Laura Dahlmeier e Martin Fourcade scrivono una pagina storica di Biathlon

Gara dominata da due autentici fuoriclasse. Gara difficile in entrambe le categorie per i colori azzurri

Fourcade

Il Biathlon è affare per pochi, e soprattutto di Laura Dahlmeier e Martin Fourcade.

Nonostante abbiamo ancora negli occhi la giornata di ieri nello sprint e con uno splendido bronzo di Dominik Windisch non c’è minimamente il tempo di rifiatare, e oggi andavano in scena le gare in femminile e in maschile ad inseguimento.

Nelle donne la gara per la fuoriclasse di Garmisch non è mai stata in discussione sin dall’avvio. Delle frazioni solidissime sia al poligono che sugli sci han permesso alla tedesca di fare 2 su 2 nella gare di Biathlon  sin qui disputate a questi XXIII Giochi Olimpici invernali e conquistare un’altra storica immensa medaglia d’oro per i colori tedeschi.  Seconda piazza per l’ucraina Kuzmina che è stata l’unica a impensierire la vincitrice sino al termine del poligono a terra quando, poi, i valori della gara si sono stabilizzati per quanto concerne il gradino più altro del podio; per il resto invece la delimitazione delle restanti posizioni che contano si è definita in volata con la slovacca che l’ha spuntata sulla francese Bescond. Gara difficile per le nostre italiane con una gara contrassegnata da molti errori e che chiudono fuori dalle prime dieci posizioni.

Negli uomini basterebbe per spiegare il tutto la menzione del tweet del presidente francese Emmanuel Macron: “i più grandi campioni sono quelli che sanno rialzarsi da una delusione. Martin Fourcade è di questi.”

Davvero non ci sono più parole per identificare la carriera di uno dei migliori atleti della storia degli sport invernali. Qualsiasi atleta ne avrebbe risentito dopo una giornata negativa come quella di ieri, ma non lui.

Lui, oggi, non si è fatto impietosire neanche da quei soli due errori nel primo poligono e con una frazione ai limiti dell’umana comprensione sugli sci ha prima preso Peiffer (Vincitore ieri), e poi lo ha letteralmente salutato assieme al resto della truppa dal terzo poligono sino all’arrivo trionfale.

La celebrazione di quello che è un trionfo da parte del transalpino. La celebrazione del Numero 1 di un Numero 1.

Arrivo che poi ha visto un grandissimo ed inaspettato podio per Samuelsson che regala alla Svezia una notevole medaglia d’argento che ha la meglio sul forte Doll che continua a piazzare la Germania sul podio del Biathlon, qui, con la medaglia di bronzo. Windisch ci ha provato realizzando una gran bella gara soprattutto sugli sci, purtroppo l’ultimo poligono gli è stato fatale e ha concluso la gara in decima posizione. Attardati gli altri Hofer e Montello che si son piazzati rispettivamente in posizione 16 e 39.