Quando ti chiami Frida Hansdotter e annunci a fine stagione che appenderai gli sci al chiodo, la notizia non può senz’altro che farti intristire per non veder più una delle più abili e corrette interpreti nonché vincenti dello sci alpino degli ultimi anni.
Hansdotter, classe 1985 nativa di Västerås, una città nella regione svedese dello Svealand, è stata una grandissima specialista delle prove tecniche ponendo in essere strepitose prestazioni sia in slalom che in gigante. Una carriera sensazionale che ha visto il culmine proprio un anno fa quando andò a vincere il titolo olimpico nello slalom speciale a Pyeongchang 2018 a coronamento di un duro lavoro e di un inseguimento durato praticamente tutta la vita.
Una soddisfazione che è andata ad affiancare la Coppa del Mondo di slalom speciale vintanel 2016 e cinque medaglie dei Campionati del Mondo seppur mai del metallo più pregiato che corrispondono a 2 argenti (gara a squadre Schladming 2013; slalom speciale a Vail/Beaver Creek 2015) e 3 bronzi (slalom speciale a Schladming 2013; slalom speciale a Sankt Moritz 2017; gara a squadre a Sankt Moritz 2017).
Classe sopraffina, eleganza nei movimenti, e una determinazione incredibile sono state le chiavi di volta di Frida durante tutta la sua carriera, andando a scendere ogni volta con gli occhi della tigre che si celavano dietro uno sguardo estremamente dolce, tipico e degno delle atlete più corrette di sempre di cui Hansdotter è sempre stata una validissima esponente.
Uno stile strepitoso che l’ha portata a vincere 4 gare nel circuito internazionale, anche poche rispetto alla sua classe, e a guadagnarsi il rispetto delle avversarie dentro e fuori la pista anche grazie alla sue estrema educazione e correttezza.
Di certo l’anno prossimo, con l’addio di Frida, il circo bianco perderà una delle esponenti migliori che ci siano mai state negli ultimi anni.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
La 32enne svedese è ogni anno sempre uno dei fiori all’occhiello dello sport invernale alpino con la sua grinta e la sua tecnica
Frida Hansdotter
Tra le tante storie che spesso lo sport ci regala ce ne stanno molte che, pur non avendo il glamour o la copertina super, riescono comunque ad entrare di diritto nella storia attraverso risultati e comportamenti di primissimo ordine.
E’ certamente il caso di una splendida svedese dagli occhi azzurri e i capelli biondi di 33 primavere, nativa di Västerås nella fredda Svezia, che con il suo sorriso e le sue gesta oramai da anni incanta la platea dello Sci Alpino: Frida Hansdotter.
Frida Hansdotter è quella tipologia di atleta che inizi ad apprezzare soltanto se sei un vero appassionato delle piste; specialista nel tecnico, ha una tecnicità del tutto particolare che ogni volta sembra far realizzare una sfilata di eleganza anziché una discesa sportiva; il suo passo è inebriante, e ti dà l’immediata certezza che le possibilità di lasciare il segno siano assolutamente concrete.
Arriva quando meno te l’aspetti: riesce a tirarti fuori dal cilindro la prestazione che non ti aspetti con le stesse modalità che ottempera fuori dalle piste: con silenzio, con il sorriso, con una voglia di migliorarsi rispettando tutto il resto che la circonda cercando la positività in ogni punto vissuto.
Spesso è stata sovrastata da atlete di caratura nettamente più forte, ma Frida Hansdotter ha sempre risposto presente, semplicemente perché anche lei è una N1: a PyeongChang, negli ultimi Giochi Olimpici, il coronamento di una carriera è stato suggellando con un sontuoso oro olimpico nello slalom speciale laddove tutti si aspettavano l’acuto di Mikaela Shiffrin. A testimonianza della caparbietà e della classe dell’atleta che ha sempre messo l’anima in ogni gara realizzata.
Una persona dolce e semplice, ma talmente grande e ricca di valori che è stata sempre ben voluta da addetti ai lavori e ad avversari che, in nome di una grande passione, ha cercato sempre di far parlare di sé stessa con fatti notevoli che l’han resa una delle migliori atleti tecniche sulle nevidegli ultimi 20/15 anni. Frida vanta nella sua bacheca personale oltre all’oro olimpico menzionato nel capoverso precedente, anche una splendida sfera di cristallo di slalom speciale conquistata nel 2016, 2 argenti e 2 bronzi mondiali, con un complessivo di 33 podi di cui 4 sul gradino più alto in quel della Coppa del Mondo.
Dal 2004 anno del debutto della svedese in Coppa, Frida ha lavorato alacremente per cercare mantenersi sempre ai migliori livelli agonistici sin dal suo primo podio di Leukerbad nel 2005 che si tradusse altresì nella sua prima vittoria: spesso si cerca in un atleta sempre la super-prestazione esasperando oltre misura le capacità di queste donne e di questi uomini come se il miglior risultato fosse scontato, non funziona così.
Ogni atleta ha la propria tempistica per emergere, un proprio lavoro, una serie di sacrifici oltre misura che spesso la carta stampata non tiene nemmeno in considerazione pretendendo quasi tutto e subito. La realtà, come si può vedere, è ben diversa: ci sono atlete che emergono immediatamente, altre che lo fanno dopo, altre ancora che devono fare i conti con delle super campionesse difficili da fronteggiare e da tener dietro, ma il tempo è sempre galantuomo e regala sempre prima o poi la gloria a tutti coloro che lavorano con dedizione e spirito di sacrificio.
L’esempio di Frida Hansdotter in questo senso è pressoché perfetto per il semplice fatto che non hai mai perso la speranza di arrivare al suo sogno e ha lavorato sempre e comunque al massimo cercando di ritagliarsi sempre il suo spazio con estrema importanza tra atlete di caratura notevole e arrivando al successo più prestigioso, quello olimpico, anche a 32 anni lanciando un monito a tutti gli atleti che gettano la spugna quando oramai sembra tutto irraggiungibile.
Non c’è niente di irraggiungibile quando sogni ed insegui qualcosa, e quando lavori duramente per farlo. Devi crederci sempre e comunque e questa meravigliosa atleta, in maniera silenziosa e con gli occhi gentili e belli con il colore del mare, ci ha insegnato ancora una volta quanto bello sia lo sport e quanto infinitamente sia gratificante raccogliere tutto ciò che hai seminato.
Frida Hansdotter, la guerriera silenziosa dagli occhi di ghiaccio.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”