Nei regni della Regina Sofia e del Re Vincent

Copyright: Nicolas Garcia

Se Sofia Goggia chiama dall’Olimpia delle Tofane, Vincent Kriechmayr risponde in quel del leggendario tracciato della Streif; tuttavia il denominatore per entrambi è comune, in quanto non solo vincono davanti al loro rispettivo pubblico di casa che va in delirio glorificando le loro vittorie, ma pongono in essere il tutto attraverso delle magiche prestazioni che per l’ennesima volta illuminano le discese libere di Coppa del Mondo di sci alpino facendoci enormemente emozionare lungo il viale dei trionfi che sono soliti ad accendere con la continua loro ricerca della grandezza.

Partendo dalla nostra Regina Sofia Goggia, a Cortina d’Ampezzo non c’è praticamente storia: domina come solo lei sa fare l’Olimpia delle Tofane volando letteralmente sulla neve mostrando al mondo i cavalli che detiene sotto gli sci portandosi a casa la quarta sinfonia di discesa libera in cinque gare sin qui in stagione, e si rifà da St. Anton nel migliore dei modi attraverso la sua immensa ed infinita classe ed autentica magnificenza. 1’33″47 è il tempo della nostra atleta bergamasca, insostenibile per tutte le altre che ci provano ma non riescono a sopravanzarla, a partire da Ilka Stuhec che accusa un gap di 13 centesimi e che aveva messo i brividi ai tifosi italiani per gran parte della sua prestazione salvo poi perdere nel tratto finale, e Kira Weidle staccata di 36 che va a completare un podio oggi per l’Italia più lucente che mai. Quarta Mikaela Shiffrin sempre e oramai a suo agio anche nel settore veloce.

Come detto, da un regno all’altro e mentre Sofia Goggia ci delizia in Italia, poco più lontano dalla località azzurra a Kitzbühel sulla leggendaria discesa della Streif è Vincent Kriechmayr che vince e convince con l’ennesima prestazione da parte di questo ragazzo spesso sottovalutato da molti, ma sempre e spesso presente al primo posto. Gara capolavoro dell’austriaco, che conclde la sua prova in 1:56.16, davanti a un grandissimo azzurro Florian Scheider che con il pettorale numero 43 arriva secondo staccato di soli 23 centesimi! Una prova assolutamente straordinaria del nostro azzurro che praticamente sfiora addirittura il successo relegando l’elvetico Niels Hintermann al terzo posto con 31 centesimi di ritardo. Quinto un ritrovato Dominik Paris che pone in essere un’ottima gara non trovando però un podio il quale, tanta sofferenza, avrebbe certamente meritato.

Si inizia bene con questo weekend veloce sulle nevi, in una giornata che ci ha letteralmente incantato e scaldato il cuore attraverso le gesta, soprattutto, di questi due fuoriclasse. Domani si replica, stessi formati di discesa libera con donne al via alle ore 10 e uomini alle 11:30. La sensazione, è che il meglio come diceva qualcuno qualche tempo fa, debba ancora venire. Noi ci sediamo, ci godiamo lo spettacolo, e ammiriamo.

Kilde un fulmine sulla Streif

Una stagione sin qui impeccabile non poteva non aggiungere alla collezione la prodezza più importante: nella prima discesa libera in programma questo weekend, Alexsander Kilde fa il vuoto e porta a casa a Kitzbuehel la prima vittoria sulla leggendaria Streif. Prestazione superlativa da parte del fuoriclasse norvegese che doma la pista e pone in essere un assolo meraviglioso degno della sinfonia del migliore dei primi violini facendo la differenza nella parte alta in particolare ponendo un solco tra lui e i suoi sfidanti; per lui i numeri si aggiornano e ci raccontano dell’acuto numero 12 in Coppa del Mondo, il terzo in stagionale in questo format di gara dopo Beaver Creek e Wengen.

Completano il podio francese Johan Clarey, secondo a 42 centesimi da Kilde, e l’altro specialista del veloce l’austriaco Matthias Mayer che si piazza al terzo posto con un gap della vetta 67 centesimi. Bella prova anche di Marco Odermatt sempre più in miglioramento nel massimo segmento veloce dello sci alpino chiudendo al quarto posto a 78 centesimi dal norvegese.

Il ritorno (Parziale) di Re Marcel

Author: Erisch Spiess

Quando si parla di Marcel Hirscher all’interno del mondo dello sci, è difficile non emozionarsi attraverso la corrente romantica che suscita ogni volta il binomio tra il fuoriclasse austriaco e le nevi che per tanti anni lo hanno visto protagonista e lo ho hanno osservato nel lavoro di stesura di indelebili ed indimenticabili pagine di storia nello sci alpino e nello sport in generale. Poi, il tutto, non può che amplificarsi se la notizia è di quelle che ti fanno tremare le vene ai polsi: il ritorno di King Marcel, seppur come apripista, a Kitzbuhel sulla Streif.

In questi mesi abbiamo visto il più grande sciatore di sempre dilettarsi su tante prove di test per i materiali della prossima stagione che verranno utilizzati dagli atleti per l’edizione numero cinquantasette della Coppa del Mondo. Dopo tanti rumors durati mesi finalmente nei giorni scorsi è arrivata la notizia ufficiale che Marcel oggi ha lavorato come apripista della più importante delle prove alpine all’interno della località austriaca.

La prova è andata bene e il salisburghese è arrivato al traguardo senza alcun problema mettendo in risalto una classe come sempre degna dell’otto volte campione del massimo circuito intercontinentale. A quanto pare Hirscher potrebbe scendere ancora una volta già nella prova di domani e anche per le discese libere previste per le giornate di venerdì e sabato, per degli eventi che potrebbero assumere un crisma assolutamente incredibile tali da mettere in ombra anche gli atleti che vogliono portarsi a casa la gara.

In attesa di sciogliere le riserve ufficiali, dando per buone le indiscrezioni, prepariamoci ad un evento tale che farà incantare, seppur per un breve tratto, milioni di appassionati nella più speciale delle piste: il ritorno del GOAT pronto a ricavalcare e a domare quelle nevi che ha tanto amato. E chissà se “domani”…

A Kitzbuhel in super-g la gioia è di Vincent Kriechmayr

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E’ Vincent Kriechmayr a prendersi finalmente la soddisfazione sul veloce dopo tanti tentativi quest’anno, e ci riesce nella più prestigiosa delle cornici quella di Kitzbuhel in un super-g che lo ha visto assoluto protagonista in una gara recuperata questa mattina. Per il forte velocista biancorosso si tratta della settima vittoria in Coppa del Mondo, la quinta in super-g, la prima in questa annata agonistica.

In una condizione di visibilità odierna non propriamente ottimale, l’austriaco tira fuori una prestazione sublime e mette in fila gli avversari a partire da Marco Odermatt che chiude al secondo posto staccato di 12 centesimi, mentre il podio lo completa il compagno di squadra del vincitore, Matthias Mayer altro grande specialista della velocità che accusa un gap di 55 centesimi; tanto rammarico per il nostro Chris Innerhofer che anche oggi piazza una prestazione straordinaria considerando anche il poco lavoro ottemperato nelle scorse settimane e finisce quarto ai piedi di un podio che ha visto sfumare per soli 4 centesimi.

Un grande rammarico per una prestazione che assolutamente non va sminuita e a cui manca decisamente un tocco di fortuna che avrebbe assolutamente meritato; ancora invece da ritrovare la condizione dopo uno scorso anno fermo ai box per Dominik Paris che commette una serie di imprecisioni e conclude a più di due secondi (+2.18) da Kriechmayr., mentre va fuori Buzzi per una gara dolce e amara in senso azzurro.

Beat Feuz porta il suo nome sulla leggenda della Streif

La discesa libera di Kitzbuhel sulla mitica Streif, altro non è che la gara più iconica nel circuito intercontinentale dello sci alpino: è leggenda, è mito, e chiunque apponga il suo nome nel prestigioso albo d’oro della pista austriaca non fa altro che divenire parte di tutto questo insieme di fattori: oggi, a far la storia in questo 2021, è Beat Feuz che domina la gara.

Feuz mette la mani sulla posta in palio con una prestazione a dir poco straordinaria che gli consente di mettere in fila gli avversari uno dopo l’altro e portarsi a casa non solo il primo successo stagionale ma altresì anche di porre il suo nome sul nome per la prima volta in carriera sulla leggendaria pista austriaca arricchendo la sua bacheca ponendo in quella sala, già prestigiosa di suo in senso di velocità, anche il tassello di Kitzbuhel.

In una gara contrassegnata anche da tanti incidenti speriamo senza conseguenze, l’atleta elvetico precede sul podio Matthias Mayer di sedici centesimi e il nostro Dominik Paris di 56 a testimonianza di un processo di crescita che continua per il nostro fuoriclasse a crescere sempre di più dopo il grave infortunio dello scorso anno.

Per Feuz si tratta della 14ma vittoria in Coppa del Mondo e un acuto odierno che va a ribadire ancora una volta la sua assoluta posizione di fuoriclasse e discesista mettendo già nel mirino i Campionati del Mondo di Cortina d’Ampezzo.

A Bansko in discesa tripletta italiana che entra nella leggenda dello sport italiano: sulla Streif successo di Matthias Mayer a Kitzbuhël

Elena Curtoni, Marta Bassino, Federica Brignone. Una tripletta assolutamente da impazzire per i colori italiani che dominano ed illuminano letteralmente la discesa libera di Bansko utile per la Coppa del Mondo 2019/20 di sci alpino.

Una vittoria assolutamente meritata per la splendida Elena la quale, dopo tantissimi infortuni e una immensa sfortuna, ha saputo per l’ennesima volta riprendere le redini della sua passione che l’han portata sino ad oggi a vincere la sua prima gara in Coppa del Mondo nella sua carriera qui, in terra bulgara dove ieri era stata protagonista di un’altra bellissima prestazione sempre in discesa chiudendo quarta. Elena scende sontuosamente e precede una incredibile ancora una volta incredibile Italia Marta Bassino di 10 centesimi di distacco, e l’altra azzurra Federica Brignone di soli 14; un margine assolutamente risicatissimo che ci spiega sia quanto la battaglia sia stata intensa sia quanto le italiane siano state in grado di illuminare nel migliori dei modi questa discesa libera attraverso la loro immensa classe e mediante la loro incredibile forza di volontà che, mista alla tecnica, è davvero un cocktail mostruoso di prestazione e di emozioni.

Un risultato assolutamente eccezionale che testimonia il durissimo lavoro delle nostre azzurre che stanno raccogliendo dei risultati incredibili dopo aver alzato in maniera esponenziale l’asticella con un duro lavoro a partire da questa estate mettendo le cose in chiaro sin dall’inizio di questa stagione agonistica di Coppa del Mondo; per l’Italia femminile tripletta numero due in discesa libera nella storia della Coppa del Mondo, dove l’ultimo sigillo arrivò nel 2018 a Bad Kleinkirchheim dove a trionfare fu Sofia Goggia davanti sempre a Brignone e a Nadia Fanchini.

Quarta oggi Mikaela Shiffrin a trentacinque centesimi dalla vetta occupata dalla Curtoni, mentre delude oggi Vlhová che si piazza al quindicesimo posto e, con questo risultato, la statunitense intensifica il suo vantaggio in overall con con 1125 punti, mentre al secondo posto compare la nostra Fede a 270 punti di distacco; per le altre italiane 14ma Laura Pirovano a +1”92, Francesca Marsaglia 18ma a +1”98, attardata invece Nicol Delago mentre la sorella Nadia va out.

A Kitzbuhël nel regno di Dominik Paris assente, come sappiamo per infortunio, vince Matthias Mayer per l’8a volta in carriera, la terza in discesa libera, la seconda qui nella mitica Streif dopo il successo ottemperato in super-g nel gennaio del 2017: completano il podio il compagno di squadra Vincent Kriechmayr e il solito Beat Feuz che finiscono in seconda posizione a pari merito a 22 centesimi di distacco; chiudono i primi 5 i francesi Claret e Muzaton rispettivamente a 27 e 31 centesimi dalla vetta austriaca: migliore degli italiani Matteo Marsaglia in undicesima posizione a meno di un secondo, tredicesimo Casse a +1.06.

Appuntamento a domani con lo sci alpino con il super-g a Bansko alle 9:15 per le donne, circa gli uomini slalom a Kitzbuhël a partire delle 10:15.

Il venerdì della velocità nel segno di Shiffrin e Jansrud che tornano a vincere e a convincere

Grande sci oggi tra Bansko e Kitzbuhël dove sono andati in scena la discesa libera femminile e il super-g maschile che ha visto ritornare a trionfare due grandissimi campioni che mancavano sul gradino più alto del podio da fin troppo tempo.

Mikaela Shiffrin si prende la prima soddisfazione del 2020 e vince la discesa libera di Bansko in un format di gara che l’aveva vista trionfare per una sola volta a Lake Louise il 2 dicembre del 2017; per Shiffrin si tratta del successo numero 65 nel circuito di Coppa del Mondo e, con una discesa a dir poco sontuosa, mette tutte in fila le avversarie a partire da una enorme Federica Brignone che chiude alle sue spalle a soli 18 centesimi a dimostrazione del meraviglioso stato di forma della nostra atleta valdostana che si prende il podio numero quattordici della stagione e il secondo in carriera in discesa libera; chiude terza la svizzera Haehlen con un gap di 23 centesimi, mentre per le altre italiane quarta Elena Curtoni che chiude ai piedi del podio dopo una meravigliosa prestazione, meritatissima dopo tante amarezze, quinta invece Marta Bassino, mentre splendida 11ma Laura Pirovano che realizza una manche unica con un pettorale alto. Momenti di ansia per Sofia Goggia che cade e che è sottoposta ad accertamenti all’ospedale seppur si sia rialzata con le sue gambe e a cui le rivolgiamo un enorme in bocca al lupo sperando non si tratti di niente di grave.

A Kitzbuhël, in terra austriaca sulla mitica Streif, in onda un super-g orfano, purtroppo, di Dominik Paris che ha chiuso anzitempo la sua stagione a causa della rottura del legamento crociato patito nei giorni scorsi in allenamento: la vittoria è andata a Kjetil Jansrud che ritorna a trionfare in Coppa del Mondo siglando la vittoria numero 23 in carriera, la 13ma in super-g, e la seconda sulla Streif dopo il sigillo però in discesa libera datato 24 gennaio 2015; una prova di forza del fortissimo norvegese che ha voluto a tutti i costi la vittoria dopo un periodo un pò di appannamento e che ritroviamo sorridente per un successo che oramai mancava da Lake Louise del 2018: alle sue spalle finisce il duo Kilde-Mayer che arrivano secondi a pari merito a 16 centesimi dalla vetta norvegese: grandissimo invece Mattia Casse che svolge una prova impeccabile e chiude in quinta posizione a 53 centesimi da Jansrud, mentre sottolineiamo volentieri il rientro di Christof Innerhofer al debutto stagionale dopo l’infortunio dello scorso anno che finisce in quindicesima piazza staccato di quasi un secondo e mezzo dal vincitore. Attardati Feuz e Pinturault che non riesce a recuperare su Kristoffersen leader provvisorio dell’overall.

Appuntamento a domani con lo sci alpino con due discese, quella femminile alle 9:45 mentre quella maschile alle 11:45 sempre, ovviamente, a Bansko e Kitzbuhël.

Nello slalom di Kitzbühel trionfo ancora una volta di Clement Noel davanti a Marcel Hirscher

Quando vinci due gare di fila nello slalom nell’epoca del più forte sciatore di ogni tempo finendogli davanti, Marcel Hirscher oggi secondo in rimonta dalla nona posizione della prima manche, si può dire che sei un gran bell’atleta che sta trovando una certa continuità; quando però, oltre a fare questo, compi questi risultati prima a Wengen e poi a Kitzbühel, allora si può cominciare a parlare di essere davanti a un nuovo fenomeno dello sci alpino.

Clement Noel comincia a raccogliere i frutti della sua semina, e realizza tale attività in maniera più che pesante cominciando a far capire al mondo che il futuro porterà quasi certamente molte volte il suo nome grazie alla sua sciata elegante e soprattutto efficace: il transalpino vince il suo secondo slalom di fila in Coppa del Mondo 2018/19 davanti al fenomeno austriaco e a un ritrovato Pinturault nuovamente sul podio.

Una prestazione precisa e sontuosa che dà seguito alla prima manche dove aveva chiuso secondo alle spalle di Zenhausern (Poi, quest’ultimo, finito sesto) che sa molto di consacrazione e che dovrà spingere sicuramente Hirscher a realizzare delle super prestazioni già a partire dalla prima manche anche perché, queste nuove leve, stan cominciando a venir su davvero piuttosto bene anche in prospettiva.

Migliore dei nostri italiani il nostro Giuliano Razzoli che finisce 14mo guadagnando due posizioni rispetto alla prima frazione, 23mo Tonetti, mentre 27mo in ultima posizione Maurberger.

Sci Alpino: Dominik Paris è nella storia dello sci con il terzo sigillo in discesa sulla Streif

Della Streif di Kitzbuhël e del suo aspetto mitologico che al sol sentir nominare fa venire la pelle d’oca per la storia che è stata scritta e per le sensazioni che trasmette ne abbiamo parlato ieri, oggi invece menzioniamo le celebrazioni che consentono di arricchire la storia di questo grande tassello del mosaico dell’immenso mondo dello sport e che, per la quinta volta nell’albo d’oro della discesa libera, colorano d’azzurro il bianco cielo austriaco.

Il re, per questo 2019, della discesa libera maschile più famosa e suggestiva al mondo è ancora Dominik Paris che dopo il 2013 e il 2016 pone in essere una gara assolutamente fuori dal mondo riuscendo a battere di 20 centesimi un Beat Feuz che sembrava irraggiungibile dopo un tratto di scorrevolezza che è stato pura poesia per l’elvetico, interpretando al meglio il tracciato più difficile sulla faccia della terra; Paris così facendo entra nella storia dello sci con quattro affermazioni a Kitzbuhël con 3 appunto come detto in discesa cui bisogna aggiungere anche l’affermazione in super-g datata 23 gennaio 2015, un fuoriclasse incredibile che ancora una volta dimostra non soltanto il suo talento ma il suo stato di forma pazzesco dimostrando di essere uno dei migliori atleti presenti sulla faccia della terra in tratto veloce e di avere la certezza di stare all’interno di una dimensione che denota diverse categorie di differenza sopra molti avversari.

Scorrevolezza, attenzione nelle curve interpretandole maestosamente, e una concentrazione massima sono soltanto tre degli innumerevoli fattori e qualità che han permesso al nostro atleta di fare la differenza e di essere sommerso dagli onori della cronaca sportiva odierna scrivendo un’altra importante pagina di sport per l’Italia. Terzo posto per l’austriaco Streidinger che col pettorale numero 27 beffa Christof Innerhofer che chiude quarto staccato di 93 centesimi dalla vetta dove sventola fiero il nostro tricolore, e completa il podio chiudendo al terzo posto a 37 centesimi di distacco. Chiude i primi 5 l’austriaco Dunklemeier.

L’appuntamento con lo sci alpino, tempo permettendo, in Coppa del Mondo è previsto per domani con alle 09:30 la prima manche di slalom speciale a Kitzbuhël (Con la seconda alle 12:30), e alle 10:00 la discesa libera femminile a Garmisch-Partenkirchen

Nel tempio della velocità e della gloria respirando l’aria della storia: semplicemente Streif

“È difficile camminare sulle orme degli eroi, la loro falcata è troppo ampia.”

Prendendo in prestito un punto di vista molto caro a Turhan Raisev, letterato molto importante in terra bulgara, si può iniziare a definire un primo contorno ad ampio raggio per introdurre l’argomento di discussione inerente a quella che è semplicemente la pista più suggestiva di tutto lo sci alpino.

La località è Kitzbühel, un comune delizioso e incantevole con più di ottomila anime nel suo interno situato nel Tirolo in terra austriaca che dal lontano 1931 ospita annualmente il trofeo dell’Hahnenkamm, nome preso dalla montagna Hahnenkammrennen dove sulle piste Streif per l’ambito veloce, e Ganslern per l’ambito tecnico, vengono svolte le gare di Coppa del Mondo.

Oggi andremo alla scoperta della prima: quando senti nominare la Streif, capisci immediatamente che per quanto concerne lo sci alpino, lo sport invernale, e lo sport in senso generale (Come una sorta di insiemi dove gli uni contengono gli altri e si completano reciprocamente come una incantevole unità di intenti fra il cielo e il mare), questo nome è assoluto sinonimo diretto di storia, di imprese memorabili ed indelebili, e di coraggio.

Ci sono dei posti, all’interno del mondo dello sport, dove alcune cornici rappresentano l’esatta perfezione entro il quale poi si dipingerà un’opera che a prescindere sarà straordinaria: basti pensare a Montecarlo per la F1, all’Alpe d’Huéz per il ciclismo, a Wimbledon per il tennis, e proprio alla Streif per lo sci dove, quando vinci, hai quasi le stesse sensazioni degli allori forgiati dal sacro fuoco di Olimpia: pensate al cancelletto di partenza, dove gli atleti respirano non soltanto la tensione ma anche il peso della storia e del prestigio di questa pista praticamente unica al mondo: ci si lancia e si affronta subito la Mausefalle con il primo salto, poi è il turno della Steilhang, una doppia curva in contropendenza che anticipa il tratto centrale della pista, con il passo strettissimo del Brückenschuss cui segue la Steilhang dove l’atleta cerca la velocità massima e dove, probabilmente, si deciderà la prestazione; fase di ripido con l’Hausbergkante, che immette sul rettilineo finale dello Zielschuss.

Per i grandi campioni forgiati dagli onori di questo autentico tempio dello sport, l’albo d’oro dice che il primatista assoluto in discesa libera con cinque trionfi più una in super-g è l’elvetico Didier Cuche, mentre il percorso inverso è stato posto in essere dal grande Hermann Maier, con cinque vittorie in super-g e una in discesa; ad ogni modo entrambi sono nella storia di Kitzbuhël in ambito veloce con uno score totale di sei. Mentre in discesa si corre, come detto, dal 1931, in super-g la storia è molto più recente visto che si è partiti dal 1995. Le gare sono esclusivamente maschili anche se dal 31 al 61 anche le donne hanno avuto la possibilità di gareggiare con Traudl Hecker, 10 volte campionessa austriaca, ha ottenuto due affermazioni (Record) nelle ultime 2 edizioni disputate.

Anche l’Italia, e soprattutto nella storia recente, ha un grande lustro in questa pista: in discesa fu il grande Kristian Ghedina, il 24 gennaio del 1998, a bagnare l’appuntamento azzurro con la vittoria; nel 2013 e nel 2017 invece Dominik Paris fu l’eroe della Streif entrando nella storia come l’unico azzurro a vincere ben 2 volte la discesa qui in Coppa del Mondo; Peter Fill invece è stato l’unico italiano a vincere in entrambi i segmenti di gara alzando il trofeo nel 2015 in super-g (Primo italiano) e nel 2016 in discesa.

La tavola l’abbiamo apparecchiata, e adesso non ci resta altro che sederci e goderci lo spettacolo offerto da questi autentici eroi alpini capaci di lanciarsi da 1.665 metri di altitudine anche a 145 km/h; l’appuntamento con la velocità a Kitzbuhël è previsto per domani alle 11:30 con il super-g, e sabato alla stessa ora con la discesa; ricordiamo altresì che le ragazze saranno impegnate a Garmisch-Partenkirchen sabato alle 10 con la discesa, e domenica alle 11.30 con il super-g.