A Sankt Moritz Gut urla ma Goggia le fa eco

Foto: Stefan Brending / Lizenz: Creative Commons CC-BY-SA-3.0 de

Nello sport quando varchiamo l’Oceano e ci ritroviamo a sentire i commenti di una gara sportiva entusiasmante, nei media riscontriamo spesso e volentieri il concetto di “What a race!” in modo tale da didascalizzare alla adrenalinica maniera il riassunto del tutto: ecco, ciò che è accaduto stamani nel Supergigante di Sankt Moritz è quanto di più vicino possibile in merito a ciò che abbiamo poc’anzi affermato in sede di presentazione. Lara Gut vince al termine di una gara assolutamente perfetta senza alcun tipo di sbavature davanti al pubblico di casa che va in delirio per il successo della loro beniamina, ma Sofia Goggia a 18 centesimi e col pettorale numero 17 non è senz’altro doma ed è l’unica ad impensierire la vincitrice. Chiude Shiffrin al terzo posto a 1.18.

Lara Gut ha mandato in scena una delle gare più perfette non solo della sua carriera ma probabilmente di sempre, perché scendere con una tale sicurezza e una tale determinazione con pulizia e precisione, è davvero un evento raro in sci alpino dove, per forza di cose, qualche sbavatura la devi pur concedere. Lara invece ha dato la sensazione che, sin dallo start dal cancelletto di partenza, tutto sarebbe andato secondo i piani predisposti da una donna in missione tale da mandare in delirio la folla. E così è stato, ma la sua sicurezza qualche minuto dopo è stata minata, fino alla fine, da una straordinaria Sofia Goggia la quale aveva capito che, seppur in condizioni di pista difficili e con una visibilità davvero scarsa, doveva mollare tutto prendendosi i relativi rischi, e spingere al più possibile per cercare di stare davanti. 18 soli centesimi le hanno impedito questo progetto, ma che di certo non sminuiscono la maestosa ennesima prestazione dell’atleta bergamasca che fa preoccupare la ticinese sino allo stop del cronometro instaurandole la certezza che, anche se lei facesse il 100%, per fugare la furia della campionessa olimpica in carica di discesa libera, per star tranquilla occorrerà varcare quella soglia tonda di percentuale.

Sofia è stata bravissima, ha interpretato tutto alla grande, e ha messo in risalto ancora una volta la stoffa della numero uno in un settore della velocità che quest’anno è partito soprattutto per lei alla velocità della luce dandole quelle certezze di cui ha bisogno e che, soprattutto in prospettiva, saranno un bagaglio importante da imbarcare nel volo dei sogni che potrebbe contrassegnarla alla storia. Terza incomoda, così per dire visto che in velocità lei la coppa di specialità in super-g l’ha già portata a casa, Mikaela Shiffrin staccata però di 1.18 da Gut ma che mette in evidenza l’ottimo feeling crescente con l’ambito veloce, tuttavia però c’è la sensazione che i primi due posti del podio facciano un altro sport in ambito veloce, e che occorrerà ancora molto lavoro prima di raggiungere quel livello, confidando nel fatto che quando parliamo di Mikaela, l’impossibile diventa possibile in un batter d’occhio, quindi attenzione alla fuoriclasse di Vail anche nell’ambito slegato dai pali stretti.

Se nelle gare precedenti Sofia aveva gettato il guanto di sfida, beh, oggi Lara lo ha raccolto e alla grande, in una gara che non è altro che un vero e proprio trailer di ciò che avverrà in futuro probabilmente tra le due velociste più in voga del momento, e che si daranno battaglia nella più importante delle stagioni contrassegnata anche dall’appuntamento griffato dai cinque cerchi olimpici. Per quello ci sarà tempo, il focus però è già posto alla giornata di domani, stesso posto stessa ora (10:30) per il secondo round di super-g.