La face de Bellevarde: l’epica pista di Val d’Isere

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Si avvicina il weekend e ritorna l’appuntamento con lo sci alpino che con la Coppa del Mondo questa volta farà capolino tra Francia e Italia rispettivamente per uomini e donne con Val d’Isere e Sestriere assolute località protagoniste per delle autentiche battaglie sul segmento tecnico cui avremo il privilegio di assistere.

Andando per gradi, oggi analizzeremo La face de Bellevarde, pista transalpina che è stata teatro nel corso degli anni anche di appuntamenti a sfondo olimpico ed iridato oltre che di Coppa del Mondo come ogni anno e come accade dal lontano 1992; Già, perché la mitica pista francese affonda radici lontane, sin dal 4 settembre del 1992 dove nei Giochi Olimpici invernali venne disputata la prima gara di discesa libera dove Cuche vinse l’oro a cinque cerchi in un’edizione per noi estremamente cara dove il grande Alberto Tomba 9 giorni dopo si prese il titolo in gigante davanti a Girardelli ed Aamodt. Questa è una pista assolutamente complessa da interpretare per gli atleti, probabilmente tra le più difficili da realizzare nell’intero circuito: con una pendenza di 17,8 gradi, è il percorso di slalom gigante più ripido al mondo in pendenza media, senza tratti pianeggianti, con la presenza di ripidità per tutto il tempo.

Abbiamo accennato all’aspetto olimpico, ma se parliamo di Coppa del Mondo invece l’esordio arrivò il 5 dicembre nella successiva edizione di Coppa del Mondo con la vittoria, in discesa libera, di Thorsen per la Norvegia. Qui il circuito dopo il 1992 subì uno stop per poi tornare solo nel 2008 con aspetti prevalentemente basati sulle discipline tecniche maschili, e in poco tempo questa pista diventò il terreno di caccia di Re Marcel Hirscher.

Il fuoriclasse austriaco ebbe qui un feeling immediato tanto che conquistò la bellezza di 7 successi su ben 12 podi, segue a 4 allori un Pinturault che davanti al pubblico di casa si è sempre esaltato alla grande ponendo in essere delle splendide gare; una Face de Bellevarde che a parte il trionfo dell’Alberto nazionale citato nel primo capoverso, non è riuscito più a dare acuti anche in Coppa del Mondo sebbene qualche apparizione è stata fatta, e precisamente nel 1992 con il terzo posto di Luigi Colturi nella gara inaugurale vinta come detto prima da Thorsen in super-g, ancora un terzo posto (A pari merito con Baumann) per Mölgg in super-combinata nel 2008, un anno dopo nel 2009 Werner Hell sempre terzo in super-g mentre il giorno dopo nella gara di gigante piazza d’onore per un grande Max Blardone che si arrese solo ad Hirscher; nel 2013 tra i paletti stretti altro terzo posto stavolta per Thaler nella gara vinta da Miki Matt, fino all’ultimo sempre terzo del 2019 di Gross nella giornata dell’ultimo successo qui di Pinturault.

Una pista molto importante e che l’Italia ha sempre onorato alla grande, con l’auspicio che possa essere presto nuovo terreno di buone prestazioni da parte dei nostri portacolori, con weekend che li vedrà protagonisti sabato e domenica con prima manche sempre alle 09:30 e seconda alle 12:30 rispettivamente per slalom gigante e slalom speciale.

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