Meraviglioso trionfo della nostra bergamasca: riesce in un’impresa che ha già il sapore della Leggenda
Difficile iniziare una giornata meglio di così: sentendo che Sofia Goggia ce l’ha fatta.
Ce l’ha fatta a battere tutto e tutti andandosi a prendere il titolo più importante della velocità sulla faccia della terra: quello Olimpico della discesa libera nello Sci Alpino.
Ha superato ogni ostacolo: è caduta e si è saputa rialzare, ha dribblato ogni critica rispondendo sulla pista con tutto il suo talento, ha lavorato sodo e ha seminato per giorni e giorni con la voglia di migliorarsi sempre e con l’intento di divenire la migliore: oggi quella semina ha portato i frutti più corposi che possano esistere attraverso una prestazione tenace, forte, e pulita come non mai che è stata premiata con il metallo più importante, ossia quello d’oro forgiato con il sacro fuoco di Olimpia.
Sofia Goggia ha dimostrato a tutto il mondo la sua grande resistenza e caparbietà, regalando al nostro paese una prestazione e una soddisfazione enorme, con le sue potenzialità che soprattutto in prospettiva possono portarla decisamente lontano in quanto a una eccellenza tecnica va a coniugare una determinazione probabilmente unica nel circuito: la sensazione è che paradossalmente questo sia un punto di partenza, deve essere così. Perché il meglio si sa, deve ancora venire.
Nessuna donna, in Italia, aveva vinto la discesa libera olimpica in quel del femminile: per vedere un italiano trionfare in questa specialità in questo contesto, bisogna andare indietro ad un lontano 1952 con il trionfo del grande Zeno Colò. Sofia, quindi, è già storia. Di quella solida ed indelebile.
La seconda piazza va a una grandissima Mowinckel per la Norvegia che suggella ancor di più una stagione a dir poco straordinaria che prende il secondo argento di fila dopo quello arpionato in gigante; bronzo ad una immensa Lindsey Vonn, la più forte di ogni epoca, che conquista la sua terza medaglia a cinque cerchi della sua vita e saluta questo format con un podio meraviglioso colmo di commozione e allo stesso tempo di grandezza.
Purtroppo, tutte fuori, il resto delle italiane.
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Detto di questa immensa soddisfazione, quanto al resto c’è da menzionare un grande Brady Leman che è diventato il nuovo Campione olimpico di Ski Cross nel Freestyle. Il canadese corona il sogno della sua vita e si prende una medaglia d’oro più che meritata. Argento per Marc Bischofberger, svizzero leader della Coppa del Mondo, che era il superfavorito della vigilia. A completare il podio è il russo Sergey Ridzik che prende la medaglia di bronzo.
Nel Pattinaggio Artistico c’è da registrare nella prima giornata del programma libero femminile il record mondiale ottenuto dalla russa Alina Zagitova che, con un’eccellenza artistica praticamente oggi al massimo livello, pone in essere una prestazione superlativa a soli 15 anni confermando di essere la numero attualmente del mondo ottenendo uno storico punteggio di 82.92. Seconda Medvedeva mentre Carolina Kostner paga una serie di imprecisioni e chiude sesta.
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Nello Sci di Fondo è stata giornata di staffette che ha regalato purtroppo un’amarezza all’Italia dove c’era tanta attesa: intanto in quel delle donne Jessica Diggins nell’ultima frazione scrive la storia, e regala agli USA la prima medaglia olimpica statunitense nello Sci di Fondo nella staffetta femminile assieme alla compagna di team Randall. La differenza l’han fatta dei materiali che oggi, per la Diggins, erano praticamente dei missili. Secondo posto per la Svezia con Kalla – Nilsson, bronzo per una delusa Norvegia con Falla – Bjørgen ma che con quest’ultima va ad aggiornare il libro dei record con la medaglia numero 14 per la leggendaria campionessa del fondo. Nessuno come lei; la staffetta maschile è affare della Norvegia che coglie un oro per dispersione con la coppia Klaebo – Sundby che dimostra di essere attualmente l’eccellenza nel mondo demolendo letteralmente la concorrenza soprattutto con il giovane fenomeno. Secondo posto per OAR, terzo per la Francia. Purtroppo niente da fare per Noeckler e Pellegrino che chiudono al quinto posto con applausi ed onore tenendo sino alla fine con una tenacia che sia d’esempio per tutti.
Nello Speed Skating si è svolto la finale dell’inseguimento a squadre, con la medaglia d’oro che è andata alla Norvegia che prende il largo nel medagliere con la squadra composta da Havard Bokko, Simen Spieler Nilsen e Sverre Lunde Pedersen i quali, con un tempo di 3’37″32, battono i sud-coreani che arpionano l’argento. Bronzo per l’Olanda che sia accontenta del terzo posto nonostante erano per ovvi i motivi i super favoriti della vigilia. Italia squalificata per un’invasione di corsia da parte di Bugari.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)