Il riscatto di Breezy

Foto: Stefan Brending / Lizenz: Creative Commons CC-BY-SA-3.0 de

Tra le liete rivelazioni di quest’ultima edizione della Coppa del Mondo di sci alpino, senza dubbio Breezy Johnson recita una parte notevole. Ed è anche altresì una storia dannatamente bella e speciale in quanto, dopo tantissima sfortuna, è arrivato per la statunitense finalmente il momento dei sorrisi a dimostrazione del fatto che crederci sempre soprattutto in uno sport ricco di incognite come lo sci alpino, è uno dei fattori determinanti per cercare sempre il punto di svolta dopo dei periodi neri.

Breezy, talento made in USA specializzato nel settore velocità, negli ultimi anni ha dovuto convivere con una serie di infortuni incredibilmente seri. Prima nel settembre del 2018 un infortunio in terra cilena le aveva comportato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, incidente di percorso che andò ad aggiungersi alla rottura del piatto tibiale prima dei Giochi Olimpici coreani, e poi nel giugno del 2019 nel corso di una sessione di allenamento in vista della stagione successiva la caduta nei pressi di Mammoth Mountain con una diagnosi che menzionava di una rottura del legamento crociato posteriore del ginocchio sinistro, oltre al collaterale mediale.

Nel weekend del 18 e del 19 dicembre scorso è arrivata la svolta stagionale per la 25enne nativa di Jackson dove, in quel di Val d’Isère, ha individuato la sequenza perfetta nella quale sterzare decisamente centrando nelle due discese libere in programma due terzi posti consecutivi andando a cogliere quel podio che tanto aveva inseguito con fatica e passione dall’inizio della sua carriera. Un riconoscimento importante per una marea di sacrifici effettuati e il coronamento di un primo sogno sul quale imbastire una carriera. La fine in fondo ad un tunnel lunghissimo e finalmente un primo raggio di sole di questo talento che ha continuato ad andare al massimo cogliendo il terzo podio sempre al terzo posto successivamente il 9 gennaio a Sankt Anton sempre nello stesso format di gara, in discesa libera, chiudendo anticipata soltanto da Goggia e Tippler, podi che poi diventano quattro con la quarta terza posizione stagionale stavolta in terra elvetica a Crans-Montana il 22 gennaio nell’altra gara vinta dalla nostra Sofia; dei risultati che finalmente l’han condotta in gruppo di atlete di primissimo livello e che le han permesso di ottenere quella tanto agognata continuità dopo una infinita sfortuna che non le consentì di esprimere al meglio il suo talento. Ai Mondiali di Cortina d’Ampezzo poi si è piazzata 9ª nella discesa libera, 15ª nel supergigante, mentre non ha completato la combinata alpina.

Una stagione di riassestamento che è andata ben al di là di quelle che erano le sue migliori aspettative, che l’han vista figurare come detto per la prima volta sul podio non estremamente distante dai gradini successivi, e che le han consentito di prendere confidenza con le vette più alte della classifica dandole la consapevolezza che potrà recitare una parte estremamente rilevante in futuro (Anche in ottica olimpica) attribuendo alla sua nazionale una freccia in più nella sua faretra nel settore veloce dopo l’addio di Lindsey Vonn, fuoriclasse assoluta che mai ha mancato il suo supporto per questa splendida atleta del Wyoming. Il talento va a sopraffare sempre la sfortuna e, certamente, nel nome di Breezy Johnson continuerà a recitare una parte da leone in futuro portandola sempre più in alto a dimostrazione di quanto il lavoro connesso ai sogni sia la ricetta perfetta per andare sempre al massimo e centrare i propri obiettivi.

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