In memoria di Attilio Bettega, Sergio Cresto, ed Henri Toivonen

Il tragico 2 maggio del 1985 e del 1986 rappresenterà per sempre la data più nera per il rally e per lo sport in generale

Lancia

C’è stato un tempo, medio-lungo lontano, in cui l’Italia era dominante nel campo dei motori al di là della voce collegabile alla Formula 1.

Un tempo in cui quando leggevi un articolo sul rally ti veniva in mente immediatamente la parola Lancia con tante bandiere tricolori a svolazzare sulle vette più alte delle corse più importanti al mondo in questo settore.

Un rally un tempo estremamente eccitante quanto pericoloso e, molto spesso, tanto triste che ha portato via infiniti uomini ancor prima dei piloti che hanno dato la vita per la propria passione tentando di portare questi colori e le loro scuderie in alto in cima al mondo.

Quante soddisfazioni e quante gioie ha dato Lancia all’Italia nel mondo rallystico? Tante. Infinite date sono contrassegnate in questo senso dalla gioia e dalla felicità, ma il due maggio sarà sempre e soltanto il giorno del dolore.

Dei dolori venutisi a formare entrambi in terra francese, nell’ambito dello svolgimento del Tour de Corse.

La prima tragedia risale al 1985; all’epoca, occorre precisare in via preliminare, che eravamo ancora nel pieno sviluppo di vetture catalogate come gruppo B, un segmento di macchine tanto semplici quanto notevolmente veloci e leggere (si raggiunsero potenze sui 600 cv con masse complessive di 900 kg); qui il pilota italiano della Lancia 037, il fuoriclasse Attilio Bettega nato a Molveno nel 1953, nell’ambito della quarta prova speciale perse il controllo della propria autovettura in piena velocità andandosi a schiantare contro un albero distruggendo la macchina e facendo perdere la vita al campione a soli 32 anni; il copilota Maurizio Perissinot ne uscì invece illeso (Morirà successivamente nel 2004 a causa di una malattia).

Attilio Bettega alla guida
Attilio Bettega alla guida

 Un anno dopo nel 1986, come detto nello stesso scenario corsico, il dream team della Lancia Delta S4 sempre del Team Lancia Martini Racing composto stavolta dal 30enne italo-statunitense Sergio Cresto, navigatore, e dal fenomeno del movimento rallystico, il 29enne finnico Henri Toivonen pilota ufficiale del team italiano, perdeva la vita cadendo in un burrone dove, a seguito dell’impatto della vettura con degli alberi, la fuoriuscita di benzina non lasciò scampo ai due ragazzi uccidendoli inesorabilmente tra le fiamme rendendo impossibili i soccorsi. 

La morte di Cresto e Toivonen, un anno dopo quella del povero Bettega, fecero suscitare non poche polemiche soprattutto in materia di assenza di misure di sicurezza con interrogativi notevoli sulla pericolosità delle auto gruppo B tanto che, a fine anno, esse vennero definitivamente abolite da parte della FIA in quanto ritenute estremamente letali in caso di incidenti.

https://www.youtube.com/watch?v=FZ62oH-j7BU

Numerosi fan e appassionati, ogni anno, ricordano ancora i fuoriclasse del team italiano con enorme affetto a testimonianza che le gesta dentro e fuori la pista di questi grandi uomini non sono stati dimenticati al pari della loro memoria.

Nella giornata di ieri, sono stati rispettivamente per Attilio Bettega, e per la coppia Sergio Cresto ed Henri Toivonen 33 e 32 anni dalla loro tragica scomparsa in terra francese.

Discesa Libera li ricorda attraverso un pensiero estremamente commosso.