Manuel Feller alla ricerca della consacrazione definitiva

Quando parliamo di Manuel Feller facciamo riferimento ad uno dei talenti più cristallini dell’attuale settore alpino sciistico maschile. Manuel è di granlunga l’atleta tecnico più spettacolare di tutti in quanto ha una tecnica ben distinta da tutti gli altri avversari tanto eccezionale quanto però rischiosa, altro lato della medaglia che spesso gli è costata parecchie gare e podi.

La scorsa stagione Manuel ha finalmente rotto il tabù con la vittoria in Coppa del Mondo andandosi a prendere 16 gennaio 2021 il primo gradino più alto del podio in quel di Flachau in slalom speciale, segmento di gara da lui preferito e che lo ha premiato poi il 21 marzo nuovamente questa volta a Lenzerheide in terra elvetica. Meno soddisfaziono ebbe ai successivi Mondiali di Cortina d’Ampezzo dove non ha completato slalom gigante e slalom speciale.

Quando si parla di questo giovane talento austriaco, la maggior parte della critica afferma che lo stesso dovrebbe cambiare tecnica di sciata per attuarne una più controllata e meno irruenta in modo da portare maggiori risultati a casa; a nostro modo di vedere le cose, il tutto sarebbe un errore in quanto si modificherebbe quello che e il talento aggressivo puro del buon Manuel che andrebbe a trasformarll in uno degli atleti che in consuetudine andiamo ad osservare; no, Manuel Feller è un lottatore purosangue, è un autentico amante della disciplina, e quello è il suo mondo per rispettarla e divertirsi.

Certo, magari con meno potenza potrebbe racimolare più risultati, ma una cosa non esclude di certo l’altra e ancora, con notevoli margini di miglioramento, lavorando su quella potenza potrà limare gli attuali margini di errore e diventare a tutti gli effetti uno degli atleti dominanti in questa categoria.

Feller sa cosa significhi l’essenza dello sci alpino perché lui interpreta lo stesso alla massima espressione del coraggio e della determinazione, ed è un grande talento che spinge sempre il suo sguardo oltre gli orizzonti più definiti, orizzonti che possono evidenziare la sua figura nelle prossime gare aspettando il definitivo salto di qualità.

Il futuro che verrà che prende il nome di Liensberger

Dopo qualche settimana di pausa per ricaricare le pile dopo una lunga e faticosa stagione in merito agli sport invernali e, allo specifico, al mondo dello sci alpino, torniamo a scrivere sulla nostra pagina dedicando un nuovo post che praticamente inaugura la sessione estiva dedicandolo probabilmente all’atleta più dominante della seconda parte della scorsa stagione, ossia Katharina Liensberger.

Katharina dopo alcuni anni di apprendistato, ha finalmente mostrato al mondo tutto il bagaglio delle sue doti che l’hanno portata a i vertici della Coppa del Mondo femminile di sci alpino rimanendo nella stretta cerchia di élite dove vengono annoverate le atlete dei più importanti del pianeta. La capacità di adattarsi a tutti i segmenti di gala e a tutte le situazioni in merito alla superficie, pongono questa giovanissima atleta austriaca come il talento più dominante degli ultimi mesi assieme probabilmente a Marta Bassino e Alice Robinson.

La scorrevolezza innata e il tanto coraggio da vendere in particolare sul muro, sono stati i due fattori che per lei hanno fatto una immensa differenza rispetto alla altre colleghe le quali, spesso e volentieri, han dovuto subire dalla 24enne di Feldkirch dei distacchi abissali che sino ad ora solo Shiffrin aveva saputo rifilare. Se chiudessimo gli occhi e immaginassimo un suo gesto tecnico, ricaveremmo una visione purissima di una discesa incantevole, un soave ricamo che può portare solo ad aulici riferimenti che lasciano presagire la grandezza dei risultati che questa fuoriclasse andrà a centrare nel corso degli anni.

Ai recenti Campionati del Mondo di Cortina vinto la medaglia d’oro nello slalom speciale e nella gara di parallelo, mentre quella di bronzo nello slalom gigante e si è classificata 5ª nella gara a squadre a testimonianza dell’enorme impatto con la rassegna iridata. In tema di circuito internazionale poi, il 13 marzo successivo ha ottenuto la prima vittoria in Coppa del Mondo, ad Are in slalom speciale e al termine della stagione  si è aggiudicata la coppa di specialità di slalom speciale, un autentico prodigio messo a segno a casa di Mikaela Shiffrin, sopravanzando la GOAT di Vail di 35 punti, dopo essere salita sul podio in otto gare di specialità su nove ed essersi imposta due volte.

Ci sono dei momenti spartiacque nella vita professionale di una atleta che inevitabilmente segnano un cambio di passo, come un pilota rally che decide di chiudere i conti con la gara alzando il volume della radio sfoderando una prestazione fuori dal comune; battendo Shiffrin in quel contesto Liensberger si è candidata seriamente al ruolo di attrice protagonista nel prossimo futuro all’Academy del circo bianco e, nell’anno a cinque cerchi, non ci stupiremmo di certo se la splendida Kat potrà portare il sacro fuoco di Olimpia a brillare in alto tra la gloria scrivendo un’altra incredibile pagina di storia.

Vincent Kriechmayr: la punta di diamante austriaca

Nel settore maschile dello sci alpino in terra austriaca, erano assolutamente consapevoli e razionali sul fatto che ritiratosi Marcel Hirscher non era possibile minimamente azzardare anche solo il pensiero di trovare, almeno nell’immediato, il relativo erede: parliamo indiscutibilmente del più grande sciatore mai visto in circolazione, e avendo vissuto per anni dei domini tecnici assolutamente pazzeschi in particolare con Herminator prima e King Marcel poi, di certo, avere un periodo di difficoltà nel breve periodo era una cosa assolutamente preventivabile.

Tuttavia se negli ultimi due anni se nel settore tecnico abbiamo assistito ad una progressione notevolissima di Marco Schwarz che ha cominciato ad inanellare dei successi notevolissimi in Coppa del Mondo mantenendo alto il livello tra i paletti stretti con la Coppa di specialità nel mirino, nel veloce abbiamo assistito ad un autentico exploit del signor Vincent Kriechmayr che, quest’anno, ha davvero posto in essere un definitivo salto di qualità.

Da vero leader il buon Vincent ha preso per mano la squadra austriaca e la sta conducendo gara dopo gara sempre più lontano spingendola come il vento spesso e volentieri sul gradino più alto del podio: Kriechmayr ha lavorato molto sulla forza e i risultati non sono tardati ad arrivare in un contesto dove battagliare con gente del calibro di Paris, Kilde (Poi purtroppo infortunatosi), Feuz, e i compagni di squadra Franz e Mayer in particolare richiede una soglia di attenzione precisa al millimetro: il nativo di Gramastetten quest’anno in Coppa del Mondo ha griffato il suo cognome in due supergigante e in una discesa libera, e che gare: i primi due ci raccontano di super prestazioni sulla Streif e sulla Kandahar di Kitzbuhel e di Garmisch-Partenkirchen, la discesa è quella di questo weekend a Saalbach.

Ma al di là del circuito intercontinentale, il meglio di sé lo ha riservato ai 46mi Campionati del Mondo di sci alpino in scena a Cortina d’Ampezzo dove si è portato a casa i titoli iridati della velocità, entrambi, in discesa libera e supergigante sbaragliando la concorrenza e centrando una doppietta storica che lo relega tra le più incredibili pagine di storia a tinte bianche dopo che era rimasto a bocca asciutta ad Are nel 2019 dove si dovette “accontentare” rispettivamente di un bronzo e di un argento: quest’anno si è rifatto con gli interessi.

Chi segue l’aspetto veloce dello sci alpino non è rimasto di certo stupito dalla forza di questo atleta, sempre serio e disponibile, ha fatto sempre della sua capacità di leggere il tracciato il suo punto di forza, rendendolo poi ancora più solido attraverso un miglioramento fisico che unito alla sua tempra mentale lo rendono uno degli atleti attualmente più forti sulla faccia della terra e più incredibili da vedere a ogni apertura del cancelletto di partenza.

La sfortuna colpisce ancora Stephanie Brunner con il legamento crociato sinistro

Il detto celebre tendente ad affermare che la buona sorte è cieca, ma che la sfortuna ci vede benissimo, è un caso assolutamente riconducibile nell’ultimo anno e più alla figura della bella Stephanie Brunner.

L’atleta austriaca, ritornata sulle nevi durante lo scorso luglio dopo parecchi mesi di inattività a causa di un grave infortunio durante i campionati di casa, deve dire addio probabilmente anche alla stagione che verrà in quanto a Ushuaia in terra Argentina dove gli atleti alpini si stanno allenando in vista della Coppa del Mondo, ha subito un altro gravissimo infortunio dove il responso della risonanza magnetica ha sentenziato nuovamente la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro, per la terza volta in carriera menzionando anche quello patito a fine Giochi Olimpici nel 2018.

Una botta pesantissima per la forte 25enne atleta biancorossa nativa di Schwaz, che ci si era preparata al meglio per il rientro agonistico, e che adesso dovrà fermarsi nuovamente per un infortunio che non ci voleva proprio ricominciando da capo una riabilitazione che, fino a qualche giorno fa, era già il passato ed ora è tornato purtroppo il suo presente sportivo.

Stephanie Brunner nel corso della sua carriera é sempre cresciuta in intensità e prestazioni, ed é ancora alla ricerca della prima vittoria all’interno del circuito internazionale; atleta di grande forza e caparbietà e tra i migliori prospetti dal punto di vista dello sci alpino in sede tecnica, la classe 1994 dovrà di effettuare nuovamente la riabilitazione, fermo restando che siamo assolutamente certi che ella, di sicuro, non perderà la voglia per ritornare livelli che le competono essendo atleta di enorme ed indiscusso valore tecnicamente e mentalmente, con una forza d’animo che di sicuro andrà a sopraffare una sfortuna accanita e feroce per l’ennesima volta.

Il dominio che verrà: Manuel Feller

Tra i tanti talenti che il nuovo sci alpino ha prodotto gli ultimi anni, certamente Manuel Feller è uno dei più cristallini.

La pattuglia austriaca contenente il miglior atleta invernale, Re Marcel Hirscher, non sta di certo a guardare e per il futuro si è assicurato le prestazioni di un ragazzo davvero forte che, nella stagione che verrà, è chiamato a dare un segnale di maturità tecnica e fisica per gettare le basi a un domani che, a quanto pare, sembra oramai davvero vicino.

Nato 25 anni fa a Fieberbrunn, un comune biancorosso nel distretto di Kitzbühel, una delle patrie dello sport invernale, in Tirolo, con un look da rocker pone in essere spesso e volentieri uno sci a dir poco divertente, spesso ancora un pò impreciso, ma assolutamente formidabile. Specialista nel tecnico, Feller è andato più volte vicinissimo alla prima vittoria in carriera nel circuito internazionale, ma al contempo è arrivato addirittura ad un soffio a prendere le medaglie che contano in ottica olimpica e mondiale: Manuel, infatti ai Campionati del Mondo di St. Moritz nel 2017, ha arpionato la medaglia d’argento in slalom speciale al suo esordio iridato chiudendo secondo alle spalle del fuoriclasse Hirscher, mentre ai recentissimi XXIII Giochi olimpici invernali di Pyeongchang 2018, anche qui esordio puro, ha portato a casa un’altra medaglia d’argento ma stavolta nella gara a squadre, dopo dei brutti risultati in slalom e in gigante.

La sensazione è che siamo dinnanzi ad un diamante sportivo purissimo che, se il tempo sarà galantuomo, ci potrà regalare l’essenza di un campione purissimo capace di aggredire ogni centimetro di neve e cercando di migliorare anche andando a scuola da Re Marcel.

Già dell’età giovanile Feller si è distinto raggiungendo dei risultati a dir poco sensazionali come la medaglia d’oro ai Mondiali juniores nel 2013 in Canada e seppur con risultati altalenanti la scorsa stagione, ha dato già evidenza a quelle che sono le sue notevole capacità tecniche talmente evidenti sin dallo start alla partenza che, per forza di cose, han cominciato a far puntare importanti riflettori sui suoi confronti.

Feller, assieme a Hirscher, Matt, e al resto della pattuglia austriaca, rappresenta un talento incredibile che con mezzi fisici importanti è destinato a scrivere importanti pagine personali nella storia di questo sport se crederà fortemente nei suoi mezzi infiniti sia dal punto di vista fisico che tecnico, continuando a lavorare come sempre ha fatto sino ad ora, con determinazione e, soprattutto, passione che è il vero fattore che in questi lidi fa davvero la differenza.

Se riuscirà a fare tutto questo, allora potremmo assistere a un grande spettacolo certo, non perdendo però mai la bussola del presente che è la cosa più importante in quanto soltanto concentrandosi sull’attuale si possono porre le basi per il futuro.

La nuova stagione è alle porte, e il giovane Manuel è pronto a rispondere presente per il salto di qualità definitivo.

Il Re è tornato: Marcel Hirscher torna a lavoro

Hirscher

I sovrani, dall’alto della loro importanza e alla luce del loro peso specifico sulla base dei risultati ottemperati nel corso del tempo e con il susseguirsi delle varie esperienze storico-reali che scorrono nel medesimo, parlano poco ma quando lo fanno, la loro risonanza è talmente ampia che è paragonabile ad un tuono improvviso in un giorno caldo d’estate.

Esattamente come un tuono, ritorna a farsi sentire il Re delle nevi, Marcel Hirscher.

Il campione olimpico, mondiale, e della Coppa del Mondo generale in carica, pone definitivamente fine al silenzio e si presenta ai suoi fan in vista della nuova stagione in splendida forma sulle nevi austriache del Pitztal.

Il salisburghese è chiamato all’ennesima caccia ai record in una stagione che avrà come obiettivo anche gli ennesimi titoli iridati in vista dei Campionati del Mondo in scena ad Åre nel 2019 in Svezia: Hirscher ha passato un’estate davvero indimenticabile considerando il matrimonio con la bella Laura che fra qualche mese lo renderà anche papà per la prima volta.

Dotato di una caparbietà eccezionale e di una tecnica fuori dal comune che lo sta decretando giorno dopo giorno, gara dopo gara, come il miglior sciatore di ogni tempo Hirscher dimostra di avere ancora un estremo desiderio di vittoria e chiude definitivamente il discorso a un addio che molti presagivano all’età di 29 anni. Un ritiro che ci sarebbe anche potuto stare considerando i risultati incredibili che il ragazzo ha ottenuto nell’epoca recente, ma una macchina così talentuosa e così competitiva non poteva esser messa in garage ad osservare gli altri, ed è per questo che Hirscher risponde presente per la sua Nazionale e per tutto il mondo che lo ammira già a partire dalla gara di gigante in quel di Sölden il 28 ottobre.

Spetterà quindi i suoi rivali, Kristoffersen in testa, cercare di mettere i bastoni fra le ruote nei confronti dell’austriaco che va a caccia della sua ottava Coppa del Mondo consecutiva oltre ad altri titoli mondiali (Se facesse tripletta tra slalom, gigante, e combinata arriverebbe a 9); e per tali velleità altrui non sarà un’impresa di certo semplice porle in essere in quanto il nativo di Annaberg-Lungötz, un comune austriaco del distretto di Hallein, starà come sempre preparando la stagione nei minimi dettagli cercando nell’impresa addirittura di migliorare un 2017 a dir poco sensazionale dove, oltre le 2 medaglie olimpiche e i successi come detto in classifica generale e in quelle di specialità slalom e gigante, ha portato a casa la bellezza di 13 vittorie, roba assurda se pensiamo alle statistiche collettive di qualche anno fa.

Marcel quindi ci sarà e (Perdonate il gioco di parole), sarà ancora un grandissimo spettacolo perché ammirare un fuoriclasse di questo tipo significa non soltanto amare lo sport ma godersi una magnificenza incredibile laddove la tecnica va a nozze e in luna di miele con l’eccellenza posatasi sulla dimora del superlativo assoluto.

I segnali per gli avversari sono arrivati e la sirena ha già cominciato a suonare: il Re è tornato, e di certo non ha alcun tipo di intenzione di lasciare il suo trono e il suo regno a tutti gli altri.