
Fabrizio Caramagna scrisse: “tieni. Accarezza questa certezza. Toglierà ogni ansia alle tue attese.”
Sebbene nel finale di stagione Henrik Kristoffersen gli ha tolto la soddisfazione della sfera di specialità tra i paletti stretti, che per lui sarebbe stata la prima in assoluto, Lucas Braathen, autentico prodigio della nazionale norvegese di sci alpino, può bypassare la delusione portandosi con sé un carico di conferme incredibili che in prospettiva sono destinate a fare la voce grossa in un segmento maschile in ascesa grazie a tanti nuovi talenti che stanno emergendo anno dopo anno e di cui lui fa parte.
Il nazionale norvegese di origini brasiliane quest’anno ha dato prova di essere in possesso di enormi qualità tecniche che il recente infortunio non ha minimamente sminuito, anzi, è anche riuscito a raffinarle intraprendendo una stagione assolutamente fantastica mettendo a segno degli acuti che di fatto hanno reso incerta sino alle finali francesi la stagione tecnica, in un settore che ancora cerca un dominatore totale dopo l’eredità di Marcel Hirscher.
Può essere lui? Difficile a dirlo, ma alla corsa si può tranquillamente dire che abbia preso la prima fila. Lucas aveva incantato tutti all’inizio della stagione 2020/21 quando all’opening, ha conquistato a Sölden in slalom gigante la prima vittoria, nonché primo podio, in Coppa del Mondo. Sembrava il preludio di un qualcosa di super, ma l’8 gennaio 2021, durante il gigante sulla pista Chuenisbärgli ad Adelboden, una rovinosa caduta proprio al traguardo gli procurò la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro e del piatto tibiale; ciao alla stagione ma la mano non ha mai salutato la forza di volontà, che è sempre rimasta ben impressa e lo ha fatto letteralmente recuperare al top.
Quest’anno infatti ritorna e incanta volando sulle piste disegnando classe e risultati notevoli: la seconda vittoria in carriera nel prestigioso slalom di Wengen il 16 gennaio scorso davanti a Yule e al nostro Razzoli, il secondo posto a Kitzbuhel sempre tra i paletti stretti, la stessa piazza stavolta condivisa con il campione della generale Odermatt nel gigante di Kranjska Gora, un risultato che prende anche nella finale di Meribel sempre in gigante battuto soltanto dallo stesso campione elvetico.
Dei risultati meravigliosi che denotano la ripresa di questo atleta destinato a fare grandi cose per sé stesso e per questo sport, con grandi doti fisiche e tecniche cui raramente siamo destinati ad assistere. Se questo è il preludio a una storia incredibile questo lo dirà soltanto la pista, ma se le premesse sono queste beh, signore e signori miei, mettiamoci comodi perché potremmo essere davanti a qualcuno in grado davvero di saperci fare emozionare come pochi, attraverso due sci ai piedi che racconteranno di imprese memorabili.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)