma Marsaglia, 27ma Pirovano, 28ma Gasslitter, e 41ma Nadia Delago.
In Alta Badia sulla Gran Risa a vincere è Alexis Pinturault che fa segnare la seconda vittoria stagionale dopo il parallelo di Lech precedendo uno straordinario McGrath di soli 7 centesimi, un norvegese strepitoso che scende con il pettorale numero 29 e fa segnare una gara assolutamente da urlo e che si deve inchinare soltanto al fuoriclasse transalpino che centra il successo numero 31 in carriera, la 15ma in gigante. Completa il podio Murisier con 24 centesimi di gap. Bella gara di Ricky Tonetti che finisce 11mo a 1.11 di distacco andando a recuperare ben 12 posizioni, unico degli italiani nella seconda manche.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)