
E’ difficile ogni volta trovare le parole davanti ad un’atleta che, seppur a sole 26 primavere, continua perennemente ed in maniera lucente come la più pura delle luci stellari ad irrorare storia all’interno di uno sport che continua ad essere scritto sempre da un solo nome: Sua Maestà Mikaela Shiffrin.
Non menzioneremo i numeri, lo facciamo sempre, basta solo il 71 che corrisponde con il successo di oggi in slalom speciale sulla sua sempre più Killington agli allori complessivi in Coppa del Mondo, ma andremo a soffermarci sull’immensità di Mikaela che in data odierna sulla Superstar, nome della pista degno della vincitrice, ha dato vita ad uno spettacolo assolutamente incredibile andando a precedere la sua rivale (Anche oggi, al netto della quasi uscita, straordinaria) Petra Vlhová.
Il leitmotiv di questa 56ma edizione di Coppa del Mondo ci racconta appunto del duello slovacco americano, ma in questa tornata Mikaela ha dimostrato al mondo di aver sempre nel suo bagaglio di classe quel qualcosa in più che la sta contrassegnando a diventare una autentica leggenda seppur ancora in età giovanile. Ribaltando il risultato della prima manche dove era dietro a Vlhová, Mikaela poco prima nell’ingresso del muro in quel della seconda, incappa in un errore che la porta quasi fuori gestendolo in una maniera incredibile, con un numero assolutamente circense che avrebbe portato fuori chiunque ma non lei. Lei che lo supera come se fosse stato un soffio di vento che le aveva spostato una ciocca di capelli, lei che non perde negli intertempi e anzi li doma cavalcandoli come la più abile delle fantine a bordo di un cavallo, gestendo gli sci a meraviglia, danzando sulla neve, e siglando l’ennesimo successo, lei che riesce ancora una volta a dire chi sia la più forte sciatrice del mondo.
Shiffrin dimostra sempre di più che la vittoria non è scontata, ma costruita sulle difficoltà che spesso possono naturalmente sorgere nel corso di una gara; però lei va oltre, nel senso che riesce a suggellare ogni sua impresa come una prova di forza, un uragano che si abbatte e scaglia in pista tutta la sua determinazione per andarsi a prendere il risultato che desidera e che corrisponde spesso e volentieri al gradino più alto del podio. La classe di questa atleta è davvero fuori dal comune, ma col tempo Mikaela riesce sempre a stupire non facendosi mai intimorire da nessuno. Oggi, quella che è andata in scena, è più di una vittoria in quanto una prova di forza che sta lì a dire che se le altre vogliono prenderla, devono fare qualcosa di più.
Ed è questo il problema, il realizzar qualcosa che possa metterla in difficoltà. Ci sta provando alla grandissima la campionessa uscente in ambito generale, la Petra, e il duello sarà davvero stile Verstappen Hamilton, in attesa delle prove veloci, ma la sensazione è che le avversarie dovranno provare un qualcosa di più del 100% visto che la residenza in ambito performance della fuoriclasse nativa di Vail ha una residenza ben più superiore al limite percentuale poc’anzi menzionato.
Passano gli anni, le rivali, ma lei è sempre lì a raccogliere il guanto di sfida. Per mandare all’angolo le stesse e cercare, ancora una volta di prendere quella penna e scrivere il suo nome per la storia che la ricorderà a prescindere dalle vie che prenderà la sua carriera, come la più grande di sempre.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)