Kilde, il gigante buono che ha dato filo da torcere a Odermatt

Foto: Geir Owe Fredheim

Unico e solo. Aleksander Aamodt Kilde è stato l’unico atleta in questa edizione della Coppa del Mondo di sci alpino a cercare di tenere testa ad uno straripante Marco Odermatt che quest’anno ha fatto il vuoto non solo nel massimo circuito intercontinentale ma anche in ottica iridata; il fuoriclasse norvegese ha tenuto finché ha potuto regalandoci dei duelli con l’elvetico d’altri tempi nel settore veloce, contrassegnandosi come l’avversario più agguerrito nell’ottica di una rivalità sana e sportiva che gli ha concesso di alzare al cielo la sfera di cristallo di specialità nella discesa libera.

Dall’alto di un palmares che lo vede detenere nella sua bacheca una generale, due Coppe del Mondo di discesa libera, due di supergigante, e anche una Coppa Europa che raccontano di uno ieri sublime, oggi l’analisi stagionale per il fuoriclasse nativo di Bærum non può che essere positiva: detto della coppa di specialità portata a casa con 146 punti di vantaggio su Vincent Kriechmayr, Kilde è salito sugli scudi vincendo tra l’altro alcune classiche gare della specialità come la Birds of Prey di Beaver Creek, la Saslong della Val Gardena a dicembre, mentre a gennaio è salito sul gradino più alto del podio conquistando la Lauberhorn di Wengen e la leggendaria Streif di Kitzbühel, scusate se è poco. In super-g ha fatto davvero quello che ha potuto ma poi Odermatt è stato davvero straripante andando a superare poi e a conquistare la sfera di specialità togliendola proprio a Kilde che chiuderà secondo staccato di 228 lunghezze.

Forse proprio i Mondiali di Courchevel gli hanno regalato qualche amarezza concludendo le prove veloci con due medaglie d’argento sia in discesa che in super-g, venendo superato rispettivamente da Odermatt e Crawford quando pensava di avere quasi la vittoria in tasca, dei risultati che non intaccano certamente una gran bla stagione che si conclude per lui con 8 vittorie su 13 podi complessivi.

Kilde è stato davvero l’ultimo ad arrendersi, ma non vi erano nemmeno dei minimi dubbi considerando la caratura del campione quale lui è, e la straordinaria tecnica con la quale fa scorrere i suoi sci regalando spettacolo nelle nevi veloci più importanti del mondo. La stagione è finita, ma anche l’anno prossimo siamo assolutamente certi che per questi due, il meglio debba ancora venire.

Kilde vs. Odermatt: la grande sfida tra due signori

La sfida infinita sull’asse elvetico norvegese non finisce né di stupire né di emozionare, perché centimetro dopo centimetro a velocità folli, sta andando in scena una sfida assolutamente sensazionale tra Kilde e Odermatt rappresentante il leitmotiv della traccia attuale di spiegazione della Coppa del Mondo di sci alpino e, probabilmente, del settore veloce ai prossimi Campionati del Mondo di Courchevel/Méribel.

Ci stiamo divertendo. Questa è fuori da ogni dubbio la parte di svolgimento più semplice di un tema complesso che occorre ad andare ad analizzare nel pieno della sua analisi mettendo in risalto la qualità di questi due grandissimi atleti che cercano di migliorarsi andando a superarsi l’uno con l’altro gara dopo gara alzando il volume della radio in maniera sensibile, ma sempre con il rispetto degno di fenomeni di tale caratura.

L’evoluzione di Odermatt oramai ha residenza nelle nevi più importanti di Coppa del Mondo da circa 3 annetti, una mole di lavoro impressionante e una dedizione totale a quest’ultimo da parte del campione in carica elvetico ha fatto sensibilmente la differenza portandolo ad essere competitivo in praticamente quasi tutte le superfici andando a colmare, passo dopo passo, quel gap anche in discesa libera che è terreno attuale di un Kilde assolutamente solidissimo ma che vede oramai nello specchietto retrovisore la figura del suo rivale.

Odermatt è vero, è ancora alla ricerca dell’acuto nella massima espressione veloce dello sci alpino, ma i sei centesimi di ieri che lo distanziano dal norvegese ci raccontano praticamente che è oramai questione di tempo affinché esso possa salire anche lì sul gradino più alto del podio dopo il consolidamento del super-g; d’altro canto, Kilde certamente non sta a guardare e attraverso una cura minuziosa del suo ambito non molla certamente di un centimetro e il suo sguardo è volto a sovvertire i pronostici per andare a riprendersi quello scettro strappato proprio dallo stesso Odermatt.

La facilità con la quale Kilde riesce a capire la pista e ad interpretarla nel migliore dei modi, è una qualità non soltanto innata ma unica degna dei campionissimi che ti porta lontano e ha tutti i crismi per trasformare in solide realtà i tuoi desideri, quella voglia matta di andare sempre al massimo non mollando mai dimostrando al mondo chi possa essere il numero uno. Il giovane Odermatt ha la mentalità invece dei grandi veterani, ricorda Hirscher per come riesce ad affrontare sin dal primo millimetro dal cancellato di partenza la propria gara, e non si lascia intimorire da ciò che fanno gli altri. Riesce ad isolarsi e a trarre il meglio da essa.

Mentre i margini di miglioramento di Marco sono ancora in evoluzione (Chissà se tra i paletti stretti un giorno…), Kilde è un atleta completo già di suo che conosce il suo corpo e le sue qualità e vuole andare alla ricerca di una grandezza già consolidata.

Una sfida sensazionale, meravigliosa, tra due grandissime persone prima che atleti, un esempio positivo per i giovani e per tutti coloro che vogliono affacciarsi a questo sport. Oggi è giornata di super-g, e chissà che il norvegese voglia fare un controsorpasso al suo collega.

Sofia scrive ancora la storia assieme a Kilde

Copyright: Nicolas Garcia

Se credi nei sogni, utilizzi la tua forza per trasformare i medesimi in realtà: di forza Sofia Goggia ne ha da vendere assieme alla sua classe e non solo utilizza la medesima, ma unisce al tutto anche i colori più belli per autografare la storia: oggi a Courchevel nella prima giornata delle gare finali di Coppa del Mondo di sci alpino effettuate sulla splendida pista Eclipse, la fuoriclasse azzurra con il suo piazzamento davanti a Suter (dodicesimo contro il diciannovesimo dell’elvetica che l’aveva preceduta a Pechino) vince la Coppa del Mondo numero 3 per lei di discesa libera portandosi a casa l’ennesima soddisfazione di una carriera straordinaria. Sofia porta a casa l’ennesimo successo che ha dell’incredibile considerando ciò che le era accaduto alla vigilia dei recenti Giochi Olimpici, un inno alla determinazione e alla cultura del lavoro che è di esempio a tutti coloro che intraprendono questa disciplina e una ennesima soddisfazione per i nostri colori ancora una volta al meglio rappresentati da una delle migliori atlete sulla faccia della terra e che porta il vessillo tricolore. La gara viene vinta da una sontuosa Mikaela Shiffrin che con una prestazione monstre porta a casa la discesa per la vittoria numero 74 mettendo un primo mattoncino per la generale con un vantaggio adesso su Vlhová oggi attardata, di 156 punti. Podio completato dal duo staccato di 10 centesimi formato da Scheyer e Haehlen.

Tra gli uomini la coppa di specialità va a Kilde nella gara di discesa che va a un grande Vincent Kriechmayr davanti ad uno strepitoso Marco Odermatt preceduto di 34 centesimi che fa chiaramente intendere quanto oramai sia competitivo nella massima espressione alpina della velocità, e quanto oramai egli stesso sarà il prossimo detentore della generale. Alle spalle dell’elvetico a 20 centesimi finisce terzo il suo compagno di squadra Beat Feuz. Per Kilde doppietta quest’anno considerando che lo stesso aveva portato a casa la coppa di super-g anche se qui siamo nell’ambito della prima volta assoluta.

Kilde un fulmine sulla Streif

Una stagione sin qui impeccabile non poteva non aggiungere alla collezione la prodezza più importante: nella prima discesa libera in programma questo weekend, Alexsander Kilde fa il vuoto e porta a casa a Kitzbuehel la prima vittoria sulla leggendaria Streif. Prestazione superlativa da parte del fuoriclasse norvegese che doma la pista e pone in essere un assolo meraviglioso degno della sinfonia del migliore dei primi violini facendo la differenza nella parte alta in particolare ponendo un solco tra lui e i suoi sfidanti; per lui i numeri si aggiornano e ci raccontano dell’acuto numero 12 in Coppa del Mondo, il terzo in stagionale in questo format di gara dopo Beaver Creek e Wengen.

Completano il podio francese Johan Clarey, secondo a 42 centesimi da Kilde, e l’altro specialista del veloce l’austriaco Matthias Mayer che si piazza al terzo posto con un gap della vetta 67 centesimi. Bella prova anche di Marco Odermatt sempre più in miglioramento nel massimo segmento veloce dello sci alpino chiudendo al quarto posto a 78 centesimi dal norvegese.

Il ritorno di Alexsander Aamodt Kilde

Dopo aver parlato in lungo in largo della meravigliosa prova di Sofia Goggia in Canada con un hattrick che già è entrato nella storia dello sci alpino azzurro, non bisogna di certo dimenticare la grandezza al maschile di un fenomeno che si chiama Aleksandr Aamodt Kild che ha mandato in scena, una prova di forza assolutamente devastante in quel di Beaver Creek andando a vincere in super-g prima e in discesa libera poi per un back-to-back che lo rilancia fortemente in voce ambizioni.

In una delle piste più tecniche e più pazzesche al mondo, la Birds of Pray, Kilde è stato assolutamente perfetto andandosi a prendere con tantissima voglia vittoria e rilancio in ottica generale per una coppa che lui qualche anno fa ha già portato a casa. Il sapore della vittoria che gli era stato privato dal brutto infortunio occorsogli nei mesi addietro dove dopo aver ottenuto due vittorie sulla Saslong della Val Gardena (il supergigante del 18 dicembre e la discesa libera del giorno dopo), si ruppe iil legamento crociato del ginocchio destro, chiudendo anticipatamente la stagione.

Tuttavia, una delle caratteristiche più pregevoli di un grande campione, e il classe 1992 della Nazionale norvegese lo è ed alla grandissima, è quella di far quadrato su se stesso e riprendere con resilienza il lavoro interrotto da un incidente di percorso; in merito a Kilde questa caratteristica è stata sempre posta in una situazione di connubio con l’assoluta sicurezza dentro e fuori la pista, lavorando con assoluta determinazione riportandosi ai livelli che tutti conosciamo senza alcun tipo di fase di ambientamento. Non è da tutti. Rompersi, recuperare, tornare, e vincere lo fanno solo i grandissimi e in questo weekend Aleksander ha ribadito con concretezza che lui apparterrà per tutto il resto della sua carriera a tale pregevole novero di atleti. Novero ristrettissimo.

Prova di forza impressionante in quella di Kilde, e pensare che ieri se non fosse stato per il vento forte si sarebbe disputata l’ultima discesa in programma, chissà cosa si sarebbe inventato, magari un terzo successo stile Goggia. Un pò come quando una squadra nel basket continua a segnare e, per frenare “l’emorragia” di punteggio, il coach avversario chiama il time-out; in questo caso il vento, ci ha privato di uno spettacolo pazzesco da parte sicuramente sua come di tutto il resto degli uomini jet dello sci alpino.Tuttavia di certo Kilde non rimarrà a mani vuote e, le opportunità di rifarsi saranno davvero a breve termine dove andrà certamente a rimarcare che il concetto di “Attacking Vikings”, anche per questa edizione numero 56 della Coppa del Mondo può essere il leitmotiv per eccellenza. Magari per nome suo. Uno dei più fieri rappresentanti.

Aleksander Aamodt Kilde è il nuovo vincitore della Coppa del Mondo 2019/20

Come era ovvio che fosse, viene cancellato anche il weekend finale in Slovenia in quel di Kranjska Gora, ed automaticamente Alexander Kilde è l’uomo che succede a Marcel Hirscher nell’albo d’oro della Coppa del Mondo generale di sci alpino dopo 8 anni di dominio austriaco.

Una situazione che impone delle scelte difficili e che consegna ancor prima di scendere dal cancelletto di partenza, come è successo ieri a Federica Brignone, il più prestigioso di trofei.

Kilde quest’anno è stato autore di una stagione a dir poco straordinaria, la prima senza il dominatore austriaco degli ultimi anni, contrassegnata da una continuità eccezionale da parte del norvegese che va a vincere nel più importante dei trofei nonostante abbia vinto una sola gara in tutta la stagione.

Norvegia quindi che va trionfare con la velocità in senso generale ma che anche in tecnico fa la voce grossa con Henrik Kristoffersen che si porta a casa le due sfere di cristallo nel settore tecnico, quella di slalom speciale, e quella di slalom gigante.

Avremmo preferito vedere questi risultati in pista, ma come detto la situazione purtroppo impone scelte difficili e soprattutto obbligate per preservare la sicurezza di tutti atleti e non, quindi concludiamo così una stagione comunque emozionante, con l’auspicio che l’anno prossimo si possa gioire in pista ammirando questi grandi campioni sollevando al cielo i trofei che meritano.

A Saalbach Kilde si prende gara, leadership, e trionfo generale nel recupero del supergigante

In una giornata praticamente folle dal punto di vista metereologico tra rinvii vari, partenze estremamente ribassate, e con una neve in condizioni abbastanza discutibili, a sorridere è Aleksander Aamodt Kilde che trionfa nel super-g odierno a Saalbach-Hintergleem e si porta a casa una vittoria pesantissima soprattutto in ottica overall in questa che, per lui, è la prima vittoria stagionale; infatti con la vittoria odierna Kilde supera il compagno di squadra Kristoffersen in cima all’overall di Coppa del Mondo.

Il fortissimo atleta battente bandiera norvegese dimostra ancora una volta la sua incredibile freddezza e capacità nel confrontarsi con tutte le situazioni anche più complicate, e si prende il gradino più alto del podio andando a precedendo lo svizzero Mauro Caviezel con un gap di 15 centesimi, e il teutonico Thomas Dressen che chiude terzo con un distacco di 31 centesimi; deludono gli altri favoriti come Jansrud che finisce nono, Kriechmayr che chiude i primi dieci, mentre vanno fuori Mayer e Feuz.

Il migliore degli italiani è stato Mattia Casse, che chiude i primi cinque accusando un gap di 61 centesimi. Nei migliori 15, tra gli azzurri, poi in classifica presente Emanuele Buzzi in quattordicesima posizione, più indietro Florian Schieder 25mo, ed infine Matteo Marsaglia trentesimo, con out Davide Cazzaniga.

Con lo sci alpino appuntamento a domani con il gigante maschile femminile di Kranjska Gora alle ore 10 per la prima manche e la seconda alle ore 13.

Aleksander Aadmot Kilde: il guerriero alpino venuto dal freddo del nord

Lo sciatore alpino Aleksander Aamodt Kilde viene intervistato ai piedi della Pista Stelvio di Bormio, durante la discesa libera del 27 dicembre 2019, valida per la Coppa del Mondo di sci 2019-2020 – Fonte da: https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksander_Aamodt_Kilde#/media/File:Aleksander_Aamodt_Kilde_-_Bormio_2019.jpg

Tra gli atleti rivelazione di questa Coppa del Mondo di sci alpino 2019/20, Aleksander Aadmot Kilde rappresenta senza ombra di dubbio una delle chiavi di lettura principali di questo primo scorcio di stagione che è trascorso dall’inizio delle competizioni sino al termine dell’anno che da due giorni ci siamo apprestati a salutare per accogliere il nuovo.

Kilde è un atleta forte, molto forte, e non soltanto tecnicamente: la sua forza è abbastanza nota all’interno del “circo bianco” tanto che è stato tranquillamente etichettato da colleghi e addetti ai lavori come l’atleta più resistente di tutto il circuito alpino; classe 1992 nativo di Bærum, un comune situato nella contea di Akershus nella regione settentrionale della Norvegia, Kilde si distingue oltre per una sciata aggressiva ma allo stesso tempo efficace ed estremamente elegante, anche per la sua versatilità nei vari segmenti di gara.

Essenzialmente questo gigante norvegese sempre gentile e sorridente con tutti con una disponibilità eccezionale, è un velocista purissimo, e le sue tre vittorie attuali in circuito sono arrivate in discesa libera (2) e in supergigante: ama scatenare i cavalli sempre nelle parti centrali dei tracciati, ed ha la tendenza a tenere giù l’acceleratore il più possibile avendo un feeling assolutamente innato con gli sci adattandosi il più delle volte a ogni neve che va a veleggiare, ma quest’anno ha deciso di darsi una marcia in più.

Kilde ha lavorato molto con i suoi tecnici ad inizio stagione, in maniera soda, e i risultati sebbene ancora non sia arrivato l’acuto stagionale, si stanno vedendo eccome e si sono risaltati nell’ultima gara in quel di Bormio dove nella combinata alpina, la prima stagionale poi vinta da Alexis Pinturault, dopo aver chiuso la prima manche in super-g in testa precedendo il nostro Dominik Paris, ha compiuto un meraviglioso assolo tra i paletti stretti in slalom chiudendo in seconda posizione arrendendosi solo allo specialista francese: un risultato straordinario che gli è valsa la testa della classifica generale di Coppa del Mondo con i suoi 474 i punti finora totalizzati davanti al nostro Domme, in precedenza leader, fermo a 454.

Un’alzare l’asticella nel segno della continuità in una nazionale norvegese che sì, ha perso Svindal e sta ancora aspettando la migliore condizione di Jansrud in quel del veloce, ma che sta lavorando sodo per affilare ancor di più quella che è un’arma davvero che può diventare ancor più letale per i colori norvegesi e che, anche in prospettiva, potrà far sicuramente entrare nel loro albo dei campioni.

Attacking Vikings non è soltanto oramai un hastag da utilizzare, ma anche un motto di squadra e un serio minuto a tutti gli avversari i quali, al momento, guardano tutti dal basso verso l’alto questo grande campione che di pagine di storia ne avrà parecchie da scrivere.

Sci Alpino: in Val Gardena gravissimo incidente occorso a Marc Gisin. Gara ad Aleksander Kilde

Momenti di grande apprensione sulla Saslong della Val Gardena mentre era in corso la discesa libera della Coppa del Mondo di sci alpino a causa di un terribile incidente occorso all’atleta svizzero Marc Gisin: nel corso della parte semi iniziale della sua gara l’elvetico, a quanto pare sprovvisto di airbag, ha incrociato le code degli sci ed è caduto malamente sulla neve con un impatto violentissimo sulle gobbe atterrando privo di sensi.

In attesa di conoscere le condizioni di Marc, Discesa Libera manda un grandissimo abbraccio virtuale e un fortissimo in bocca al lupo con l’auspicio che possano arrivare quanto prima possibile notizie confortanti sulle condizioni di salute del discesista rosso crociato.

Difficile commentare quello che è l’aspetto sportivo quando capitano cose di questo tipo: la gara, comunque, è stata vinta da una super prestazione del norvegese Kilde centrando la terza vittoria in carriera nel circuito intercontinentale: secondo Max Franz per l’Austria, terzo Beat Feuz per la Svizzera.