13 febbraio 2018: il magico giorno dell’Italia a PyeongChang con Arianna e Chicco

Un oro magnifico di Arianna Fontana e un argento sontuoso di Chicco Pellegrino celebrano il tricolore e compiono due imprese dal valore inestimabile

Fontana

A PyongChang oggi si celebra soprattutto un colore: l’azzurro.

Già perché a splendere grazie a due meravigliosi atleti è il nostro colore di punta a dimostrazione che, la forza e la tenacia oltre la cultura del lavoro alla fine pagano sempre.

La sinfonia italiana oggi è iniziata con lo Short-Track femminile dove una sontuosa Arianna Fontana trionfa nella finale dei 500m facendo entrare se stessa e l’Italia nella leggenda. Dopo due batterie mentalmente e tecnicamente impeccabili con la sfortunata altra nostra alteta, Martina Valcepina, eliminata per pochissimi millesimi è toccata ad Arianna cercare di prendere la gloria più importante e fare la voce grossa, e così è stato.

Alla fine a parlare è stato l’ultimo tassello di una carriera semplicemente inarrivabile che adesso è arricchita anche dell’alloro olimpico dopo quello mondiale, europeo, italiano, e militare. Una finale al cardiopalma che è proseguita anche dopo la linea del traguardo dell’ultimo giro con il verdetto dei giudici che squalificano la coreana Choi per scorrettezza che aveva, con la valtellinese, realizzato un arrivo in volata premiando in questo modo per la composizione del restante podio l’olandese Van Kerkhof vincitrice della medaglia d’argento, e Kim Bouti canadese che prende il bronzo.

Una carriera esemplare quella di Arianna Fontana che adesso ha davvero vinto tutto ed indiscutibilmente può sedersi al tavolo delle migliori sportive di sempre regalando al nostro paese dal punto di vista sportivo una indescrivibile emozione che rimarrà ferma nel tempo e nelle emozioni di tutti noi.

La giornata è proseguita anche dopo per l’Italia con estrema soddisfazione, perché nello Sci di Fondo, categoria sprint, un incredibile Chicco Pellegrino Campione del Mondo lo scorso anno a Lahti nella stessa specialità, si è messo in testa riuscendoci di dare spettacolo anche nell’edizione a cinque cerchi conquistando una medaglia d’argento a coronamento di una stagione straordinaria.

Il poliziotto, nonostante una concorrenza a dir poco agguerrita non ha mai abbassato la testa e ha continuato a spingere anche oltre i suoi limiti chinandosi solo a un Klæbo letteralmente illegale che non soltanto vince, ma lancia un serio monito agli avversari avendo l’intenzione nel futuro di scrivere una nuova era in questo sport; ma al di là del forte norvegese Chicco non si è piegato al resto, e come lo scorso anno nella finale mondiale (In quell’occasione di lottava per l’oro con Sergej Ustiugov) battaglia senza esclusioni di colpi con Bolshunov (cui va fatto un grandissimo applauso per aver lottato come un leone), sino al traguardo precedendo di pochi millesimi il russo e facendo esplodere la gioia generale a PyeongChang e nel resto dell’Italia.

Un Campione incredibile e l’esempio più naturale di come il lavoro fatto bene alla fine paghi sempre con sacrifici e forza di volontà nonostante le difficoltà che possono circondarti.

Quella di oggi non è soltanto una grande vittoria azzurra, ma è un segnale a tutto il movimento e a tutti i ragazzi che sognano di diventare come questi atleti un giorno: il futuro passa attraverso essi e le gesta di questi fuoriclasse, siano il volano per far sì che tutto si realizzi con la voglia di fare e di emergere. Sempre e comunque.

Sempre nello Sci di Fondo, tra le donne nello sprint a trionfare è Stina Nilsson: la svedese è la nuova campionessa olimpica di questa categoria concludendo una prova di forza bellissima anche da vedere, che va a prendere il largo nella seconda parte soprattutto della finale, per poi scavare un solco precedendo la Falla per la Norvegia che arpiona la medaglia d’argento, e l’atleta russa Belorukova al termine di una gara condotta con una tempra incredibile da parte della svedese che non lascia spazio alcuno per le repliche delle sue avversarie.

Ma la giornata non è stata solo questa in merito allo Short-Track e allo Sci di Fondo: detto dello Sci Alpino con il grande Marcel Hirscher che ha trionfato nella Combinata Alpina davanti a Pinturault e a Muffat-Jandet, sono state assegnati in totale ben altri 4 titoli in data odierna oltre alle qualificazioni che nelle varie discipline son state effettuate:

Il primo oro della giornata va a una sensazionale Chloe Kim che conferma i favori del pronostico andando a toccare quasi quota 100 nel punteggio dimostrando di essere la numero uno assoluta con lo Snowboard categoria Halfpipe. Argento alla cinese Liu e bronzo all’americana Gold. Una medaglia dal punto di vista generazionale storica perché é stata vinta dalla prima atleta del nuovo millennio a vincere una medaglia olimpica e, nello specifico, in questo contesto quella del valore più ampio. Nella nottata si son svolte anche le qualificazioni nel maschile della stessa categoria Halpipe vinte dall’immenso Shaun White davanti all’australiano James e al giapponese Hirano; sostanzialmente “on fire” tutti i protagonisti degli ultimi X Games che daranno spettacolo nella finale di domani.

Nel Curling oggi è stato tempo di finali nel doppio misto: vittoria nella finalissima del Canada che supera la Svizzera con un punteggio devastante di 10 a 3. Per il nord-americani si tratta del primo titolo olimpico in questa specialità. Gli elvetici si accontentano della piazza numero 2 e della relativa medaglia d’argento. Una partita che prende il sopravvento nel terzo end quando i canadesi decidono di rompere l’equilibrio regnante e di andar via spediti verso il trionfo. Nella finale invece per l’assegnazione del terzo e del quarto posto la medaglia di bronzo va in Russia con gli atleti battenti bandiera neutrale che sconfiggono la Norvegia per 8-4. Da domani scatterà il torneo femminile e quello maschile qui, con la presenza della nostra nazionale azzurra.

Nello Speed Skating sulla distanza dei 1500m maschili nello Speed Skating è ancora una volta un monologo a tinte orange grazie ad una Olanda, ancora una volta, letteralmente straripante: a cogliere l’oro in finale è stato Kjeld Nuis che ha chiuso la frazione finale davanti al compagno di squadra Patrick Roest, staccato di 0″85. Medaglia di bronzo per il sudcoreano Kim Min Seok, il cui ritardo di 0″92. Gara difficile per i nostri colorii; Andrea Giovannini unico italiano in gara, ha concluso al ventisettesimo posto.

Nello Slittino è andata in scena la finale femminile di singolo e, come da pronostico, questa volta niente patatrac sportivi per la Germania stile Felix Loch in quanto Natalie Geisenberger entra nella storia regalando alla Germania una nuova medaglia d’oro che sa di ingresso nella leggenda per l’atleta bavarese. Amministrando il vantaggio nella terza discesa, nella quarta realizza una progressione impressionante sin dallo start trovandosi a suo agio soprattutto nella parte iniziale tecnica che fa denotare la sua superiorità rispetto alle avversarie. Terzo titolo Olimpico per lei dopo 7 Mondiali e 5 Europei. Medaglia d’argento a rafforzare il trionfo teutonico per Dajana Eitberger che si prende una grandissima soddisfazione al suo esordio ai Giochi Olimpici. Alex Gough per il Canada prende un’ottima medaglia di bronzo che rompe l’equilibrio tedesco precedendo l’altra tedesca Huefner che conclude al quarto posto. Grande risultato per la Germania che vince con oggi nello slittino ben 11 titoli olimpici dal 1964 sulle 15 edizioni olimpiche fatte sino ad oggi. Voetter, per l’Italia, chiude al decimo posto.

Infine menzione per i due match di Hockey femminile con i gironi che danno già i primi verdetti: USA e Canada volano in semifinale dopo aver battuto oggi rispettivamente la Finlandia per 4 a 1 e gli atleti russi per 5-0. Una debacle soprattutto per la squadra OAR che non realizza nemmeno una rete all’attivo. Domani capiremo chi saranno le altre sfidanti nei match tra Svezia – Svizzera, e Corea – Giappone.

Short-Track day: Lim oro per la Corea, grande le azzurre in staffetta

In una giornata ricchissima per questa disciplina, trionfo per l’atleta di casa. Male gli azzurri, molto bene le nostre ragazze

Short-Track

Grandissima giornata a PyeongChang di Short-Track che, oltre alle gare di qualificazione, ha visto effettuarsi anche la prima finale corsa sulla distanza dei 1500m maschili.

In merito a quest’ultima l’oro è andato al coreano Lim Hyojun che con il suo compagno di squadra Hwang, poi caduto, ha monopolizzato il corso della gara. Alle sue spalle si è piazzato l’olandese Sjinkie Knegt che si è legato al petto la medaglia d’argento, mentre il bronzo è andato all’atleta russo Semen Elistratov. Molto male gli italiani con Confortola e Dotti eliminati in batteria con una squalifica abbastanza discutibile da parte dei giudici nei confronti del primo dopo un contatto di gara abbastanza dubbio.

Nelle qualificazioni per la staffetta femminile decisamente “On Fire” la nostra portabandiera Arianna Fontana che, dopo un’ottima frazione della Valpecina, nel finale supera l’olandese nell’ultima frazione e chiude alle spalle della Cina spedendo i nostri colori dritti in finale da effettuarsi martedì. Nell’altra semifinale prevalgono Corea del Sud e Canada come da previsione.

Ottime prestazioni sempre di Fontana e Valpecina che nei rispettivi turni di batteria competono in maniera brillante e accedono ai quarti di finale nella distanza dei 500m. 

Purtroppo niente da fare per Lucia Peretti che chiude all’ultimo posto nella propria batteria e viene eliminata.

 

Arianna Fontana: la portabandiera azzurra a PyeongChang

Alla scoperta di una fuoriclasse silenziosa e vincente

Fontana

Arianna Fontana.

Alle volte nella vita, quando si parla di qualcosa, per identificare il tutto basta utilizzare semplicemente un nome ed un cognome; operando così quando ci sono tutti gli elementi del caso, non  si fa altro che acquisire i crismi della leggenda e dell’essenza aggiunti (Nel nostro caso egoisticamente) all’orgoglio tricolore svolazzante nelle vette più alte degli strati dei trionfi e degli onori.

Trionfi ed onori che spesso sono griffati dalla penna autorevole di un’atleta incredibile che, al di là degli anni che trascorrono inesorabili lungo il circuito delle lancette di un orologio, trova ogni giorno la voglia dentro di sé di migliorarsi ancora e di vincere per se stessa e per il proprio paese all’interno di una disciplina, lo short-track, che l’ha contrassegnata come una delle più grandi atlete di sempre.

Raccontare chi sia Arianna Fontana per lo sport italiano e per quello in generale è cosa assai complicata solamente per il fatto che non si sa nemmeno da dove iniziare: nata 27 anni fa a Sondrio, in Valtellina, direi che per quanto le riguarda sarebbe alquanto banale iniziare con il suo palmares ottenuto nel corso di 12 anni di carriera ufficiale a partire dal suo esordio in Coppa del Mondo a sole 15 primavere.

Perché se hai la stoffa, se hai la caparbietà, se hai quella voglia di vincere che ti esplode dal profondo del tuo cuore in ogni momento della tua giornata non puoi che schizzare prima o poi nell’orbita dei Campionissimi, e così è stato.

Non poteva essere altrimenti, e i risultati di certo non si sono fatti attendere considerando che, in quest’arco di tempo, è riuscita a portare a casa 5 medaglie olimpiche (un argento e quattro bronzi), un titolo mondiale, un classifica generale di coppa del mondo, ed innumerevoli titoli europei, italiani, e militari conditi da record personali notevoli; ma al di là di questi numeri, ciò che risalta di più è la classe incredibile di questa atleta che incarna non soltanto dentro ma anche fuori dalle piste di short-track.

E’ l’esempio che spesso nello sport fa la differenza molto più dei risultati. L’esempio della cultura del lavoro incarnata nella propria professione e nel desiderio di andare avanti ancora e ancora senza fermarsi mai, senza porsi dei limiti, studiando chi sta avanzando nel circuito valutando i relativi punti di forza e cercando di prevalere.

Ecco chi è Arianna Fontana, non solo un’atleta strepitosa come detto ma anche un modello a cui ispirarsi oggi per migliaia di ragazzi che vogliono intraprendere una carriera sportiva. Nello short-track certamente ma non solo.

Perché se sei questo tipo di atleta, testarda in pregio e in difetto come lei stesso ha di recente affermato, non puoi far altro che andare lontano e andare a vivere quella quarta partecipazione ai Giochi Olimpici per tentare di coronare quell’ultimo sogno che manca a una già pazzesca bacheca.

Perché se sei questo tipo di atleta, non puoi che essere premiata come meriti, ossia portando, oltre che in pista, in alto in una veste diversa il nostro tricolore dopo averlo onorato per anni come merita sulle vette più importanti che lo sport possa immaginare, ossia sfilando davanti a 35 mila persone festanti come portabandiera nella Cerimonia di Inaugurazione ai XXIII Giochi Olimpici di PyeongChang.

Un giusto tributo e un riconoscimento meritatissimo nei confronti di questa atleta azzurra che davvero ha reso e continua a rendere grande il nostro paese con le sue gesta, portando anche in questo modo l’eccellenza della nostra nazione fuori dai nostri confini e nell’immenso splendore della vittoria e della nobile eccellenza.

Frank Lloyd Wright disse: “si realizzano sempre le cose in cui credi realmente, e il credere in una cosa la rende possibile.

Tutto abbastanza coincidente con l’argomento in questione e la sua voglia di vincere: Arianna Fontana.