Ole Einar Bjørndalen: la stella del nord si ritira dopo aver scritto la storia

Un fuoriclasse assoluto abbandona il circuito mondiale dopo essere arrivato alla vetta di ogni format di gara

Ole Einar Bjørndalen

La storia, spesso e volentieri, ci consegna dei racconti incredibili rendendoci testimoni di essi affinché li possiamo far nostri nella memoria dopo averli vissuti per raccontare l’essenza della grandezza a tutti colori che han ancora voglia di emozionarsi e di regalarsi un pò di brividi attraverso l’ascolto di vere e proprie imprese.

Molto frequentemente tutto questo avviene all’interno del mondo dello sport dove alcune donne e alcuni uomini sono in grado di elevare la loro grandezza anche al di là dei loro risultati, approdando nelle costellazioni del mito e delle leggende in termini assoluti ed immortali.

A Drammen, in Norvegia, una città sportivamente molto nota per le gare invernali (Splendida la particolare prova di fondo tra il centro cittadino), il 27 gennaio di ben quarantaquattro primavere fa nasce uno dei più grandi atleti di tutti i tempi: all’anagrafe in questo caso i nomi e il cognome fanno capo a Ole Einar Bjørndalen.

Ole è l’atleta, con otto titoli Olimpici, 20 (VENTI!!!) Campionati del Mondo con 45 medaglie complessive più 19 di specialità, e sei sfere di cristallo, più titolato nella storia del Biathlon. Ma non solo, è una autentica leggenda vivente visto che solo da poco, superato da una immensa Marit Bjørgen fondista sua connazionale, è stato con 13 medaglie (8 ori, 4 argenti, 1 bronzo) per lungo tempo l’atleta più medaglia nella storia dei Giochi olimpici invernali.

Ciò che è stato per il biathlon Bjørndalen è paragonabile all’immensità: una dedizione TOTALE a quello che è stato un amore indissolubile verso uno sport sempre più in ascesa e sempre più popolare come il Biathlon cui ha dedicato gran parte della sua vita a 360°. Uno sport che gli ha riempito anche il cuore visto che gli ha permesso di conoscere la compagna con il quale condivide il suo tempo, la bellissima campionessa bielorussa Darya Domracheva, e che ha arricchito con la sua forza e una precisione impressionante sugli sci e, soprattutto, al poligono che gli han permesso di primeggiare in qualsiasi contesto si sia misurato.

Quando lo vedevi sugli sci in qualsiasi contesto di gara (Essendo totalmente polivalente avendo un feeling totale con i vari format), ti dava la sensazione che volesse sportivamente azzannare la gara ancora prima dello start di partenza; cosa che gli è riuscita abbastanza bene direi. Aveva uno sguardo totalmente dentro il contesto così profondo ed imperturbabile cui ti lasciava vedere soltanto la voglia e la fame di ogni vittoria che aveva.

Quando hai il pedegree dei più forti non puoi fare altrimenti, puoi solamente consegnarti alla storia che non potrà esimersi dal celebrarti sull’altare della gloria.

Oltre a essere bello tecnicamente, in Bjørndalen era anche dannatamente affascinante vedere il suo istinto letale che gli ha permesso di mietere successi. Come lui solo Martin Fourcade il cui francese ha già da anni intrapreso la stessa strada che probabilmente potrebbe portare a superare questo incredibile evergreen norvegese.

Non ha mai lesinato centimetri percorsi, e ha sempre gareggiato sino all’ultimo respiro ogni gara permettendogli di arpionare 95 vittorie e 179 podi in Coppa del Mondo oltre ad un successo nello sci di fondo in quel di Gällivare in Svezia nel 2006 nella gara distance di 15km in tecnica libera diventando così il primo atleta a vincere sia nel biathlon che nel fondo in modo tale da suggellare ancora di più una carriera dove ha vinto tutto.

Oggi, a 44 anni compiuti come detto, Ole Einar Bjørndalen ha annunciato il suo ritiro definitivo dalle competizioni agonistiche dopo aver omaggiato ancora una volta il pubblico mondiale nelle ultime gare dell’edizione di Coppa appena conclusasi contribuendo a dare una mano alla sua Norvegia che, negli addietro, ha reso lui stesso ancora più grande nel firmamento del mito sportivo invernale.

Quando qualcuno di grande si ritira è logico far suscitare in chiunque apprezzi lo sport in generale un qualsiasi sentimento di tristezza con magoni vari che salgono e scendono dal profondo del nostro animo, ma rimarranno vive ed indelebili le emozioni che questo grande campione ha saputo regalarci incantando le platee globali che han avuto il privilegio di vederlo all’opera.

Discesa Libera si congeda, per questa stagione con gli sport invernali vista la chiusura dei vari circuiti (Rimarranno ovviamente gli aggiornamenti più importanti in ottica per la prossima annata) e andrà a virare su contesti di gran lunga differenti da qui a tutto il periodo estivo, e per congedarsi con tutti voi non poteva non dedicare l’ultimo capitolo stagionale al più di grande di sempre che ha avuto l’infinito merito di autografare le imprese più incredibili con il suo talento e la sua magia.

Grazie di tutto, Ole Einar.

https://www.youtube.com/watch?v=C3zBMRdbFVQ