Lo Sci Alpino spesso ci ha emozionati per tanti atleti, tra questi indubbiamente il norvegese, merita una menzione d’onore

Il polivalente tra i più polivalenti, nonché il più vincente sotto l’ombra del fuoco sacro di Olimpia.
Ci sono atleti che riescono ad esaltarsi e a scrivere indelebili ed immortali pagine di storia attraverso delle prestazioni incredibili che son valsi ingressi notevoli nelle sale élite dello sport: a tutto questo programma l’egregio Sig. Kjetil André Aamodt ha spesso risposto presente ed ha timbrato, in maniera netta, il suo cartellino.
Aamodt è stato uno sciatore alpino semplicemente sensazionale. Nativo della splendida Oslo 46 primavere fa, ha segnato un’epoca generazionale per lo sci alpino maschile diventando il più medagliato di ogni epoca all’interno delle competizione inerente ai Giochi Olimpici invernali nel suo sport.
Classe sopraffina, tecnica disarmante, Aamodt riusciva a ottenere una scorrevolezza unica perfezionando linee e mantenendo sempre un livello incredibilmente sempre più alto ad ogni prova che lo attendeva. Con questo modus operandi, il Norvegese è riuscito a portare a casa ben 8 medaglie a cinque cerchi di cui 4 ori con il supergigante ad Albertville 1992, il supergigante più la combinata a Salt Lake City 2002, e ancora il supergigante ai nostri Giochi di Torino 2006; a questi si aggiungono i due argenti in discesa libera e in combinata a Lillehammer 1994, ed infine i 2 bronzi arpionati nello slalom gigante ad Albertville 1992 e nel supergigante a Lillehammer 1994.
Dei numeri impressionanti che han permesso ad Aamodt di recitare una parte di estremo protagonista ben 5 edizioni olimpiche eccezion fatta per Nagano, nel 1998, dove rimase incredibilmente a secco spezzando una linea che poteva essere ancor più leggendaria.
In sede di presentazione del suddetto articolo abbiamo menzionato la parole facente riferimento alla polivalenza: nel corso della storia, soprattutto recente, è davvero difficile trovare degli atleti in grado di ottenere dei riscontri significativi in quel dello sci alpino sia nel tecnico che nel veloce, Aamodt riuscì a perfezionare al dettaglio un connubio che, da sempre da sempre questi parti, è sempre un misto di amore ed odio; lavorando sodo e applicandosi sempre più migliorando di giorno in giorno, è ricordato dalla storia non soltanto come uno strepitoso combinatista ma, nello specifico, come uno dei pochi atleti al mondo in grado di essere competitivo in tutte le specialità dello sci alpino: i numeri olimpici parlano chiaro, ma anche quelli mondiali non scherzano di certo: Aamodt fu cinque volte campione iridato in slalom gigante e slalom speciale a Morioka 1993, in combinata al Sestriere 1997, a Vail/Beaver Creek 1999, e a Sankt Anton 2001) cui bisogna aggiungere anche quattro argenti e tre bronzi.
In sede di circuito di Coppa del Mondo invece nell’anno dei Giochi Olimpici di Lillehammer riuscì a portare a casa anche la classifica generale (Unico trionfo) a completare un hattrick da paura nel corso della sua carriera perfezionata, poi, dalle sfere di cristallo di specialità di supergigante e slalom gigante nel 1993, di slalom speciale nel 2000 ma, soprattutto, nella combinata alpina dove è stato un autentico cannibale che ha portato a casa nel 1994, nel 1997, nel 1999, nel 2000 e nel 2002 per un totale di 21 vittorie e 63 podi.
Una forza della natura autentica: sapeva in anticipo cosa fare ancor prima dello start dal cancelletto: se guardate bene i video che lo ritraggono, vedrete delle movenze eleganti di un ballerino prestato agli sci e, contestualmente, la determinazione di un autentico martello tipico di un boxeur: sapeva dare e anche incassare: la critica gli ha spesso rimproverato di essere stato un pò troppo attendista in molte situazioni del circuito, (tante volte ha chiuso al quarto posto) ma, in termini di competizioni secche questo vichingo era davvero infallibile.
In epoca attuale ci si chiede se Hirscher e alcuni dei i suoi colleghi, un giorno, proveranno a cimentarsi anche in specialità veloci (Per la verità King Marcel nel 2015 a Beaver Creek ha portato a casa un sontuoso Super-G), ma di sicuro nell’applicazione avranno come riferimento questo magnifico atleta ritiratosi 11 anni fa tra gli onori e gli allori più totali.
Difficile trovare un fenomeno da gara secca come Aamodt, ma quel che è certo è che la storia dello sci alpino rimane sempre incantevole e, riesce sempre ad emozionarci attraverso le gesta di infiniti fuoriclasse come il vichingo dagli occhi di ghiaccio ma dall’animo infuocato dalla sete di gloria dei vittorie.
Attacking Vikings, Kjetil.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)