
Sino a qualche tempo fa, fin troppe persone avevano dato per finita (Lavoro fin troppo conosciuto ad taluni addetti ai lavori) un’atleta che sino a qualche tempo fa era stata dominante nel massimo circuito di Coppa del Mondo dall’alto del trofeo principale conquistato nel 2016 cui affiancò la coppa di specialità di super-g per la seconda volta dopo averla portata a casa anche nel 2014. Dopo, tanti infortuni su tutti quello gravissimo del 2017 che le comportò la rottura del legamento crociato sinistro e poi suaa ultima sua vittoria nel 2018, precisamente il 21 gennaio a Cortina sempre nel suo amato super-g, dopo un lungo poi digiuno. Lara Gut-Behrami è un’atleta straordinaria, una cui il termine guerriera in senso sportivo non è utilizzato di certo a caso: connesso ad un innato talento e ad una mentalità vincente di solidissimo spesso, diciamo chiaramente che è un binomio che porta di certo alla più vincente delle realtà, e infatti…
Nel periodo pre-pandemico, già Lara aveva dato sfoggio di una condizione sempre più in crescendo con l’autentico dominio ottemperato nelle due discese libere di Crans Montana davanti al pubblico di casa per un back-to-back che aveva tutte le stigmate di un vulcano che piano piano, dava segni di risveglio con un fuoco che già ribolliva dentro da tantissimo tempo. La realtà attuale poi la conosciamo purtroppo bene dal punto di vista globale con lo stop per Covid19, ma la scorsa stagione Lara ha ripreso esattamente da dove aveva lasciato prima che questo virus sconvolgesse le nostre esistenze: ai Campionati del Mondo di Cortina d’Ampezzo la ticinese ha tessuto un capolavoro dietro l’altro prima portandosi a casa la medaglia d’oro nel supergigante e poi successivamente nello slalom gigante, risultati cui si deve aggiungere il terzo posto con tanto di medaglia di bronzo nella discesa libera. La seconda parte invece in Coppa del Mondo ha avuto una cassa di risonanza fortissima con 6 vittorie e 10 podi che le sono valse la conquista per la terza volta della Coppa del Mondo di supergigante, con 202 punti di vantaggio su Federica Brignone, classificandosi a soli 160 punti da Petra Vlhová. Quattro trionfi in Super-g a S. Anton, Crans Montana, due a Garmisch, e i due in discesa entrambi ottenuti in Val di Fassa sono i numeri più definiti del ritorno a grandissimi livelli di questa campionessa.
Lara ha saputo resistere a tanti momenti bui, ha lavorato sodo, e concentrandosi su se stessa ha ripreso quella serenità che ha sempre ricercato e trovato attuando un lavoro certosino che l’ha riportata ai vertici dello sci mondiale battagliando con tante veterane come lei e tantissime giovane promesse che gara dopo gara danno battaglia per cercare di togliere dal trono chi in questi anni ha dominato. Una risposta sontuosa a chi aveva parlato fin troppo presto di carriera finita dimostrando ancora una volta la grandezza e l’essenza di un’atleta d’élite come Lara. Dopo i Mondiali Lara guarda alla prossima stagione con estrema fiducia cercando di dare battaglia ancora una volta, con un appuntamento olimpico di estrema importanza in terra d’oriente, per cercare di completare quel grande slam che le è sempre sfuggito ma che adesso può essere completato attraverso una condizione che potrebbe essere decisiva. La Regina di Svizzera lo scorso anno ha già ruggito mandando un serio monito alle avversarie: il futuro è tutto da scrivere e di certo Lara Gut-Behrami, ancora una volta, è pronta per rivendicare il più alto dei territori cercando ancora una volta di griffare il suo nome nel libro di storia più importante.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)