Cartesio disse: “sono persuaso che la matematica sia il più importante strumento di conoscenza fra quelli lasciatici in eredità dall’agire umano, essendo la fonte di tutte le cose.”
Se dovessimo analizzare nel più minuzioso dei dettagli sin qui la stagione di Mikaela Shiffrin e di Marco Odermatt, dominatrice e dominatore rispettivamente del circuito femminile e maschile della Coppa del Mondo 2022/23 dello sci alpino, saremmo davanti a un’equazione matematica di facile risoluzione che ha il merito di affascinare ogni cosa, perché i numeri prodotti da questi due autentici prodigi dello sport invernale (E non solo), travalicano spesso non soltanto l’umana comprensione ma anche le regole dello sci alpino andando ad approdare nel porto sicuro dello sport in generale.
L’approccio da parte di entrambi è assolutamente lo stesso, ossia quello mirato a vincere ponendo in essere questa attività nel modo più creativo possibile, ossia attraverso una ricetta che finisce per sfornare una prestazione incantando con regalità e classe infliggendo, allo stesso tempo, dei distacchi abissali agli avversarsi lasciando poco spazio a teorie e a varie interpretazioni.
E’ la celebrazione del numero 1, quello di Shiffrin e di Odermatt, due predestinati che sin dagli albori si aveva la certezza che potessero avere delle grosse opportunità di scrivere una storia infinita: Shiffrin nettamente più consolidata nella vetta della Leggenda dall’alto dei suoi numeri (Oramai prossimi al sorpasso di Vonn e Stenmark), Odermatt che si sta apprestando in questi ultimi anni a imboccare lo stesso viale che lo potrebbe veramente portare a scalare vette e numeri che sembravano essere inattaccabili, eppure…
Eppure siamo qui a commentare e a godere di due atleti assolutamente straordinari, polivalenti in grado di dettar legge in quasi tutte le discipline (Shiffrin ha vinto anche in discesa ed è competitiva alla grande in super-g, Odermatt no nei paletti stretti) ed avere una capacità di lettura gara e di scorrevolezza assolutamente innate. Basta guardarli nell’istante in cui si lanciano giù dal cancellato di partenza per capire quanto desiderio hanno di creare ancora una volta un’impresa ed aggiornare i tomi storici della loro disciplina. La stagione in corso ci sta raccontando sapientemente che questi due atleti nell’anno dei campionati iridati, vogliono fare qualcosa di più spostando ancora più in alto l’asticella tra loro e gli avversari rischiando di annientare già da subito la concorrenza mettendo in chiaro che, probabilmente, per la corsa finale nel circuito intercontinentale ci sarà ben poco da fare. Il trittico di Shiffrin a Semmering e l’acuto di Odermatt a Bormio sono le ultime perle di una collana già incastonata di pregiati materiali.
Se Gilles Villeneuve disse, “se mi vogliono sono così, di certo non posso cambiare: perché io, di sentire dei cavalli che mi spingono la schiena, ne ho bisogno come dell’aria che respiro”, per questa ragazza e per questo ragazzo è sostanzialmente lo stesso: non vedrete mai una gara di gestione, si scende al massimo per vincere e far tesoro dei propri record e dei propri successi, perché è nel loro dna, è la loro benzina, ed è nel loro destino ancora e ancora.
E così sarà sempre, finché avremo il privilegio di ammirarli in ogni gara.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)