Alternanza la parola d’ordine nello sci alpino

Foto: Stefan Brending / Lizenz: Creative Commons CC-BY-SA-3.0 de

La domenica sportiva di sci alpino ci ha lasciato, sia al femminile che al maschile, in eredità come sempre delle gare estremamente emozionanti che han fatto sussultare ognuno di noi sia nell’ambito tecnico che in quello veloce dove la parola d’ordine è alternanza: ancora due vincitori nuovi dove, Mowinckel e Yule han fatto la voce grossa ponendo in essere delle prestazioni di pregevolissima fattura che lasciano ben sperare loro in ottica iridata.

A Cortina è sempre spettacolare correre, ed è sempre bello avere nelle posizioni che contano il nostro tricolore, con Marta Bassino che tiene alta la nostra bandiera chiudendo al terzo posto al termine di una gara di difficile interpretazione che lascia ben sperare in ottica mondiale; in un super-g orfano di Sofia Goggia a riposo precauzionale dopo la caduta del giorno prima nella discesa vinta da Stuhec, Marta è stata brava a gestire e a portarsi a casa un risultato importante chiudendo a 47 centesimi da una Mowinckel che crea un affresco sportivo degno di questo nome andando a vincere una gara che meritava assolutamente dopo tanta sfortuna e sofferenza domando come un’artista pura l’Olimpia delle Tofane. Nel mezzo, una bellissima Cornelia Hutter apparsa in ottime condizioni.

Lo slalom di Kitzbühel ci racconta invece di un Daniel Yule sugli scudi che conferma l’ottimo feeling con la pista austriaca dopo il trionfo sempre qui maturato ma nel 2020. Yule vince e quindi convince, complice anche l’inforcata di Feller che dà un dispiacere al pubblico di casa, e che completa una rimonta notevole che lo fa balzare dal settimo al primo posto e che gli dà ampie sensazioni buone per i campionati del mondo. Sensazioni più che ottime anche in terra britannica dove Dave Ryding va al secondo posto al secondo podio di fila qui sulla Ganslern dopo il trionfo dello scorso anno: miglior tempo in seconda manche e una boccata d’ossigeno per lui in una stagione sin qui senza particolari acuti, anzi. Braathen chiude terzo, sicuramente ci si aspettava qualcosina in più ma riesce a limitare i danni riprendendosi quel pettorale rosso da un Kristoffersen in difficoltà in prima frazione ma che rimonta poi dalla casella 14 alla casella numero 5; decisamente non male in questo testa a testa nella classifica di specialità in casa Norvegia dove, adesso, i due sono staccati di soli 5 punti.

La sfortuna continua per Ragnhild Mowinckel: il suo ginocchio cede ancora una volta

In questi giorni abbiamo raccontato di un weekend di gare alpine assolutamente spettacolare con le competizioni che han raggiunto la volta americana tra Killington e Lake Louise in attesa di Beaver Creek, ma tra la gioia di commentare tutto questo, purtroppo, c’è anche una nota negativa che ci provoca una forte rabbia: Ragnhild Mowinckel, una delle atlete di punta della nazionale norvegese, sarà costretta a saltare anche questa stagione.

La splendida velocista classe 1993 nativa di Molde, durante un allenamento a Bjorli nella sua Norvegia, mentre stava cercando di ritrovare la sua condizione ottimale sugli sci, si è procurato nuovamente un gravissimo infortunio ancora una volta su quel ginocchio destro operato dopo la rottura del legamento crociato anteriore a Soldeu in prova di discesa libera nella scorsa stagione: anche questa volta quel legamento si è lesionato e l’atleta battente bandiera crociata rossoblù sarà costretta ad operarsi.

Una botta bruttissima per un’atleta straordinaria, gentile e disponibile sempre con tutti, che non si è mai risparmiata né dentro né fuori la pista per cercare di ottenere sempre il massimo dalle sue prestazioni e che non si era buttata giù dopo quell’incidente della scorsa stagione che si era aggiunto a tanti altri patiti in passato prova che, la fortuna sarà cieca ma la sfortuna ci vede benissimo, aggiungiamo spesso e volentieri con le atlete di infinito talento.

Ragnhild sino ad ora ha conquistato nella sua carriera una vittoria nel circuito intercontinentale, nello slalom gigante di Ofterschwang nel 2018, per un totale di sei podi complessivi cui vanno immediatamente aggiunte le soddisfazioni ottemperate agli ultimi Giochi Olimpici di Pyeongchang, in Corea del Sud, dove ha portato in patria una medaglia d’argento in slalom gigante e in discesa libera, preceduta dalla nostra Sofia Goggia in una giornata indimenticabile per lo sport italiano, e poi una medaglia di bronzo nella combinata combinata alpina negli ultimi Campionati del Mondo di Are nella scorsa stagione proprio poco prima di infortunarsi in Andorra.

Queste le sue parole sui social network: “Speravo che questo fosse l’annuncio del mio ritorno in gara… purtroppo è l’opposto. La scorsa settimana ho rotto ancora il mio legamento crociato anteriore mentre mi allenavo a Bjorli. Non c’è stato niente di drammatico, nessuna caduta, nessun dolore… Non ho idea di come sia potuto succedere. Sono devastata… Mi spiace dover perdere la stagione ma tornerò“.

Certi di poter ritrovare un’atleta forte e con il sorriso sempre presente sulle labbra nonché una campionessa straordinaria, Discesa Libera Blog fa i migliori ed infiniti auguri di buona guarigione a Ragnhild e un grande in bocca al lupo per tutto misto ad un grande abbraccio.

Ritorno al futuro: Ragnhild Mowinckel

La velocità al servizio della tecnica: il connubio perfetto per la 25enne norvegese con un grande futuro davanti

Ragnhild Mowinckel
Ragnhild Mowinckel

Una delle sorprese più gradite della stagione che si è conclusa qualche mese fa è rappresentata senza dubbio da Ragnihild Mowinckel.

La piccola norvegese nativa di Molde ha rappresentato indubbiamente un exploit notevole andando a raccogliere tutto ciò che aveva seminato nel corso di questi anni mostrando davanti al palcoscenico dello sci alpino tutte le sue doti tecniche che già, in epoca juniores, le avevano dato grandissime soddisfazioni con tre ori mondiali di cui uno, il primo, a Roccaraso in Italia.

La Mowinckel ha posto in essere una stagione a dir poco grandissima: al di là della sua prima vittoria ottenuta in Coppa del Mondo in quel di Ofterschwang in gigante oltre ad altri due podi (Secondo e terzo posto). La sua continuità le ha permesso di arrivare a prestigiosi piazzamenti olimpici in virtù dei Giochi Invernali in scena a PyeongChang: infatti non han destato sorpresa i momenti in cui la classe 1922 ha portato a casa la medaglia d’argento nella discesa libera (Facendo tremare tutta Italia visto che aveva messo in discussione, con il suo tempo, la medaglia d’oro poi vinta dalla nostra Sofia Goggia) e nello slalom gigante; inoltre si è classificata tredicesima nel supergigante e ai piedi del podio in quarta posizione nella combinata.

Difficilmente al giorno d’oggi troviamo delle atlete polivalenti nel panorama sciistico alpino, Ragnhild Mowinckel riesce ad essere performante sia sul tecnico che sul veloce con una visione di gara a dir poco sublime contemplando la precisione sui paletti alla scorrevolezza e all’attenzione nelle gare di rapidità.

Negli anni addietro questa splendida ragazza aveva già mostrato segni di talento indubbio facendo capire che, nel corso di pochi anni grazie a uno spirito di abnegazione e ad un’intensa attività di lavoro atletico volto a far emergere il suo carattere e a far scoprire sempre di più i suoi margini di miglioramento, avrebbe recitato un ruolo da protagonista assieme a tutte le altre campionesse attualmente presenti in quel del circo bianco.

Se la Norvegia era alla ricerca di una nuova fuoriclasse che facesse infiammare il tifo e i cuori dei supporter nordici, ha trovato in Ragnhild Mowinckel un perfetto connubio tra forza ed eleganza.

C’è una frase estremamente bella realizzata da Eleanor Roosevelt la quale una volta ebbe il pregio di affermare che “il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”; a questo bisognerebbe aggiungere, per attribuire tale aforisma nel concetto di spiegazione in merito all’atleta corrente, l’aspetto della costanza che proprio in Mowinckel è ricorrente: un continuo credere nei propri mezzi applicando ogni giorno la cultura del lavoro e dell’allenamento in modo tale da poter inseguire il raggiungimento del proprio sogno, del proprio apice.

Non migliori così, dall’oggi al domani, se non ti applichi e se non ci credi. A 25 primavere d’altronde è così, non puoi non farlo se hai deciso di dare una svolta alla tua vita e se hai la consapevolezza che quel sogno una volta tanto lontano si avvicina sempre di più. Perché è così, in certe atlete già vedi il pedegree del talento e sai che prima o poi andranno a scrivere pagine importanti nello sport quando si possiede una base notevole e, in questo contesto, siamo dei veri e propri precursori del prossimo futuro.

Quello che abbiamo visto sino a quest’anno probabilmente è stato solo un abbondante antipasto; le qualità da mostrare sono ancora molte e, se tanto dà tanto, possiamo in ottica della prossima stagione già sederci belli comodi per assistere ad un nuovo progressivo miglioramento.

Il futuro di certo per lei, è adesso. La Norvegia ha trovato una nuova stella.

Shiffrin e socie, sono avvertite.

Attacking Vikings. Ragnihild Mowinckel.

https://www.youtube.com/watch?v=kJ35APTFU-s