Quando racconti di emozioni e soprattutto di storie dello sport che ti tolgono il fiato e ti fanno sentire vivo, devi parlare di atleti che credono fortemente in quello che fanno e che riescono ad andare al di là delle loro difficoltà scrivendo la storia aggrappandosi sino all’ultimo residuo di energia per compiere un autentico capolavoro: in merito a questo tesi, Michela Moioli e Omar Visintin rientrano, e non solo da oggi, in questo particolare novero in grado di farci venire la pelle d’oca ne fanno ampiamente parte.
Il riscatto soprattutto per Michela è arrivato questa mattina: la nostra portabandiera assieme ad Omar Visintin nella gara mista di snowboard cross si porta a casa una meravigkiosa medaglia d’argento finendo alle spalle soltanto del duo statunitense Baumgartner-Jacobellis e regalano all’Italia l’11° metallo pregiato in questi Giochi Olimpici invernali. Una medaglia pesantissima che sa di un regalo prezioso da parte di entrambi i nostri splendidi atleti a tutto il movimento invernale azzurro.
Di Omar ne avevamo già parlato qualche giorno fa in occasione del suo bronzo nella gara individuale maschile, un prova assolutamente sublime che assunse un valore enorme considerando che due mesi fa il nostro campione dopo una caduta era alle prese con una diagnosi che gli parlava di un trauma cranico, di una lussazione del gomito sinistro, e della rottura di un tendine per non farsi mancare nulla. Ma Omar è stato più forte di quelle oramai lontane difficoltà ed ha fatto la differenza ieri come oggi, trascinando e portando via in quelle ali dell’entusiasmo la nostra Michela.
Dopo la caduta di Michela nella gara che la vedeva campionessa uscente, se ne sono dette di tutti i colori nei suoi confronti, senza un minimo di rispetto e senza comprendere nemmeno il significato di cosa significhi preparare una gara olimpica, reggere a tutte le pressioni, e compiere una serie di sacrifici di cui non si hanno assolutamente idea. Guai però a scherzare con i campioni, e Michela dall’alto di tutto ciò è l’esempio perfetto di come una fuoriclasse assoluta cade, si cura le ferite, e con le cicatrici riesce ad andare sempre più forte chiudendo la bocca a chi in precedenza doveva tacere.
Michela e Omar quindi, più forti di ogni cosa anche delle cadute, sono oggi l’esempio perfetto di come lo sport vada interpretato non soltanto dal punto di vista tecnico ma anche mentale; una costante fondamentale per realizzare al meglio i propri sogni non soltanto nello sport ma anche nella vita; oggi celebriamo questi due campioni che hanno regalato all’italia una medaglia sontuosa ma anche la certezza di come, oltre ad avere grandissimi fuoriclasse della nostra spedizione, ancor prima abbiamo grandi persone attraverso donne e uomini che fanno parlare la pista prima con le qualità umane e poi tecniche.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)