
Si è alzato in questo weekend il sipario della Coppa del Mondo di sci alpino numero 58 edizione 2023/24 e già, da subito, il livello tecnico ha dimostrato di essere altissimo a livello femminile con una battaglia senza esclusioni di colpi che funge come da antipasto per una gustosa stagione che si prospetta davvero entusiasmante.
Se il meteo ci ha privato della magia di Marco Odermatt nel gigante maschile (La cancellazione della gara ci lascia dei notevoli spunti di interesse per ciò che già aveva fatto pardon dipinto l’elvetico nella prima manche), in quello femminile abbiamo avuto la prova di forza di una strepitosa Lara Gut-Behrami che si presenta ai nastri di partenza con una forma assolutamente eccezionale dettando il ritmo nella seconda manche assieme ad un’altrettanto brillante Federica Brignone: la differenza tra le due? Soltanto due centesimi.
Questione di millimetri insomma ha privato alla nostra “tigre” di esordire con la vittoria sul Rettenbach, millimetri che possono al massimo lasciare un leggero amaro in bocca ma che in prospettiva mettono la nostra Federica, per l’ennesima volta, nella schiera delle pole delle atlete che possono giocarsela fino alla fine. Ma la prestazione, soprattutto nella seconda manche della campionessa elvetica è stata davvero di una pregevolezza assoluta, scendendo precisa senza alcun tipo di sbavatura e tenendo botta in un muro che Marta Bassino aveva compiuto sontuosamente. Solidissima Lara che inizia alla grande sprigionando una sicurezza da paura.
Fede già dalla prima manche aveva messo in evidenza tutto il suo repertorio di classe dettando legge e mandando un chiaro monito a tutte le sue avversarie che anche quest’anno dovranno vedersela con lei, unica atleta nella storia della nazionale azzurra femminile a portare a casa la generale 4 anni fa. Sul podio sale anche Petra Vlhova in cerca di riscatto in questa nuova stagione agonistica e poi via via le altre con Shiffrin ancora non in brillanti condizioni che chiude ben lontana dal podio, alla casella numero sei staccato di quasi un secondo e mezzo dalla vetta elvetica.
Un’Italia che lavora bene anche con Marta Bassino che passa dalla settima alla quinta posizione con una seconda manche, come detto sopra nella parte centrale del ripido, assolutamente di regale memoria: un’aggressività senza precedenti unita alla sua enorme classe ci aveva fatto sperare in un podio che purtroppo non è poi arrivato a causa probabilmente di una parte finale non identica al muro, ma che lascia delle ottime sensazioni per le prossime gare: bene anche Sofia Goggia che torna a punti in slalom gigante dal 2021 nonostante l’inconveniente, anche abbastanza imbarazzante per quanto concerne la federazione, di essersi trovata davanti un addetto alla pista mentre lei stava effettuando la sua gara in sede di prima manche: Sofi sempre caparbia e coriacea chiude uasi due anni dopo Lienz (28 dicembre 2021). Dopo l’incidente della prima manche, quando ha dovuto tornare in partenza perché durante la gara c’era ancora un addetto in pista, pone una seconda non molto veloce all’avvio e scivolosa sul muro chiudendo 16ma a quasi 3 secondi da Gut-Behrami.
Si alza quindi a metà lo spettacolo della Coppa del Mondo che saluta Sölden e l’Austria e che la prossima volta vedrà lo spettacolo far capolino a Levi, in Finlandia sulla mitica Black per quanto riguarda le ragazze per un doppio slalom, mentre gli uomini andranno a Zermatt sulla Gran Becca per una doppia sessione di discesa libera: entrambi l’11 e il 12 di novembre.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)