Onore a te, Regina Sofia

Foto: Stefan Brending / Lizenz: Creative Commons CC-BY-SA-3.0 de

Thomas Bernard disse: “ogni persona è un essere unico e di fatto, preso di per se stesso, la più grande opera d’arte di tutti i tempi.” Perché oggi non si parla di sci ma di arte, di forza. Parlare di ciò che ha fatto oggi in pista Sofia Goggia nella discesa libera di Sankt Moritz dopo la giornata di ieri andando a citare record, distacchi, numeri, podi, ecc., sarebbe estremamente offensivo nei suoi confronti per la grandezza che è andata questa mattina in onda, una grandezza che ha illuminato tutti i circuiti sportivi e non soltanto invernali perché Sofia è andata oltre.

Oggi non è stato solo sci alpino, non è stata solo velocità, oggi non è stata solo una vittoria (La numero 20), non è stato distacco inflitto alle avversarie, bensì è stata pura ispirazione e determinazione; è stato esempio, quello più importante perché viene impresso e scolpito non soltanto nella storia di semplici albi d’oro bensì anche nella memoria di tutti gli appassionati di questa meravigliosa disciplina. Oggi Sofia Goggia è salita in cattedra e ha dato vita ad una lectio magistralis di caratura mondiale, spiegando appunto al mondo sportivo intero come ci si approccia allo sport, quali sono le chiavi di volta da inserire nelle serrature per accedere alla stanza della gloria e della vittoria, e andando a mostrare che una sofferenza non è motivo di regressione, ma arma per dar maggior valore al tentativo di andare a prendere ciò che si desidera. Vincendo. Con una mano rotta. E il selfie postato sui suoi canali social con la mano fasciata e sanguinante è lo spirito di una guerriera prestata allo sport.

Se M.J. disse che i limiti come le paure spesso sono soltanto un’illusione, la fuoriclasse azzurra oggi ha fatto suo questo aforisma e l’ha tradotto in pista facendo sognare se stessa e una nazione intera che la spinge e che la certifica, senza alcun tipo di appello, come la migliore interprete femminile dello sci alpino presente sulla faccia della terra. Non ce ne vogliano le altre, in un circuito dove il livello tecnico si è alzato sensibilmente, ma nessuna è stata in grado di porre in essere, almeno di recente, una performance di questo tipo, in queste condizioni, in una pista tra le più tecniche in assoluto.

Ogni volta che Sofia pone in essere un acuto crediamo forse di aver visto davvero di tutto, ma non è così. La storia si può scrivere con la stessa grafia ma con inchiostri diversi, sempre indelebili, ma ogni volta così speciali da imprimere al mondo una memoria unica. Molti piloti hanno vinto negli anni allo stesso modo, ma Ayrton Senna lo ha sempre fatto diversamente. Ecco Sofia fa uguale, vince come tanti, ma realizzando il tutto in modo estremamente diverso, unico, indimenticabile.

Non possiamo davvero che inchinarci davanti al tuo cospetto Sofi, al cospetto di una delle Regine più belle e meravigliosa che il mondo potesse creare, fieri e assolutamente grati alla vita di poter vivere nelle epoche di un prodigio autentico quale tu sei, un’opera d’arte, un tramonto sul mare in Sicilia durante il mese di agosto, uno sci che scorre sulle nevi, il tuo paio, che mentre scorrono sulla superficie vanno a scrivere un’altra pagina di storia da raccontare e ricordare per l’eternità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *