La magnificenza del pattinaggio su ghiaccio ad opera dell’interprete più grande
“Fare agevolmente ciò che riesce difficile agli altri, ecco il talento; fare ciò che riesce impossibile al talento, ecco il genio.”
(Henri-Frédéric Amiel)
Nel corso del tempo sono stati realizzati aforismi i quali, alle volte, sembrano davvero calzare a pennello all’interno di speciali storie all’interno del mondo dello sport.
Sono tante le storie che si susseguono raccontando le gesta di grandi campioni, sono però poche anzi rare quelle che riescono a coniugare le stesse con la poesia rasentando il confine che porta alla soglia dell’arte.
E’ il caso di questo piccolo giapponese di 1,70cm di altezza e di 56kg di 23 anni che attraverso il suo lavoro sta rendendo grande il suo sport, il pattinaggio artistico su ghiaccio, portandolo a dei livelli difficilmente pensabili sino a qualche tempo fa.
Per definire Hanyu le parole più adatte a mio avviso son state realizzate dal celebre giornalista di Eurosport, Massimiliano Ambesi, il quale ogni volta che ci sia la possibilità di commentarlo afferma che il giapponese non è altro che “l’onnipotenza tecnica coniugata all’eccellenza artistica”; nessuna citazione è stata più azzeccata di questa, semplicemente perché Yuzuru è un atleta unico nel suo genere; quando lo vidi in azione per la prima volta nella mai vita la prima impressione che mi diede fu di un ragazzo sbarcato sulla Terra proveniente da un’altra galassia proprio perché la dimensione che esso stesso applica all’interno della sua tecnica, è talmente devastante in fatto di bellezza che lascerebbe a bocca aperta una qualsiasi persona che si soffermi a vederlo anche improvvisamente: non pattina, o almeno non solo, perché crea arte.
Arte legata al mondo dello sport allo stato più puro che ti porta alla commozione ed a perenni pelle d’oca in TUTTE le esibizioni che Hanyu pone in essere. Se non avete mai sentito parlare sino ad oggi di questo fenomeno, vi interesserà sapere che lui ha di recente realizzato un pazzesco back-to-back olimpico vincendo la medaglia d’oro a PyeongChang 2018 bissando quella conquistata quattro anni fa a Soci 2014, è due volte campione mondiale, nel 2014 e nel 2017 (Oltre che Juniores nel 2010), per quattro volte consecutive campione della finale del Grand Prix, dal 2013 al 2016, e quattro volte campione nazionale giapponese, dal 2012 al 2015.
Oltre ad altri prestigiosi riconoscimenti, ha segnato dodici record del mondo di punteggio, e attualmente detenendo i record mondiali per programma corto, libero e punteggio finale, è stato il primo pattinatore ad oltrepassare la soglia dei 100 punti nel programma corto infrangendola per otto volte in carriera di cui l’ultima proprio agli ultimi giochi coreani. Tra l’altro, per completezza di informazioni, è anche il primo pattinatore nella storia ad aver mai atterrato un quadruplo loop in competizione e ad aver mai eseguito tre salti quadrupli nella seconda metà di un programma libero.
Ma i numeri da soli neanche lontanamente rendono l’idea del giapponese che ha fatto della sua passione un lavoro in grado di incantare tutti coloro che lo vengono a vedere; la dedizione, l’applicazione, la disciplina che ci mette oltre all’intensità sono praticamente uniche al mondo. Un ragazzo incredibile dentro la pista ma anche fuori, considerando che si è speso in prima persona per aiutare la popolazione di Sendai colpita dallo tsunami di qualche anno fa, distretto di cui lui fa parte e tragedia che ha vissuto anche in prima persona. Una persona semplice ma dentro colma di un profondo mare di emozioni che, con intensità, scarica fuori ogni volta nei suoi programmi. Tipica mentalità di un grande popolo come quello del paese da cui proviene, il Giappone. Terra di guerrieri e di combattenti, ma anche di eleganza e di immensità unica, di fattori incredibili che se accogli dentro di te non potranno che temprarti come un numero uno assoluto se già possiedi il dono del talento.
Al di là dell’eleganza ciò che impressiona maggiormente è la capacità di migliorarsi ancora e la volontà di riuscirci. Evgeni Plushenko, uno dei più grandi pattinatori della storia, lo ha incoronato qualche tempo fa come numero uno del momento analizzando lucidamente la disamina affermando che, uno come Hanyu, può spingersi ancora nettamente più lontano considerando l’eleganza e la disponibilità dei mezzi tecnici a sua disposizione.
Quando la natura ti dona tutte le capacità tecniche, e sei in grado non soltanto di svilupparle ma anche di collocarle in una dimensione ancora non nota (E l’esempio del quadruplo loop realizzato nel corso dell’Autumn Classic International, il 30 settembre del 2016 ne è un’ampissima dimostrazione), allora sei destinato non soltanto a dominare, non soltanto a diventare il numero di ogni tempo (Probabilmente già ha messo una grossa V ad entrambe le voci), ma anche di essere considerato uno dei migliori atleti di ogni epoca nello sport in generale; l‘esempio più classico di come dalla semplicità possa nascere la grandezza ai livelli più estremi.
Citando ancora il nostro Max Ambesi, fedelmente, è davvero il caso di dire ancora e ancora una volta:
“benvenuti sul pianeta Hanyu, abitanti uno: solo lui.”
https://www.youtube.com/results?search_query=Hanyu
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)