Kajsa Vickhoff Lie: il trionfo nel destino

Foto: Stefan Brending, Lizenz: Creative Commons by-sa-3.0 de

Tra i tanti talenti presenti in ambito dell’attuale circuito internazionale della Coppa del Mondo di sci alpino, nel settore femminile troppo poco in via erronea si parla di Kajsa Vickhoff Lie, uno dei prodigi più lucenti in presente in prospettiva della squadra norvegese.

Appassionata sin da piccola all’attività agonistica con gli sci tra i piedi, Kajsa comincia a muovere i suoi primi passi nella fine del 2014 arrivando a debuttare in Coppa Europa nel corso del dicembre successivo. Tanta gavetta e attesa sino al 21 gennaio del 2017 quando in quel di Garmisch-Partenkirchen debutta nel massimo circuito della Coppa del Mondo; poco importa se non si qualifica, il momento tanto atteso è arrivato e per la splendida atleta norvegese è l’inizio di una nuova fase della sua carriera.

La velocità è nelle sue corde e giorno dopo giorno dà continuità al suo lavoro che comincia a dare i suoi frutti nel el 2018 ai Campionaiti del Mondio juniores elvetici di Davos dove va a vincere la medaglia d’oro prima in super-g e poi in discesa libera sprigionando un’energia pazzesca che la porta anche a prendersi la piazza d’onore nel team event.

 Il 9 dicembre 2016 prende confidenza anche con il podio in Coppa Europa finendo seconda nel supergigante di casa a Kvitfjell, mentre la prima vittoria l’ha ottenuta un anno dopo sempre nello stesso segmento di gara e sempre nella stessa località stabilendo un feeling di tutto rispetto. Ai Mondiali di Åre 2019, suo esordio iridato, finisce 19ª nella discesa libera, 13ª nel supergigante e 7ª nella combinata.

Dolce e amaro il recente passato: intanto il 30 gennaio 2021 è Garmisch-Partenkirchen la località che ha fatto sognare Kajsa dandole la soddisfazione, in supergigante, del primo podio in Coppa del Mondo con la seconda posizione. Dopo dei Mondiali non troppo positivi a Cortina d’Ampezzo, al Passo di S. Pellegrino nella gara di Coppa in super-g, cade rovinosamente e chiude la stagione con una diagnosi che parlava di una frattura composta di tibia e perone che la terrà lontana dalle gare anche per tutta la stagione successiva.

Fino al rientro, quest’anno, nella stagione 2022/23 dove riprende confidenza con le competizioni e la voglia assieme alla sua infinita classe e tecnica la porta a conquistare la medaglia di bronzo a Méribel ai Mondiali nel suo amato super-g, un antipasto dolcissimo che va a precedere il primo acuto in Coppa il 4 marzo scorso con il trionfo nella discesa libera nella sua amata Kvitfjell che tante soddisfazioni, come detto sopra, le diede ai mondiali juniores alcuni anni fa.

E’ sempre splendido parlare di atlete così, che si prendono soprattutto una grande rivincita al termine di un periodo lungo: la dimostrazione perfetta che la luce arriva sempre dopo un tunnel, e la prima aria che respiri non è il trionfo successivo ma la certezza che il meglio debba ancora venire.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *