Non accenna minimamente a placarsi l’onda azzurra che continua ad incantare incessantemente la spedizione di questi Giochi Olimpici di Pechino a 2022; l’ultima gemma è firmata da una superlativa Federica Brignone che si prende un’altra medaglia a 5 cerchi centrando il bronzo olimpico nella gara di combinata alpina che, nella fase di slalom speciale, vive uno sviluppo pazzesco con ampi capovolgimenti di fronte.
Mentre Shiffrin sbaglia per l’ennesima volta in questi Giochi per lei assolutamente da dimenticare in fretta, le altre ne approfittano e non si fanno pregare a partire da Michelle Gisin, Implacabile nella sua azione, che pone in essere un pazzesco back-to-back e fa il bis in questa specialità e prende il secondo oro dopo PyeongChang 2018 mettendo in risalto chi sia la numero uno tra le polivalenti; Gisin quindi si conferma con 1”05 di vantaggio sulla connazionale Wendy Holdener che si prende l’argento dopo il bronzo ottenuto pochi giorni fa nello slalom, e ben 1”85 sulla nostra Federica
Continua il feeling olimpico per la nostra valdostana campionessa della coppa del mondo nel 2020, oggi per lei si tratta della seconda medaglia a Pechino nonché della complessiva terza olimpica in carriera dopo il bronzo di quattro anni fa in gigante sempre.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
Tra i più grandi sciatori di sempre che il nostro paese ha, nel corso del tempo e con il susseguirsi delle esperienze avuto il piacere di godersi, Federico Pellegrino rientra perfettamente nel novero delle chiavi di volta più importanti che vanno a sostenere e costituire il gruppo degli atleti più vincenti in maglia azzurra; enorme oggi il nostro Chicco che conferma l’argento di quattro anni fa a PyeongChang e oggi a Pechino riporta a casa una medaglia d’argento che assume un valore enorme considerando che va ad arrendersi soltanto ad un grande, solito, Klæbo oggi medaglia d’oro ancora una volta, che poco prima degli ultimi 50 metri aveva seriamente impensierito prima che il norvegese desse lo strappo finale. Grande cuore quello di Pellegrino che ancora una volta dimostra di essere uno dei più grandi fondisti del mondo e probabilmente uno dei pochi a tener testa ad un fenomeno battente bandiera norvegese; il bronzo invece finisce al collo del russo Alexander Terentev. Nella gara femminile, invece, doppietta svedese con l’oro di Jonna Sundling e l’argento di Maja Dahlqvist, mentre il bronzo alla statunitense Jessica Diggins.
Dopo curling e fondo non riesce l’impresa nella notte all’Italia nello sci alpino: Matthias Mayer entra nella leggenda e fa siglare il terzo oro della carriera in tre edizioni consecutive bissando il successo di Pyeongchang nel superG mettendosi davanti l’atleta degli USA Ryan Cochran-Siegle, mentre il podio è completato da Aleksander Aamodt Kilde uno dei più delusi viste le aspettative in questo inizio olimpico. Per gli azzurri una gara da dimenticare con Matteo Marsaglia che è il migliore dei nostri con la diciottesima piazza.
Autentico uragano orange invece che va ad abbattersi sullo speed skating: nei 1500m maschili l’oro è andato ancora una volta a Kjeld Nuis che compie dopo 4 anni un incredibile back-to-back in sede di metallo più pregiato, e questa volta gli piazza pure la ciliegina sulla torta con il record olimpico di 1:43.210 andando a vincere di 0.34 sul connazionale Thomas Krol medaglia d’argento e di 1.03 sul coreano Min Seok Kim che si porta invece a casa il bronzo.
Nel biathlon altra giornata avara di gloria per i nostri colori: nella 20km individuale maschile l’oro è andato all’attuale leader della Coppa del Mondo, il francese Quentin Fillon Maillet che centra il secondo appuntamento con la medaglia olimpica in questi giochi dopo l’argento nella staffetta mista; gara solidissima per il francese che precede sul podio il bielorusso Anton Smolski e il bronzo per Johannes Boe: migliore degli italiani è stato Dominik Windisch che si piazza alla casella numero 14 a 2:38.2, molto attardata il resto della pattuglia italiana che continua a non ottenere risultati.
Capitolo importante da citare per la fuoriclasse polivalente Ester Ledecká: nella prova di slalom parallelo la specialista anche dello sci alpino in sede di velocità va a vincere l’oro in parallelo con lo Snowboard battendo Daniela Ulbing, e adesso mirerà a compiere un’altra impresa cercando il successo anche nel super-g alpino, cosa che le riuscì 4 anni fa in Corea e che se si ripetesse andrebbe annoverata tra le imprese sportive invernali più leggendarie di sempre; tra gli uomini l’immortale austriaco Karl dall’alto delle sue 36 primavere prende il titolo olimpico davanti allo sloveno Tim Mastnak: niente da fare per Fischnaller che non riesce a vincere la small final per il bronzo la cui medaglia è andata al russo Wild.
Infine nello slittino singolo femminile altra pagina di storia scritta dall’atleta austriaca Natalie Geisenberger: la fuoriclasse biancorossa è, ancora una volta, la medaglia d’oro ed è la prima a riuscirci per 3 volte consecutive contando, oltre oggi, anche Sochi 2014 e PyeongChang 2018. Per Geisenberger la vittoria si traduce con 493 millesimi su Berreiter medaglia d’argento e 1.053 su Ivanova che completa il bronzo.
Ecco il programma di domani:
Ore 2:30 – SNOWBOARD femminile half pipe (qualificazioni, run 1)
Ore 13:29 – SHORT TRACK maschile 1500 metri (semifinali) Ore 13:45 – SHORT TRACK femminile staffetta 3000 metri (semifinali) Ore 14:20 – SHORT TRACK maschile 1500 metri (finale)
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
Tra le storie sportive più belle di sempre, va annoverata quella composta da Stefania Constantini e Amos Mosaner che, in un percorso assolutamente regale sin qui, mette in fila gli avversari e arriva in una storica finale olimpica dove andrà a giocarsi la medaglia d’oro contro la coppia battente bandiera della Norvegia che oggi ha battuto 6-5 la Gran Bretagna all’ultimo respiro.
Il sigillo finale è arrivato dopo aver letteralmente affossato gli avversari svedesi controllandoli prima e demolendoli poi con un punteggio che non lascia spazio ad interpretazione alcuna: 8-1. Nulla hanno potuto la coppia scandinava composta da Almida De Val e Oskar Eriksson che alzano bandiera bianca e vengono spazzati via dalla coppia azzurra assolutamente degna del più puro e limpido concetto di perfezione.
10 vittorie su 10 partite e il merito di essere sempre concentrati e far leva sulle loro infinite capacità tecniche, sono il racconto più ad ampio raggio di questo duo di doppio misto azzurro che sta letteralmente facendo sognare tutti gli appassionati (E non solo di sport invernali). Il raggiungimento della finale non è soltanto una bella favola da raccontare, ma la raccolta di tutti i sacrifici fatti da questi ragazzi che già, a prescindere dall’epilogo, han già scritto la storia regalando una medaglia alla nostra spedizione.
Successivamente vedremo quale sarà il metallo, ma i crismi della gloria e degli onori possono già essere contrassegnati a prescindere a Stefania ed Amos come ringraziamento di un’impresa che già è storica e che può essere certificata dall’ingresso nella leggenda. Appuntamento a domani per la storia, ore 13:05.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
Il termine Leggenda è usato spesso a sproposito nel mondo dello sport, non è minimamente il caso quando lo stesso si affianca al nome di Arianna Fontana, un autentico simbolo dello sport italiano ed internazionale che oggi scrive un’altra pagina indelebile di storia, andandosi a prendere la medaglia d’oro, la prima per questa sezione azzurra, nella prova femminile dei 500m di short track, disciplina dove essa stessa è oramai il simbolo più importante nella storia. Una finale assolutamente al cardiopalma dove prima una falsa partenza, e poi una seconda con caduta di Arianna poi fortunatamente stoppata potevano mettere l’ansia a chiunque ma non di certo ad una campionessa del suo calibro la quale, poi con lo start regolare, va a compiere l’ennesimo capolavoro che la fa schizzare nella vetta olimpica rimontando negli ultimi due giri l’olandese Schulting. Un qualcosa di assolutamente divino da parte della 31enne nativa di Sondrio che conferma il titolo su questa distanza già arpionato nel 2018 portando a 10 il suo score totale di medaglie a cinque cerchi. Una leggenda vivente che non ci stanchiamo mai di ammirare dall’alto della sua grandezza e lucentezza. Con il tempo di 42.488 ha preceduto l’olandese Suzanne Schulting medaglia d’argento e la canadese Kim Boutin che prende il bronzo. Nella finale dei 1000m maschili doppietta cinese, la prima per loro in questi XXVI Giochi Invernali, con l’oro che va a Ren, l’argento a Li, e il bronzo al magiaro Liu.
Olimpiadi che sono oramai entrate nel vivo e l’Italia recita sempre anche nel terzo giorno di fila una parta da assoluta protagonista: questa mattina era stata Federica Brignone nello sci alpino a riscattare la delusione nella gara di velocità maschile, andando a cogliere un meraviglioso argento nella seconda posizione conquistato nello slalom gigante valido come prima prova tecnica di questo sport: Federica rimonta una casella rispetto alla prima manche, scendendo in maniera solida ed impeccabile e chiude una performance straordinaria arrendendosi soltanto ad una Sara Hector, in questa stagione, assolutamente inattaccabile in questa specialità che sta dominando nel circuito internazionale di Coppa del Mondo e che anche oggi ribadisce che non ce ne sta per nessuno nemmeno in ambito a cinque cerchi prendendosi un oro stratosferico precedendo la valdostana di 27 centesimi. Prende la medaglia di bronzo la ticinese Lara Gut-Behrami che accusava un gap di 71 centesimi dalla vetta svedese. Con questo risultato, Federica Brignone migliora la sua performance olimpica in gigante visto che nel 2018 a PyeongChang aveva arpionato la terza piazza.
Sci alpino quindi, come detto, che si riscatta alla grande dopo la delusione della discesa libera recuperata oggi in ambito maschile: soltanto sesto Dominik Paris che dà tutto ma non riesce a trovare il feeling nella parte finale di un tracciato che fa la differenza per Beat Feuz, l’elvetico che si prende la medaglia d’oro, e completa definitivamente la sua carriera domando anche la discesa olimpica prendendosi un titolo che va ad affiancarsi a quello iridato e a quello nel circuito di Coppa del Mondo; Feuz scende divinamente e dimostra, ancora una volta, chi sia il vero numero uno non soltanto in attualità ma negli ultimi 15 anni come minimo. La seconda piazza con conseguente medaglia d’argento va all’MVP di giornata, il francese Johan Clarey a 41 anni e 30 giorni. Un esempio di dedizione assoluta, di passione verso il mestiere che si compie, e di determinazione totale che va oltre la carta d’identità. Il francese entra nella storia come il più anziano a cogliere una medaglia alle Olimpiadi e conferma il suo incredibile stato di forma dopo il podio conquistato qualche settimana fa a Kitzbühel sulla Streif, oggi finendo a soli 10 centesimi dalla leggenda elvetica . Terzo posto per l’austriaco Matthias Mayer che chiude a 16 centesimi con il bronzo portato a casa.
Nel team event del pattinaggio artistico l’acuto va alla Russia, in particolare grazie alla performance strabiliante di Kamila Valieva che si prende la leadership con 74 punti totali; argento agli USA, e bronzo al Giappone. Tempo di medaglie anche nello speed skating con l’olandese Irene Wüst che dall’alto delle sue 35 primavere si prende il terzo oro della sua carriera nella distanza dei 1500m precedendo l’atleta battente bandiera del Giappone Takagi che chiude seconda con l’argento al collo, e la compagna di squadra Antoinette de Jong che chiude terza portandosi a casa un pesante bronzo; nel giorno del suo compleanno Francesca Lollobrigida chiude al sesto posto.
Un’altra delusione azzurra di giornata avviene nel Biathlon: Denise Hermann porta la Germania in alto e va vincere la 15km femminile battendo Anais Chevalier che porta l’argento in Francia e Marte Olsbu Røiseland che porta invece il bronzo in Norvegia per la seconda medaglia in questi giochi per lei; per l’Italia le posizioni sono totalmente distanti, con Dorothea Wierer che chiude addirittura alla casella numero 18 facendo segnare un errore nella seconda serie e ben due nell’ultima, totalmente decisivi per sancire una brutta prestazione anche complice una neve abbastanza rigida che ha compromesso anche la sua prestazione sugli sci; ancora più dietro le altre con Federica Sanfilippo ha concluso 49ma, Michela Carrara si è classificata 60ma, e addirittura una Lisa Vittozzi 76ma dopo una prestazione da dimenticare.
Capitolo snowboard categoria slopestyle: gioia infinita per il titolo olimpico conquistato con forza e caparbietà da parte dell’atleta della nazionale canadese Max Parrot che rimonta e con il tempo 90.96 risale dalla terza posizione alla gloria olimpica piazzandosi davanti al cinese Yiming Su (88.70) e all’altro compagno di squadra Mark McMorris (88.53); Lauzi dopo una serie di belle prove nei scorsi giorni purtroppo non trova l’acuto oggi e chiude quinto. Una bella storia di sport visto che Parrot nel gennaio del 2019 aveva comunicato che stava combattendo contro il linfoma di Hodgkin, una battaglia che è riuscito a vincere dopo alcuni mesi di chemioterapia come annunciato nel giugno sempre di quell’anno. Duro lavoro, resistenza, e voglia di vincere che oggi lo hanno portato laddove meritava, a ricevere glorie ed onori dopo tanta sofferenza a testimonianza che per fortuna, spesso, la vita ti ripaga di tutti i tuoi sacrifici.
Infine, nel Team Event del salto con gli sci, medaglia d’oro sul NH per la Slovenia con l’ultimo salto decisivo di Peter Prevc che si piazza davanti alla Russia medaglia d’argento e con il Canada clamorosamente a podio per un bronzo stratosferico.
Ecco nel dettaglio il programma di domani, per la giornata di martedì dove avremo nell’ambito dello sci alpino l’assegnazione del titolo di super-g tra gli uomini:
Ore 2:22 – PATTINAGGIO SUL GHIACCIO maschile (short program)
Ore 3:00 – FREESTYLE femminile BA (finale run 1) Ore 3:22 – FREESTYLE femminile BA (finale run 2)
Ore 7:30 – SNOWBOARD femminile slalom gigante parallelo (ottavi di finale) Ore 7:48 – SNOWBOARD maschile slalom gigante parallelo (ottavi di finale) Ore 8:06 – SNOWBOARD femminile slalom gigante parallelo (quarti di finale) Ore 8:15 – SNOWBOARD maschile slalom gigante parallelo (quarti di finale) Ore 8:24 – SNOWBOARD femminile slalom gigante parallelo (semifinali) Ore 8:30 – SNOWBOARD maschile slalom gigante parallelo (semifinali) Ore 8:36 – SNOWBOARD femminile slalom gigante parallelo (big final e small final) Ore 8:43 – SNOWBOARD maschile slalom gigante parallelo (big final e small final)
Ore 9:00 – SCI DI FONDO femminile sprint (qualificazioni)
Ore 9:30 – BIATHLON maschile 20 km individuale
Ore 9:50 – SCI DI FONDO maschile sprint (qualificazioni)
Ore 11:30 – SCI DI FONDO femminile sprint (quarti di finale)
Ore 11:30 – PATTINAGGIO DI VELOCITA’ maschile 1500 metri (finale)
Ore 11:55 – SCI DI FONDO maschile sprint (quarti di finale) Ore 12:25 – SCI DI FONDO femminile sprint (semifinali) Ore 12:35 – SCI DI FONDO maschile sprint (semifinali) Ore 12:47 – SCI DI FONDO femminile sprint (finale)
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
Seconda giornata di gare e seconda giornata di medaglie a Pechino per la XXIV edizione dei Giochi Invernali i quali, questa notte alle ore 4 italiane dovevano vedere l’esordio dello sci alpino nella massima competizione sportiva internazionale nella prova di discesa libera maschile ma purtroppo il vento forte ha di fatto cancellato la prova non senza le polemiche di contorno con un calendario che adesso diventa complesso; il tutto è stato rinviato a domani quando è in programma anche il gigante femminile: il programma prevede la prima manche del gigante alle 9:30 locali (le 2.30 in Italia), la discesa alle 12 (le 5:00 in Italia) e la seconda manche del gigante alle 14:30 (le 7:30 in Italia).
Grande soddisfazione oggi ancora per l’Italia dove arriva la terza medaglia, stavolta di bronzo con il nostro Dominik Fischnaller nello slittino individuale ai Giochi olimpici invernali di Pechino. L’azzurro si è classificato terzo dopo le quattro manche. Oro al tedesco Johannes Ludwig, argento all’austriaco Wolfgang Kindl.
Nel salto con gli sci impresa del, per citare Max Ambesi, “Concorde di Hachimantai”, Ryoyu Kobayashi che si porta a casa la medaglia d’oro, primo titolo fuori dal circuito internazionale della Coppa del Mondo, vincendo una gara sul trampolino normale per assoluta dispersione già con il primo salto: un salto a dir poco regale tra l’altro effettuato in condizioni meteo difficili che danno l’assoluta dimensione del valore di questo straordinario atleta. Ryoyu gestisce la situazione nel secondo salto, e precede sul podio uno stoico Manuel Fettner, mai sul podio in carriera, regalando a se stesso e all’Austria una medaglia d’argento pesantissima. Terzo finisce Kubacki.
.Ma la notte ha portato oltre le polemiche per fortuna anche titoli e medaglie, e il titolo nello snowboard femminile in categoria slopestyle è andato alla neozelandese Sadowski Synnott che pone in essere una terza run assolutamente di regali proporzioni, e con il punteggio di 92.88 si porta a casa un oro storico per il suo paese in quanto è il primo in assoluto, lei che in Corea del Sud quattro anni fa aveva già messo al collo la medaglia di bronzo nel big air. Secondo posto e medaglia d’argento per l’americana Julia Marino, mentre completa il podio e l’assegnazione delle medaglie con il bronzo l’australiana Tess Coady.
Mentre ieri è stata la giornata dell’Olanda e della nostra Francesca Lollobrigida nei 3000m, oggi lo speed skating ha presentato la gara dei 5000m maschili ed è venuto in essere l’acuto di Nils van der Poel che si porta a casa l’oro olimpico suggellando tutto con il suo 6:08.840 il nuovo record olimpico strappandolo a uno Sven Kramer che oggi chiude nono e probabilmente un’epoca. van Der Poel vince davanti neerlandese Patrick Roest (6:09.310), campione d’Europa che oggi prende l’argento e al norvegese Hallgeir Engebråten che completa il podio finendo terzo.
Nello sci di fondo invece Alexander Bolshunov ha vinto il primo oro per la Russia vincendo per dispersione la prova di skiathlon maschile davanti al compagno di squadra Denis Spitsov ha completato la doppietta prendendo l’argento, mentre completa il podio, molto più staccato rispetto ai due russi, il finlandese Iivo Niskanen, che è riuscito a centrare il bronzo.
La giornata di medaglie si è conclusa poi con il turno del freestyle femminile: nell’ambito del moguls, il titolo è andato a Jakara Anthony che ha vinto in maniera super meritata e che con una prova solidissima si porta a casa l’oro in maniera sontuosa; l’australiana precede la statunitense Kauf, mentre il bronzo va alla russa Smirnova.
Questo quanto è accaduto oggi, ma domani la giornata di lunedì ancora più succosa, con lo sci alpino che dopo l’ambito veloce sfocia anche nel tecnico con la prova di slalom gigante femminile con le azzurre a caccia piena di medaglie, ma ecco nel dettaglio il programma completo:
Ore 8:00 – FREESTYLE femminile BA (qualificazioni, terza parte)
Ore 9:30 – PATTINAGGIO DI VELOCITA’ femminile 1500 metri (finale)
Ore 10:00 – BIATHLON femminile 15 km individuale
Ore 11:28 – SALTO CON GLI SCI Mixed Team Trial Round
Ore 12:30 – SHORT TRACK femminile 500 metri (quarti di finale) Ore 12:44 – SHORT TRACK maschile 1000 metri (quarti di finale)
Ore 12:45 – SALTO CON GLI SCI Mixed Team (primo turno)
Ore 12:50 – SLITTINO femminile (prima run)
Ore 13:05 – CURLING doppio misto semifinali
Ore 13:13 – SHORT TRACK femminile 500 metri (semifinali) Ore 13:20 – SHORT TRACK maschile 1000 metri (semifinali) Ore 13:46 – SHORT TRACK femminile 500 metri (finale)
Ore 13:51 – SALTO CON GLI SCI Mixed Team (finale)
Ore 13:58 – SHORT TRACK maschile 1000 metri (finale)
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
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Sulla scia di Tokjo, anche Pechino comincia alla grande per i colori azzurri, ed è la velocità ancora a rendere gli onori al tricolore: nella mattinata nello speed skating femminile nella prova valida per i 3000 metri è Francesca Lollobrigida a portare in alto la spedizione italiana cogliendo la medaglia d’argento con un secondo posto che ha subito il crisma della storia; infatti mai nessuna ragazza era salita sul podio olimpico in merito al pattinaggio di velocità. La quasi 31enne nativa di Frascati compie un’impresa eccezionale, pattinando da assoluta campionessa e centrando un risultato assolutamente incredibile ma che era di certo nelle corde dall’alto della sua specialità. Lollobrigida si inchina soltanto alla superfavorita della vigilia, l’olandese Irene Schouten, che centra l’oro facendo segnare il record olimpico come ciliegina sulla torta di una giornata anche per lei indimenticabile. A completare il podio è stata la canadese Isabelle Weidemann con il bronzo.
Ma non è di certo finita qui, perché l’Italia prende il secondo argento della giornata questa volta nella staffetta mista dello short track nella gara finale con Arianna Fontana, Martina Valcepina, Andrea Cassinelli, e Pietro Sighel che si arrendono a pochi centimetri dalla Cina medaglia d’oro cui va il titolo olimpico; Pietro aveva tentato una rimonta pazzesca che soltanto per un’inezia non è riuscita con Wu Daijing che tinge di gloria la sua giornata. Per l’Italia una prestazione pesantissima cui praticamente fa la differenza solo una mezza lama che va a separare il tricolore dal gradino più alto del podio. Grandissima la prestazione di tutti gli azzurri, mai domi, che approfittano degli errori dei canadesi e dei kazaki. Per l’Italia l’esordio è bagnato già da due immense soddisfazioni. Per Fontana si tratta della nona medaglia olimpica della sua carriera. Leggenda.
Nella prima mattinata odierna si è assegnata la prima medaglia di questi XXIV Giochi Olimpici invernali, nello sci di fondo, dove nella prova di skating femminile è stata l’immensa Therese Johaug a inaugurare l’appuntamento con il gradino più alto del podio andando letteralmente a dominare una prova dall’alto della sua sontuosità arricchendo il suo curriculum vitae con un’ulteriore perla, questa volta per la sua prima, a cinque cerchi. Johaug ha trionfato prendendosi l’oro davanti alla russa Natalia Nepryaeva (+30.2) che prende l’argento, e davanti all’’austriaca Teresa Stadlober (+30.5) terza medaglia di bronzo. Per Johaug è il sedicesimo titolo tra Mondiali e Olimpiadi. Attardate le azzurre ma, qui obiettivamente, non c’era molto da fare: Martina Di Centa, Anna Comarella, Cristina Pittin e Caterina Ganz hanno chiuso rispettivamente al 36esimo, 37esimo, 41esimo e 42esimo posto.
Norvegia subito on fire non solo sugli sci ma anche al poligono non scherzano: è il biathlon a regalare alla spedizione scandinava il secondo oro di giornata nella staffetta mista 7,5km x 7,5km. Marte Olsbu Roeiseland, Tiril Eckhoff, e Tarjei e Johannes Boe hanno centrato l’impresa andando a precedere davvero di poco la Francia che si accontenta dell’argento dove nell’ultimo giro i campioni norvegesi hanno fatto una netta differenza con Johannes che indovina la volata, e la Russia che completa il podio. Italia chiude al nono posto con Thomas Bormolini e Lukas Hofer che purtroppo non trovano il giusto feeling con una gara che aveva dato però delle ottime speranze dopo che Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer avevano spedito la nostra squadra nelle primissime spedizioni. Italia che però può sorridere ancora visto che continua il sogno del doppio misto di Curling visto che il duo composto Amos Mosaner e Stefania Constantini battono anche l’Australia, oggi per 7-2 e vedono strutturarsi ancora in maniera più vivida il sogno di giocarsi una semifinale a Pechino che suggellerebbe un percorso, sin qui a dir poco straordinario.
Nel salto dal trampolino con gli sci oggi si è assegnato il titolo femminile sul NH, e la medaglia d’oro è andata a Ursa Bogataj che si prende un titolo olimpico a dir poco sontuoso andando a precedere Althaus e la connazionale Kriznar che colgono rispettivamente argento e bronzo. Bogataj non aveva mai vinto in Coppa del Mondo e celebra una giornata spettacolare per la Slovenia che non aveva mai vinto una medaglia olimpica. Jessica Malsiner chiude alla casella numero 29. Tempo di medaglie anche per il freestyle dove la finale maschile moguls viene centrata dallo svedese Walter Wallberg medaglia d’oro clamorosa per lui che relega al secondo posto il superfavorito canadese Kingsbury che deve accontentarsi della medaglia d’argento per un podio che si completa con il giapponese Horishima per l’appuntamento con il bronzo.
Ecco il programma invece per la giornata di domani, dove ci sarà la prima gara di sci alpino con il titolo di discesa libera maschile che si terrà alle ore 4 italiane e dove Dominik Paris dovrà cercare di dare il massimo per realizzare un sogno in una pista sconosciuta a tutti. Questa notte non è stato possibile scendere in pista per la prova causa condizioni impervie che, speriamo, non perdurino anche nella giornata di domani:
01.00, SLITTINO: prova 5 singolo donne – Verena Hofer, Andrea Voetter, Nina Zoeggeler
02.05, CURLING: sessione 10 doppio misto (USA-Repubblica Ceca, Gran Bretagna-Cina)
02.30, SNOWBOARD: finale 1 slopestyle donne
02.30, PATTINAGGIO DI FIGURA: team event, programma corto donne – Italia (Lara Naki Gutmann)
02.45, SLITTINO: prova 6 singolo donne – Verena Hofer, Andrea Voetter, Nina Zoeggeler
02.57, SNOWBOARD: finale 2 slopestyle donne
03.24, SNOWBOARD: finale 3 slopestyle donne
04.00, SCI ALPINO: discesa libera uomini – Christof Innerhofer, Matteo Marsaglia, Dominik Paris
04.30, COMBINATA NORDICA: allenamento 1 Gundersen trampolino piccolo / 10 km – Iacopo Bortolas, Raffaele Buzzi, Alessandro Pittin, Samuel Costa
04.50, PATTINAGGIO DI FIGURA: team event, programma libero individuale maschile -. Italia (Daniel Grassl)
05.30, SNOWBOARD: qualificazione 1 slopestyle uomini – Emiliano Lauzi
06.33, SNOWBOARD: qualificazione 2 slopestyle uomini – Emiliano Lauzi
08.00, SALTO CON GLI SCI: salto di allenamento 3 trampolino piccolo donne (per gara a squadre miste)
08.00, SCI DI FONDO: skiathlon uomini 15 + 15 km – italiani da selezionare tra Francesco De Fabiani, Davide Graz, Federico Pellegrino, Maicol Rastelli, Giandomenico Salvadori, Paolo Ventura
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
Abbiamo ancora negli occhi la meraviglia e la maestosità della spedizione azzurra in merito alle Olimpiadi di Tokjo che si sono concluse domenica scorsa con una grandissima prestazione della spedizione azzurra che ha portato a casa il suo record storico personale con 40 medaglie talune delle quali, assolutamente di caratura storica derivanti in particolare dal settore dell’atletica leggera; tuttavia è già tempo di proiettarsi in quelli che saranno i XXIV Giochi olimpici invernali in scena sempre in territorio orientale, ma questa volta cinese in quel di Pechino, e che vedranno (O dovrebbero vedere, condizionale da mettere obbligatoriamente tra parentesi vista la nuova ondata infettiva da Covid-19 in corso in Cina) il semaforo verde venerdì 4 febbraio con l’avvento della cerimonia d’apertura.Sarà ancora lo sci alpino la disciplina punta di diamante di questi giochi e sono spasmodiche le attese che precederanno lo svolgimento di gare che risulteranno essere a dir poco epiche con le atlete e gli atleti pronti a darsi battaglia per griffare con i loro nomi e cognomi gli albi d’oro della rassegna sportiva più importante al mondo.
Andando nello specifico con gli appunti nel calendario, la prima prova di sci alpino sarà domenica 6 febbraio con la discesa libera maschile alle ore 04:15 italiane (Anche in questo caso, come l’ambito estivo, occorrerà fare delle levatacce per seguire le gare considerando la differenza di fuso orario con il nostro paese) dove capiremo chi seguirà a Svindal nell’assegnazione dell’oro, l’atleta norvegese ora ritiratosi che concluse a PyeongChang praticamente la sua carriera nella maniera più dolce. Il giorno successivo, lunedì 7 febbraio, via allo spazio tecnico con il gigante femminile con la prima manche alle ore 03:00 e la seconda 06:30, qui la detentrice del metallo più pregiato è la maestosa Mikaela Shiffrin; martedì 08 alle quattro del mattino ci saranno invece uomini di nuovo in scena con la velocità con la gara di super-g dove Mayer sarà uno dei battaglieri con la motivazione in più di cercare di difendere la straordinaria impresa coreana: mercoledì 09 spazio alla gara tra i pali stretti femminile, lo slalom speciale, con prima manche alle 03:15 e la seconda alle 06:45, qui la detentrice è una ex atleta, come nel caso di Svindal, Frida Hansdotter che vinse l’oro a sorpresa in una gara matta 4 anni fa a PyeongChang; giovedì 10 invece sarà il turno della combinata alpina maschile con la prima manche di discesa libera alle ore 03:30 e la seconda di slalom alle 07:30, qui l’oro venne vinto nell’ultima edizione da Marcel Hirscher che andò a consacrare la sua carriera; venerdì 11 alle 04:00 sarà il turno del super-g e cominceranno a salire le temperature soprattutto con le nostre azzurre cariche per dare l’assalto ai titoli veloci, questi come tutti ricordano, andò l’ultima volta ad una superlativa Ester Ledecka; domenica 13 prova di gigante maschile con prima manche alle ore 03:15 e seconda alle 06:45 anche qui, atleti pronti a succedere a Re Marcel; martedì 15 tutti pronti a mettere la sveglia alle 04:00 del mattino per seguire la discesa libera femminile, e ammirare soprattutto le nostre azzurre a partire dalla nostra immensa campionessa in carica, Sofia Goggia, che cercherà di difendere uno storico oro vinto nell’ultima edizione a cinque cerchi, il giorno successivo, mercoledì 16 spazio ai paletti stretti dello slalom maschile con prima manche alle 03:15 e seconda alle 06:45 per un titolo anche qui andato quattro anni fa ad un atleta oggi ritirato, André Myrer, in una gara costellata da errori a partire da Hirscher e Kristoffersen, e un titolo finito a sorpresa al veterano svedese che, per l’occasione, indossò i panni dell’outsider. Giovedì 17 febbraio poi spazio alla combinata femminile con Michelle Gisin chiamata a difendere il titolo, con la prima manche di discesa che vedrà la sua luce alle ore 03:30 e quella di slalom alle 07:00 in punto.
Il penultimo giorno, alle ore 04:00 di sabato 19 febbraio, ultima prova con il team event in parallelo dove la Svizzera indosserà i panni della nazione detentrice. Insomma, manca ancora molto, ma visto il tema olimpico attuale, è anche bello poter scrivere di esso in salsa invernale in un tempo che corre e che, inevitabilmente, ci condurrà presto a questo nuovo turbine di emozioni, si spera, con tanto tricolore anche questa volta a sventolare sopra i capi colmi di gloria delle nostre atlete e dei nostri atleti azzurri.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
La data è di quelle da ricordare e raccontare in eterno: si dice questo perché contiene nel suo interno una delle imprese sportive italiane più importanti della storia, tra le più indelebili, e soprattutto tra le emozionanti tanto che ancora oggi riesce a far scorrere tanti brividi lungo la schiena alla stessa stregua di quella fredda ma magica serata canadese.
Il nome è di quelli importanti, decisi, tosti, ma allo stesso tempo semplici e genuini: Giuliano Razzoli, classe 1984 nativo di Castelnovo ne’ Monti in provincia di Reggio nell’Emilia, una terra importante e meravigliosa che tanto ha dato e dà allo sport soprattutto in termini di motori, quei stessi motori che quel bravo ragazzo quel giorno, decise di montare sugli sci per compiere un’impresa memorabile griffando l’albo d’oro attraverso una classe e una forza scaturenti dal profondo dell’animo e della dedizione allo sport, connesso ai propri sogni e desideri.
Cosa avvenne è cosa abbastanza nota: il “Razzo” decise quel giorno di tingere d’azzurro un cielo canadese nella gara delle gare nel tecnico maschile, lo slalom speciale agli XXI Giochi Olimpici Invernali, mettendo in fila due autentici campioni come Ivica Kostelić e André Myhrer riportando in Italia ventidue anni dopo, quell’oro a cinque cerchi che in seno italiano prima di quel giorno menzionava Alberto Tomba Calgary 1988 come ultima volta.
La crudeltà dello sci, spesso, è che sei completamente al buio circa il contrassegno dei tempi; certo, alle volte oramai ci sono i tabelloni luminosi che magari ti danno alle volte dei riferimenti a metà percorso, ma spesso non è così, e in uno sport in cui la concentrazione la fa da padrone non ci si potrebbe di certo dedicarsi a distrazioni che poi potrebbero risultare fatali. Ci sei solo tu, e le tue sensazioni, le tue emozioni, quello scendere graffiando la neve sperando dentro di te che ogni singolo battito del tuo cuore, che avverti, scandisca un cronometro consono alla posizione che conta una volta tagliato il traguardo.
Curva dopo curva, paletto dopo paletto, muro dopo muro, piano dopo piano… Scendere, via via, e sentire ed avvertire che magari quello è il momento giusto. Il momento tuo, con il pettorale numero 13 dall’altro lato del mondo dalla città in cui sei nato. Chissà cosa avrà pensato il buon Giuliano in quei momenti. Alla voglia di mordere con tutto se stesso quel risultato per il quale ha lavorato sin da bambino.
Quel momento in cui arrivi e il tabellone luminoso dice P1. Dice che sei il numero uno, sei nella storia, nell’Olimpo dello sport dove tutti son pronti ad inchinarti al tuo cospetto. Sai di avercela fatta, che quei sacrifici hanno ripagato alla grande, a pochi mesi dal tuo 25mo compleanno, chiudi gli occhi e senti solo i fuochi d’artificio nel tuo corpo misti alla stanchezza e all’adrenalina che scorre.
Quando leggi 1’39″32, quando leggi che le tue sensazioni erano quelle giuste e hai fatto bene a fidarti di loro.
Fu davvero un momento meraviglioso. Lo sport sa unire, Giuliano Razzoli fu in grado di ricucire un gap storico in quel format di gara per l’Italia che mancava da fin troppo tempo. Riuscì a fermare come pochi il tempo, con quegli occhi azzurri colmi di commozione mista a gioia che evidenziarono, nella maniera più netta, un abbraccio per tutti gli italiani che amano lo sci alpino da ogni latitudine di questo mondo.
Theodore Isaac Rubin, uno psichiatra e un grande autore americano, una volta disse che “la felicità non viene da un lavoro facile, ma dal bagliore di soddisfazione che appare dopo il raggiungimento di un compito difficile, che richiedeva il nostro meglio.”
Il tuo meglio caro Giuliano lo hai dato, lo hai conquistato, e lo hai reso indelebile facendolo introdurre all’interno della sala dei grandi momenti dello sport in generale e anche adesso come vedi, in una calda giornata di agosto, quel ricordo rimane vivo più che mai grazie ad un gesto immortale reso tale da un fuoriclasse unico ed umile che mai si è abbattuto nemmeno nelle difficoltà successive, e ha affrontato ogni sfida con la stessa passione di sempre, come quella sera, dove scaldasti i cuori di milioni di persone mediante la magia.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
Milano Cortina è la dimostrazione esatta che in Italia se si lavora tutti nella stessa direzione verso un unico grande obiettivo, si possono perseguire i risultati fantastici. Considerando il periodo storico questa qui é un’opportunità di crescita incredibile non soltanto per lo sport all’interno del nostro paese ma anche per tutta la nazione; saranno le prime Olimpiadi a tema ecosostenibile con strutture all’avanguardia che ci permetteranno di fare un grande salto in avanti come nazione e come sport.
Ma quali saranno le sedi e le strutture che ospiteranno tutto questo? La sede della cerimonia d’apertura sarà lo stadio Giuseppe Meazza mentre per quella di chiusura si opterà per la splendida cornice dell’Arena di Verona per due spettacoli che regaleranno brividi ed emozioni a profusione; venendo a quello che è il contesto strettamente tecnico iniziando a parlare di gare, le competizioni varie di pattinaggio su ghaccio saranno di scena al Mediolanum Forum d’Assago, mentre le gare di Hockey si districheranno tra il PalaSharp in quel di Lampugnano e il PalaItalia a Santa Giulia. A Livigno spazio alle sfide di freestyle e snowboard, mentre nella mitica Stelvio in località Bornio gli uomini dello sci alpino si confronteranno in una pista che da sempre ha il sapore della storia, mentre le donne andranno a Cortina sull’Olimpia delle Tofane; entrambe le località sono dei punti fissi, come sappiamo, negli appuntamenti di Coppa del Mondo; si va sul sicuro anche per il Biathlon ad Anterselva, a Predazzo le competizioni di salto, mentre il fondo si disputerà a Tesero.
Gli sport da budello invece vedranno alzarsi il sipario sulla mitica pista dello Sliding Center E. Monti, già teatro di gara nel 1956 anno dei primi Giochi Olimpici assegnati al nostro paese; naturalmente, tutti gli impianti già preesistenti nel corso degli anni verranno riammodernati e presentati a dovere per gli eventi olimpici.
Per chi ama lo sport i terzi Giochi Olimpici Invernali sotto il tricolore è una soddisfazione enorme e anche un brivido perenne che mi sale lungo la schiena per tutti coloro che amano lo sport e, in particolare, quello tra le superfici innevate.
Quindi l’Italia, sì, organizzerà questi magnifichi Giochi, con il rammarico più grande è per chi non ci ha creduto fino in fondo in quanto tali opportunità potevano essere ancora più grandi, ma va bene anche così. Ci saranno davanti adesso sette anni in cui bisognerà correre e macinare a più non posso per presentarsi al meglio davanti all’evento sportivo più importante al mondo, ma chi ben comincia… E le premesse, sono davvero incoraggianti.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
La tanto attesa agognata notizia finalmente è arrivata poco fa alle ore 18: il CIO nella cornice di Losanna, ha comunicato ufficialmente che la candidatura italiana formata dal duo composto dalle città di Milano e di Cortina d’Ampezzo ha vinto la sfida contro Stoccolma regalando al nostro paese l’opportunità di ospitare gli XXV Giochi Olimpici Invernali in scena nel 2026.
Un risultato strepitoso per lo sport italiano ma non solo, anche per il nostro paese, attraverso la possibilità di fare un balzo in avanti dal punto di vista della crescita organizzando dei Giochi all’insegna di quello che sarà anche lo sviluppo sostenibile attraverso una miscela positiva tra sport, cultura, crescita appunto, ed ambiente che lavoreranno all’unisono come un volano di certo successo.
Premiata quindi la caparbietà azzurra che sin dagli albori di questo progetto, con a capo il Presidente del CONI Malagò, ha sempre creduto in questo successo volto inevitabilmente a segnare sotto il profilo dell’eccellenza una nuova pagina di storia dello sport del belpaese.
Grande soddisfazione da parte di tutta la delegazione azzurra partita in terra elvetica per l’evento, dove erano presenti naturalmente Giovanni Malagò con sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, il presidente del Cip, Luca Pancalli, i governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, i sindaci di Milano e Cortina, Giuseppe Sala e Gianpietro Ghedina, oltre a numerosi atleti simbolo dello sport azzurro invernale come Arianna Fontana, Sofia Goggia e Michela Moioli, star rispettivamente dello short-track, sci alpino, e snowboard.
Tanto sport ma anche attualità come detto con i fari puntati alla sostenibilità ambientale: questi Giochi Invernali saranno i primi a rispettare interamente la riforma New norm del Cio e gli obiettivi fissati posti dall’Agenda globale 2030 per lo sviluppo sostenibile; un binomio tra sport e ambiente che lancia un grandissimo segnale di speranza per gli anni che verranno.
L’Italia, che quindi torna fregiarsi dei quattro cerchi olimpici dopo Torino 2006, è all’organizzazione numero tre dell’evento sportivo più importante del mondo in quanto, detta della parentesi piemontese, aveva ospitato i Giochi nel 1956 sempre a Cortina d’Ampezzo ma in solitaria (I Giochi a Cortina dovevano essere ospitati anche nel 1944 ma il secondo conflitto bellico impedì naturalmente lo svolgersi del tutto). I prossimi Giochi Invernali invece faranno tappa a Pechino nel 2022.
Siamo in piena estate, ma l’inverno oggi ci ha fregiato di una piccola finestra regalandoci una gioia infinita dal sapore azzurro che ci gusteremo sino in fondo tra sette primavere.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”